Il 4 aprile 2018, al Teatro Grande di Brescia sarà in scena To be banned from Rome, ideato da Annamaria Ajmone e Alberto Ricca, coreografia e interpretazione Ajmone, musica live Bienoise (Ricca), una produzione Torinodanza festival, CAB 008, Club to Club Festival, in collaborazione con The Italian New Wave, progetto realizzato nell’ambito di Residenze Coreografiche, Lavanderia a Vapore / Piemonte dal Vivo, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, con il sostegno di MiBACT, Regione Toscana. Considerata una delle figure più interessanti della giovane coreografia italiana, vincitrice dei premi DNAppunti Coreografici 2014 e Danza&Danza 2015 come miglior interprete emergente, Ajmone si diploma presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Lavora con artisti di fama mondiale come Guilherme Botelho, Ariella Vidach, Daniele Ninarello, Santasangre e collabora con Cristina Kristal Rizzo, Muta Imago, Strasse e con la videomaker Maria Giovanna Cicciari. To be banned from Rome nasce dall’incontro tra la danzatrice e Ricca, in arte Bienoise, compositore elettronico visionario e raffinato, e si concentra sull’osservazione del digitale, delle community online, luoghi non tangibili in cui si incontrano e vivono ristrette cerchie di individui accomunati da medesimi interessi, passioni e ossessioni, ma che in realtà condividono solo limitati argomenti e spazi della ...
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“To be banned from Rome”: la danza dialoga su persona digitale e geografie delle idee
To be banned from Rome, in scena in prima assoluta al Festival TorinoDanza, è una performance nata da un dialogo tra prospettive molto diverse sulla rete, una riflessione sulla persona digitale, umanista piuttosto che politica ed estetica. Lo spettacolo si concentra sull’osservazione delle community online, dedicate a nicchie di interessi, feticismi, ossessioni, nelle quali l’oggetto della discussione, per chi vi partecipa, diventa pensiero costante e unica dimensione rispetto alla quale misurarsi. In questi luoghi non tangibili, il Reale diventa Ideale, dando vita a città popolate da individui che condividono gli stessi interessi, inclinazioni e convinzioni a discapito delle influenze più vicine, amici, famigliari. Alla compresenza fisica, con le sue sovrastrutture di significato e imperfezioni comunicative, si sostituisce una mente alveare estremamente focalizzata e spogliata del superfluo, immersa in un eterno presente sempre visualizzabile e sempre affermativo. Il rischio che ciò si trasformi in una camera che echeggia e risuona, amplificando al parossismo ciò che pensiamo e contraddicendoci solo quando ciò fa parte del copione, è bilanciato dai vantaggi del vivere “appena fuori dalle mura di Roma”, a un passo da tutta la conoscenza, da ogni stimolo, da ogni possibilità di realizzazione. La musica è composta sezionando gli inni memetici della ...
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