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Tag Archives: Vittoria Ottolenghi

Dentro la Danza

La nuova rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, un mix di notizie piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza. ———————————————————————————————————  CLOSED! È di poche ore fa la notizia che uno dei teatri storici della capitale, il Brancaccio, ha calato il sipario definitivamente. La crisi si fa sentire in tutto il paese ed ovviamente il settore artistico è uno di quelli che ne risente maggiormente. Sono ormai lontani i tempi della direzione artistica di Gigi Proietti che aveva portato al Teatro ben 8000 abbonati realizzando il sold out con tutti gli spettacoli. Il calo cominciò a farsi sentire già sotto la direzione di Maurizio Costanzo che a sua volta capitolò a favore della Stage Entertainment, multinazionale olandese della Endemol. La Stage Entertainment dopo una gestione di due anni ed un investimento di 20 milioni di euro hanno gettato la spugna ed hanno decretato la chiusura del Teatro Brancaccio. ———————————————————————————————————  LA DANZA IN ITALIA LA CENERENTOLA DELLE ARTI? ...

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Sara Zuccari: “Grazie Vittoria per tutto quello che hai fatto per il giornaledelladanza.com!”

Cari lettori, vi annuncio con molto rammarico che la Sig.ra Vittoria Ottolenghi per seri motivi di salute non potrà più scrivere e curare la rubrica “Danza chi, come e perchè?”. Ho scelto di ereditare con molto onore il lavoro fatto da Vittoria Ottolenghi, quindi dai prossimi giorni mi occuperò io di rispondere a tutte le vostre domande. Colgo l’occasione inoltre per ringraziare Vittoria Ottolenghi che ha creduto in me e nel mio lavoro. Ancor di più sono felice che il giornaledelladanza.com da me diretto possa vantare per sempre di aver ospitato un grande critico, e che mai nessuno potrà mai cancellare. Sono felice infine di aver qualche mese fa, in occasione dei GD AWARDS 2011, consegnato personalmente a Vittoria Ottolenghi, un premio speciale alla sua lunga e brillante carriera. Grazie Vittoria per tutto quello che hai fatto per il giornaledelladanza.com e per la danza italiana. Con affetto sincero Sara Zuccari Direttore del www.giornaledelladanza.com

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Vittoria Ottolenghi: “Una vita per la danza” intervista di Sara Zuccari

(Intervista del 20 agosto 2010) Una vita dedicata alla danza, se dovesse fare un bilancio? Positivo! Tra bene e male, penso sia stata una buona scelta. Perché ama la danza? Non lo so. Credo, dopo tanti anni, che la danza abbia scelto me! Ed io, forse, l’ho scelta perché mi ricordava l’amore. Perché come l’amore coinvolge il corpo e la mente, con tutte le sue sfaccettature, emozioni e sentimenti. Lei più volte ha sottolineato che non ha mai studiato danza . Come è entrata la danza nella sua vita? In maniera casuale, cercavo lavoro e Sandro d’Amico, capo-redattore dell’Enciclopedia dello Spettacolo, mi disse che avevano bisogno di qualcuno che scrivesse di danza e balletto… io sino ad allora non avevo mai visto un balletto in vita mia. All’inizio ero spaventata; poi ho iniziato a leggere tutto quello che potevo. Ho divorato libri e libri di danza e mi sono lanciata. In breve tempo ho capito che quest’arte stava diventando la mia ragione di vita. Perché? Perché la danza è effimera: quando finisce è finita, rimane nei pensieri e nella memoria della gente. Non si ripone su uno scaffale: per questo non ne ho potuto più fare a meno di questo mondo ...

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Vittoria Ottolenghi approda al giornaledelladanza.com con una speciale rubrica dedicata ai suoi lettori

Il giornaledelladanza.com lancia una nuova iniziativa a favore della promozione della danza: “Danza: chi, come, perché?”, una nuova rubrica curata da Vittoria Ottolenghi, che, ogni quindici giorni, risponderà alle più interessanti domande poste dai lettori su temi di interesse artistico e sociale relativi all’arte coreutica. I lettori potranno porre le loro domande e-mail inviandole all’indirizzo di posta elettronica redazione@giornaledelladanza.com e riceveranno una risposta nella sezione dedicata alla rubrica all’interno della home page del giornale, accessibile cliccando su “Danza, chi, come, perché”. Un momento di incontro e di scambio costruttivo con una personalità di grande spicco del mondo coreutico, con alle spalle un enorme bagaglio culturale, la quale ha segnato un’epoca scrivendo una delle pagine più significative della storia e della critica della danza. Un’iniziativa importante che contribuirà, presumibilmente, alla conoscenza e alla diffusione della danza teatrale. Lorena Coppola

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Silvio Oddi: “Ho sempre fatto danza per passione, mai avuto nessun obiettivo”

All’età di 17 anni inizia la sua carriera di ballerino nella trasmissione più importante della rete Rai, Fantastico. Viene notato da Lorella Cuccarini che lo vuole con sé a Buona Domenica ed arriva la notorietà. Curioso per natura, sceglie di abbandonare la carriera televisiva per una danza più ricercata e scopre così il piacere di insegnare e la voglia di creare coreografie. L’intervista del giornaledelladanza.com a Silvio Oddi. Come mai hai scelto la danza nella tua vita? Potrà sembrare una risposta banale ma è stata la danza a scegliere me. Io facevo tutt’altro, ero studente di liceo classico e ricordo che ero curiosissimo quando guardavo le mie compagne che facevano danza e provavano le coreografie. Un giorno, avevo circa 16 anni, andai a fare danza per la prima volta e da quel momento è iniziato tutto. Ti aspettavi allora tutto quello che ti sarebbe accaduto facendo il ballerino? No, affatto, la danza per me è stata sempre e solo frutto di una passione spontanea, non ho mai avuto nessun obiettivo nemmeno di carattere lavorativo, forse è anche per questo che poi col tempo ho anche cambiato genere di danza passando da un modello più televisivo ad uno più teatrale. Essendo ...

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“Ricordanze”, un libro che descrive la più effimera delle arti: La danza

“Danza,la più effimera delle arti. La più preziosa. Perchè quando è finita,è finita per sempre. E ne resta soltanto una luce abbagliante nella memoria.”  Vittoria Ottolenghi, signora della critica della danza, definsice cosi quest’arte. Ed è proprio questo il tema del libro intitolato Ricordanze:memoria in movimento e coreografie del tempo (Utet università) ,a cura di Franco Suzanne e Marina Nordera e in vendita dal mese di dicembre. Frutto della collaborazione di più autori, esperti di danza,esso analizza a fondo il complesso rapporto fra danza e memoria. La danza è un’arte effimera e in quanto tale, l’unica traccia che lascia di sè, dopo la sua esecuzione, è il ricordo. Un ricordo indelebile,fonte di grandi emozioni. Un ricordo che mai tornerà a ripetersi e l’unico luogo ,in cui indugia , è la memoria. La danza è un’arte sfuggente,che non può essere trattenuta, perchè bisogna coglierla nell’istante giusto, per poi lasciarla andare. Come un quadro dipinto con la sabbia,cosi è la danza. Appare e poi svanisce,rendendosi eterna nei pensieri e nella memoria. Antonia Nedelcu

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