Nella Buenos Aires del 1820, famiglie di Italiani, Francesi, Ungheresi ed Ebrei, lavoravano in umili condizioni per assicurarsi una vita se non migliore ma almeno decente.
Tra la miseria e l’angustia degli Orilla, squallidi appartamenti costruiti dal nulla, nacque una miscela unica ed irripetibile di tradizioni etniche, che diedero vita ad un importante processo creativo. Un processo creativo con cui esprimere la gioia, la tristezza e la voglia di evadere dai limiti imposti dalla società.
Fu cosi che,nei vicoli più poveri di Buenos Aires, nacque il Tango.
“Il tango è mistero e complessità, armonia e conflitto.
Allegria e tristezza, comunicazione e solitudine,
inquietudine e ricerca.
Danza moderna per il suo rendere il corpo pensante e dialogante
e perché più di ogni altra rappresenta l’uomo contemporaneo.”
Il tango è un’arte in bilico tra passato e presente, tramite cui non si smette mai di sognare. Ed è proprio questo ciò che Patricia Muller vuole esprimere con il suo nuovo libro intitolato “Tango argentino a Buenos Aires”, pubblicato dall’ autore in tutte le librerie.
Passione e sentimento, sono questi i due grandi elementi che rendono il tango unico ed inimitabile. Basta ammirare grandi ballerini come Luis Castro e Claudia Mendoza, per comprendere ciò che veramente quest’arte è: un’arte suggestiva e travolgente che comunica, con passi sicuri e carichi di grinta, il vero essere di colui che balla.
Antonia Nedelcu