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Trentacinque volte MILANolTRE. Dal 23 settembre al 10 ottobre il Festival farà danzare Milano

Trentacinque volte MILANolTRE. Dal 23 settembre al 10 ottobre il Festival farà danzare Milano per la trentacinquesima volta. Non una semplice ricorrenza che segna la maturità di questo festival ma un anno di svolta, con alcune novità.

La prima è un cambio di ragione sociale che prevede la trasformazione da Associazione Culturale alla qualifica di Impresa Sociale, forma societaria molto diffusa nel no-profit del terzo settore e che pensiamo sia una grande occasione di sviluppo e crescita anche per un Festival come il nostro.

Rino Achille De Pace, direttore artistico, individua in una citazione di Hervé Koubi, artista acclamato nell’edizione 2020, al quale dedichiamo un focus, il cuore di questa edizione: «Ho scelto di spostare il mio sguardo verso ciò che ritengo sia più bello: la mescolanza di culture e di religioni attraverso il tempo per aiutarmi a tracciare le basi di una geografia comune sulla quale oggi ci troviamo, troppo spesso, senza saperlo. E ho pensato… alle nostre origini comuni intrecciate nel Mediterraneo attraverso spagnoli, italiani, provenzali, orientali, occidentali, magrebini, romani, greci…. al Mediterraneo e alla sua luminosità che può accecare come un segreto perduto. Quello dei nostri desideri e destini comuni».

I pensieri di Hervé Koubi si sciolgono magicamente in questa edizione di MILANolTRE nel percorso che Roberto Zappalà già dal 2010 aveva avviato con il suo progetto Odisseo. È un privilegio poter ospitare contemporaneamente due artisti la cui comune, umana visione, trova nel mediterraneo una delle fonti creative da cui nascono alcuni dei loro memorabili spettacoli. Occasioni che ci aiutano a mantenere costante l’attenzione su chi è costretto ad attraversare mari e deserti per conquistarsi il diritto a una vita degna di questo nome. Un programma composto da circa 50 appuntamenti tra spettacoli, masterclass, libri, incontri e approfondimenti per offrire un panorama della danza contemporanea internazionale e nazionale che aiuti a ripopolare i palcoscenici e le platee dei nostri teatri. Un pensiero affettuoso va a Ismael Ivo che tanto ha dato alla danza nel suo luminoso percorso di artista. È a Ismael che noi di MILANoLTRE vogliamo dedicare questa 35° edizione …e la danza continua».

Apre questa edizione la Compagnia Zappalà Danza ormai immancabile e attesa presenza di MILANolTRE. il 23/09 Roberto Zappalà porta sul palco della Sala Shakespeare Naufragio con Spettatore, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che gli occidentali hanno nei confronti del popolo migrante, «cinquantacinque minuti di uno spettacolo intenso, perfetto nella coreografia, grazie anche a due danzatori prodigiosi» (Persinsala), accompagnati da pianoforte e soprano dal vivo.

L’8 e 9/10 la Compagnia Zappalà Danza ci incanta con musica e bellezza con ultima creazione che debutta a Campania Teatro Festival a fine settembre, Rifare Bach. Un lavoro inneggia a una stretta relazione tra l’estetica più eterea della musica e quella più carnale della danza per un viaggio denso di poesia. 

La delicata situazione che viviamo ci ha motivato all’ideazione della seconda novità del 2021. Dal 24/09 spicca il volo il progetto Affollate Solitudini. Questa nuova sezione del festival nasce dal desiderio di dare spazio all’espressione solistica ma non solo: alcuni lavori nascono per l’occasione in questa forma di solo, altri esistono già, alcuni costituiscono serata completa, altri si incrociano su durata o ricerca artistica, alcuni condividono lo stesso coreografo/a, altri ancora da assoli evolveranno in futuri duetti, trii o performance di gruppo. Una formula che quest’anno è tutta nazionale ma, quando le condizioni restrittive dovute alla pandemia non ci saranno più, si aprirà anche ad artisti stranieri. Si inizia il 24/09 con Crying Out Loud. A  Doll’s House di Paola Lattanzi. Il 25/09, Fabrizio Favale presenta in prima nazionale Icelandic Ufo, solo che accompagna l’altra nuova creazione per la sua compagnia Alce. Il 26/09 tocca a Stefania Ballone con SoulEtude e De Vita di Matteo Gavazzi, il 28/09, in prima nazionale, Viola Scaglione e Marta Ciappina con Alle(d)anze per sista, coreografia di Simona Bertozzi. Il 30/09 Salvatore Romania in prima nazionale con L’inquieta (libertà). Il 2/10 Davide Valrosso con Biografia di un corpo e The Rite, coreografia di Luciano Padovani interpretata da Elisa Spina. Il 4/10 le prime nazionali di Chiara Ameglio con Ave Monstrum e Daniele Ninarello interpreta I offer myself to you, coreografia Cristina Donà, Elena Giannotti e Alessandro Sciarroni.

Il 28 e 29/09 Chiasma/Salvo Lombardo e Fattoria Vittadini saranno al festival in prima nazionale con AMOЯ, coreografia di Salvo Lombardo, secondo di tre titoli storici del Teatro alla Scala, nasce dal desiderio di indagare il concetto di potere.

Dall’1 al 3/10 l’atteso ritorno della Compagnie Hervé Koubi con un trittico mozzafiato. L’1 ottobre il più grande successo della passata edizione, Les nuits barbares ou les premiers matins du monde definito dalla stampa internazionale «spettacolare, sublime, e superlativo». Una coreografia che porta sul palco la paura ancestrale dello “straniero”, dell’altro da sé, per rivelare la raffinatezza delle culture «barbare», unendo la potenza della parata da guerra, la precisione di un balletto classico, al suono della musica sacra di Mozart e Fauré, miscelata con melodie tradizionali algerine.

Il 2/10 dodici danzatori virtuosi disegnano un ponte che vibra tra Oriente e Occidente, tra Francia e Algeria, come un momento sospeso ai margini del sacro in Ce que le jour doit à la nuit. Tratto dall’omonimo romanzo di Yasmina Khadra, ha come protagonista un giovane algerino che impara a conoscere e amare il suo paese natale, colonizzato, tra giochi di luce e la musica che lascia immaginare legami tra le culture.

Il 3/10 Boys don’t cry è presentato a MilanOltre in prima assoluta nella nuova versione in italiano. Racconta la storia di un ragazzo che odia profondamente il calcio e adora appassionatamente la danza, rappresentato in scena da sette giovani ballerini virtuosi, tra hip-hop, street dance e danza contemporanea. Lo spettacolo dal testo originane di Chantal Thomas, allieva di Roland Barthes, dirigente di ricerca al CNRS, vincitrice del prestigioso premio letterario Prix Femina nel 2002 e da gennaio 2021 entrata a far parte dell’olimpo dei grandi dell’Académie Française.

Il 2 e 3/10 la Galleria Elfo Puccini ospita il nuovo progetto alla scoperta di Milano attraverso la Danza della Compagnia Sanpapié. Amigdala si svolge con la luce naturale dei luoghi ed un sistema di cuffie silent-disco per un’ideale fruizione del testo e della composizione musicale originali di Marcello Gori e Francesco Arcuri.

Il 5 ottobre doppio appuntamento. Alle 18.30 ospitiamo la Conferenza Danzata di Alessandro Pontremoli attraverso la storia della danza sociale e teatrale del XIX e del XX secolo con una incursione nel nuovo millennio. Alle 20.30 David Raymond e Tiffany Tregarthen di Out/Inner/Space Dance Theatre tornano a MILANoLTRE portandoci dalla lontana Vancouver il loro mondo proiettato come un prisma in dimensioni parallele. Tra illusioni teatrali, marionette e paesaggi spettrali, Bygones ci fa immergere in una dimensione ai confini dello specifico e dell’indeterminato.

Il 6/10  arriva a MilanOltre Graces, considerato cult di Silvia Gribaudi, un lavoro che guarda alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. In scena tre corpi maschili e la coreografa stessa, lontano da stereotipi e ruoli si incontrano qui il maschile e il femminile, liberi di danzare il ritmo della natura.

Il 7/10 spazio alle giovani generazioni con l’immancabile appuntamento di Incubatore Futuri Coreografi C.I.M.D, progetto di ricambio generazionale sostenuto dal MIC che prevede tutoraggio sotto la guida di Davide Valrosso, Marco D’Agostin, Daniele Ninarello e inserimento nel mondo del lavoro di giovani tra i 20-25 anni che vogliono dedicarsi alla coreografia.

Il 9/10 due appuntamenti digitali con le compagnie cinesi che a causa della pandemia non hanno potuto partecipare neanche quest’anno. Jin Xing Dance Theatre presenta Shanghai Beauty, confronto sul concetto di bellezza tra Oriente e Occidente tra Jin Xing Dance Theatre a Shanghai e Tanz Compagnie Rubato a Berlino.

Il secondo è con Beijing Modern Dance Company in Blooming of Time la coreografia di Gao Yanjinzi immaginata e costruita sui 24 termini solari del calendario tradizionale cinese regolato sul cambiamento della posizione del sole

Sempre il 9/10 nell’ambito della collaborazione tra MILANoLTRE e Danae Festival vede finalmente la luce il trio femminile di forte impatto vestite da Efisio Marras, Party Girl del giovane Francesco Marilungo che indaga il corpo come oggetto del desiderio e per traslazione la figura che lo incarna, individuata da Georges Bataille nella prostituta. E, al cinema Beltrade (ore 14.00 /18.00), MilanOltre Digital, un pomeriggio condotto da Elisa Guzzo Vaccarino che MilanOltre e l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano dedicano alla danza contemporanea cinese nelle sue due espressioni più rilevanti, Jin Xing Dance Theatre e Beijing Modern Dance Company e, alla cultura cinese in generale.

Chiude il Festival il 10/10 un altro spettacolo di Silvia Gribaudi, Monjour. Cinque protagonisti molto differenti tra loro, divinità ironicamente POP, fuori tempo e fuori luogo. Nella visione artistica di Silvia Gribaudi i performer sono sempre pronti a offrirsi in virtuosismi, nella generosità costante e nella necessità di esistere attraverso la relazione con il pubblico con la costante dedica: «It is for you! è per te!».

Photo Olivier Soulie

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