Due spettacoli in un due serate, tutte da vivere. I prossimi 13 e 14 ottobre all’Angelo Mai di Roma va in scena la Compagnia Post Scriptum che porterà sul palco del teatro capitolino due pièce: L’uomo rivoltato e Jungle Dream.
Il primo lavoro racconta la distanza tra i suoi sogni, i suoi desideri, il suo amore e la realtà inesorabile della vita spingono l’uomo a rivoltarsi. La scelta della rivolta è eroica, ma non scontata: rabbia, sofferenza, disperazione e ironia sono le armi in mano ad un uomo che vuole diventare eroe. L’uomo rivoltato è una celebrazione dell’umano, del suo coraggio e della sua debolezza. È un omaggio alla vita, un inno all’amore, nei suoi colori più tragici.
Jungle Dream, invece, è la rappresentazione onirica di un uomo che si figura in tre diversi stadi della sua vita: infanzia, età adulta, maturità. L’uomo riflette sulla propria condizione e in particolare su quella dell’attore, continuamente sottoposto allo sguardo altrui. Il rapporto con l’Altro diventa elemento costitutivo dell’esistenza, specchio di sé, anima gemella.
Nel ‘600, Re Luigi XIV si proclamò “Roi Soleil”. Cercò di negare il buio che avvolge la solitudine umana e fece della sua intera vita uno spettacolo, una messa in scena sempre illuminata e visibile a tutti. Nel XXI secolo, i social media sono l’espressione dello stesso desiderio perverso e bruciante: non essere dimenticati, fermare il tempo.
Fino a che punto è perseguibile, questa utopia? E nella ricerca di se stessi attraverso lo sguardo altrui, che ruolo assume un sentimento tanto abusato quanto imprescindibile come l’amore?
La Post Scriptum Company è stata fondata nel 2016 da Pietro Quadrino (attore e autore) e Giulio Boato (regista e video maker). Dopo aver lavorato con artisti affermati della scena teatrale europea (Jan Fabre, Romeo Castellucci, Jan Lauwers, Pascal Rambert, Alex Rigola), Quadrino e Boato decidono di collaborare alla realizzazione di un progetto comune che unisca la radicalità della performance alla tradizione teatrale. Nel panorama artistico contemporaneo in cui tutto sembra essere già stato detto, il loro post scriptum è: “Abbiamo ancora qualcosa da dire”.
Nel 2015, Quadrino scrive il suo primo testo teatrale: L’uomo Rivoltato, una forma poetica, monologica, autodidatta e istintiva, svincolata dalle consuete regole della scrittura drammatica. Quadrino decide di interpretare personalmente il testo, e propone a Boato di curare la regia dello spettacolo. L’incontro professionale dei due artisti si fa quindi sulle assi del palcoscenico, durante la prima residenza di creazione de L’uomo rivoltato, nel teatro-laboratorio di Jan Fabre, ad Anversa. La collaborazione con il compositore Lorenzo Danesin inizia dopo aver ottenuto una prima forma di spettacolo. Nel 2016, Quadrino approfondisce il proprio rapporto con la scrittura componendo un nuovo testo che raccoglie una serie di monologhi sotto il titolo Jungle Dream. In seguito alla stesura, ricomincia il dialogo con Boato che in questa prima fase assume il ruolo di dramaturg, lavorando alla forma e all’organizzazione drammaturgica. Il dialogo comprende anche la selezione del cast: consultandosi con Boato, l’autore scrive specificamente per alcuni interpreti. Durante le prove, Quadrino assume il ruolo di regista al fianco di Boato, e insieme dirigono gli eventi selezionando, organizzando e sviluppando il materiale ottenuto durante le improvvisazioni, così come le proposte musicali e coreografiche. Parallelamente, il testo inizia a inserirsi tra i movimenti scenici, che ne diventano causa e conseguenza. Grazie al lavoro condiviso, i diversi monologhi iniziano a integrarsi. Gli attori e danzatori chiamati a portare i gesti e le parole diventano le linee guida dello spettacolo, incarnandone il senso.
ORARI & INFO
12 ottobre ore 21.00 L’uomo rivoltato
13 e 14 ottobre ore 21.00 Jungle Dream
Angelo Mai
Via delle Terme di Caracalla, 55/a
Roma
prenotazioni@angelomai.org
www.giornaledelladanza.com
Foto di Guido Mencari