La sua voce è uno dei regali più belli del secolo scorso, la sua presenza scenica resta ancora inarrivabile, il suo essere protagonista probabilmente non potrà essere uguagliato da nessun’altra cantante lirica: è Maria Callas, gioiello della musica, celeberrima artista ancora oggi nel cuore di tutti. A lei è dedicata la pièce La Traviata – Maria Callas, il mito, spettacolo creato nel 2007 da Fredy Franzutti, brillante coreografo italiano, in occasione dei 30 anni dalla morte del celebre soprano e che quest’estate viene riproposto al Florence Dance Festival nel meraviglioso Museo Nazionale del Bargello.
Nella performance del Balletto del Sud, compagnia diretta proprio da Franzutti che interpreta al meglio i pensieri del giovane artista-coreografo, la voce inconfondibile dell’artista greco-americana anima le coreografie supportate da preziose immagini fotografiche. Attraverso le movenze dei danzatori vengono messe in scena le possibili affinità tra il vissuto della “Divina” e quello di Violetta, protagonista de La Traviata, opera creata dal genio musicale di Verdi. La coreografia muove i ballerini in atmosfere angosciate da luci glaciali presaghe di morte: i protagonisti emergono da involucri in plastica per raccontare il duplice dramma del personaggio e dell’artista entrambe, ad esempio, morte a Parigi in sola compagnia della cameriera.
La passione che divora la mondana Violetta Valery e Alfredo Germont è la stessa passione di Maria Callas e del diabolico armatore Aristotele Onassis. In questa coreografia, però, non ci riferisce alla vita dissoluta di Violetta (Maria Callas, al contrario, era molto puritana), ma alla sua infelice vita amorosa, all’abbandono da parte dell’uomo amato, alla sua intima tristezza. Lo spettatore affronta l’ultimo momento di vita della Callas quando, tra ricordi e rimpianti, le passano davanti agli occhi, consumati dai lunghi pianti, le immagini della sua vita fuse a quelle del suo personaggio distorte dagli effetti stupefacenti degli abbondanti psicofarmaci che l’hanno condotta alla morte. Nella performance la sua voce inconfondibile anima le coreografie supportate da preziose immagini fotografiche in grado di restituire l’autenticità dell’artista.
Alle note romantiche e familiari di Verdi il coreografo affianca quelle del compositore greco Yannis Xenakis (che, con Maria Callas, rappresenta la cultura musicale formale greca nel mondo), alle cui note urgenti, veloci, ritmate, che istantaneamente ci colpiscono, è affidato il compito di riannodare i fili delle nostre e delle loro voluttà, trasgressioni, miserie. Un regalo bellissimo per un’artista che nella sua vita ha alternato momenti di gioia a momenti molto tristi: danzare è un ottimo modo per ricordarla bellissima e felice quando, grazie alla sua splendida voce, riusciva a scaldare anche i cuori più duri.
ORARI & INFO
5 Luglio ore 21.30
Museo Nazionale del Bargello
Firenze
www.florencedance.org
info@florencedance.org
Valentina Clemente