Saranno le tre stelle della danza internazionale Clairemarie Osta, Nicolas Le Riche e Alessandro Riga e gli allievi della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera a rendere omaggio al grande danzatore e coreografo francese Maurice-Jean Berger, noto come Maurice Béjart, dal 2 al 6 maggio al Teatro dell’Opera di Roma.
Maurice Béjart scompare nel 2007 dopo aver consacrato la sua intera vita alla danza lasciando dietro di sé tracce evidenti di un considerevole apporto al mondo della danza contemporanea. Suo è il Ballet du XXe siècle, compagnia che fonda nel 1960 a Bruxelles, mediante cui può dedicarsi allo studio e alla ricerca di nuove forme della danza maschile e con la quale riscuote ampi successi attraverso tournée mondiali.
Dopo circa trent’anni di consensi e riconoscimenti scioglie il Ballet du XXe siècle per dare corpo al Béjart Ballet Lausanne, ulteriore luogo ideale dove continuare la sua sperimentazione espressiva con danzatori accademici di grande talento da cui esige adattamento e precisione.
Durante la sua carriera fonda due prestigiose scuole che formeranno danzatori e coreografi di considerevole importanza e visibilità nel panorama europeo della danza contemporanea: la Scuola Mudra, prima a Bruxelles poi anche a Dakar, e la Scuola – Atelier Rudra a Losanna. Il suo lavoro in una visione globale può essere descritto come un mélange di musica, coreografia, lirica e teatro.
Le prime rappresentazioni che andranno in scena a maggio per la Serata Maurice Béjart al Teatro dell’Opera di Roma saranno la viva testimonianza del segno impresso dal grande coreografo francese: Ce que Maurice me dit. Grand Rythme, lavoro-dedica di Micha van Hoecke, suo allievo, e Fredinand Schirren, con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera diretta da Laura Comi su musiche di Pierre Henry e Johann Sebastian Bach, e Eden di Maguy Marin, formatosi alla Mudra, coreografo e autore del montaggio musicale.
A seguire due capolavori béjartiani.
Symphonie pour un homme seul, balletto in un atto del 1955, sulla musica di Pierre Henry e Pierre Schaeffer esprimerà attraverso visioni oniriche e accenti brutali la solitudine e lo smarrimento dell’uomo, già tormentato per l’ostilità dell’universo, interpretato da Nicolas Le Riche, di fronte al voluttuoso erotismo a tratti aggressivo di una seduttrice, Clairemarie Osta.
Gaîté Parisienne viene ideato da Béjart per il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles nel 1978, quando la maturità artistica del coreografo è ormai ben nota. Si tratta di una sorta di autobiografia, di un ragazzino che si trasferisce a Parigi per avvicinarsi alla danza mostrandosi inizialmente sgraziato agli occhi della severissima maestra, la quale ne farà un ballerino eccellente attraverso un duro e rigido insegnamento.
Un lavoro personale che Béjart quasi custodisce gelosamente rendendolo nel tempo un balletto prezioso e per questo poco rappresentato. Sulle note di Jacques Offenbach a maggio sul palcoscenico del Teatro dell’Opera sarà Alessandro Riga a interpretare il ruolo del bambino protagonista con la passione per la danza, un ruolo definito dal ballerino “gioioso, allegro, semplice e genuino”.
Il pubblico per Béjart, Béjart tra il pubblico.
ORARI & INFO
2, 3 e 4 maggio ore 20.30, 5 maggio ore 18.00, 6 maggio ore 17.00
Teatro dell’Opera
Via del Viminale, 51 – Roma
Info: (+39) 06 481601
Adriana Miccoli