Al Sig. Sindaco Michele De Lucia
E p. c. al Signor Daniele Cipriani,
rispondo alla sua lettera e scelgo la stringatezza onde non perdermi nei meandri delle polemiche, in 5 punti:
- la sospensione del Premio Massine quest’anno ci è stata comunicata solo in via ufficiosa, mai ufficialmente negli ultimi giorni del mese di agosto quando, con sorpresa, abbiamo appreso che nello stesso periodo del Premio, nello stesso spazio si sarebbe svolta una manifestazione analoga che aveva tutte le arie di sostituirsi alla nostra manifestazione e (ahi! noi) non poteva averne le caratteristiche. Abbiamo perciò dedotto che il Premio, fissato da tempo per il 4 settembre, non avrebbe avuto luogo.
- E’ un errore pensare o sostenere che il Premio Massine appartenga al Myth Festival. Già lo scorso anno mi opposi ad un inserimento perché avrei dovuto adeguarmi alla consulenza di altra persona che nulla aveva ed ha da dividere con me.
- Smentisco nel modo più assoluto che Daniele Cipriani sia stato mio allievo. Sul piano del lavoro lo incontrai una volta per invitarlo a ricoprire molti anni fa un ruolo di mimo in una mia danza. Egli non ha finito i suoi studi in Accademia, perciò non ha diploma, non ha conoscenza alcuna diretta di teatro. Deve studiare, e glielo dissi, maturare, pensare e creare cose nuove se vuole veramente entrare nella grande “routine” dello spettacolo e non affastellare vari pezzi che sono ripetizioni di ripetizioni, nel caso di quest’anno, presentati “in toto” lo scorso anno. Altra cosa è l’impresariato. Il Premio Positano è un riconoscimento di eccellenza e questo è stato e avrebbe dovuto essere anche quest’anno secondo il programma che avevo preparato. Non occorre che io sia stato presente allo spettacolo del 28 agosto u.s. Mi è bastato leggere il programma che, in parte, è stata una ripetizione di ciò che avevo presentato l’anno scorso.
- Non mi risulta che io abbia avuto dal Signor Sindaco la proposta di attribuirmi un Premio per l’opera svolta. Sono lucido per cui trovo che per i 40 anni trascorsi, di fatica e di lotta, non meritavo la cancellazione del Premio: bisognava fare di tutto, cercare sponsor o che so io per salvarlo e non affossarlo sostituendolo con altra manifestazione.
- Infine: non mi interessa una proposta di tipo mediatico che non ha lontanamente il contenuto culturale del Premio.
Molto distintamente
Alberto Testa