L’avventura nelle danze standard e latinoamericane di Danilo Campisi inizia in Austria. A Vienna, con la partner di ballo Julia Burghardt entra nel mondo delle gare internazionali di coppia ottenendo ottimi risultati: 4 volte campione d’Austria, 2 volte semifinalista ai campionati del Mondo combinata 10 balli, finalista al German Open Championship, finalista alle coppe europee standard e latini. Partecipando al programma televisivo Bobo e Marco, i re del ballo, andato in onda su SkyUno HD, Danilo diventa un ballerino conosciuto al grande pubblico, anche grazie alle sue qualità di coreografo e giudice. Con Danilo abbiamo parlato del Valzer Viennese.
Per avere successo nella danza hai dovuto espatriare. Perché?
Si è vero, mi sono trasferito in un altro Paese. È altrettanto vero che l’Italia è una nazione con tanti ballerini di altissimo livello e che quindi è più difficile emergere. È stata anche la curiosità per un’altra lingua ed un’altra cultura a spingermi verso questa scelta.
Parliamo del valzer viennese. La parola “Valzer” viene dal tedesco “walzen”, cioè “girare”.
Il Valzer racchiude la storia e la cultura Viennese. Il Valzer è eleganza, accuratezza, finezza, garbo, gentilezza, grazia, leggiadria, ricercatezza. Basti pensare alla Vienna imperiale, ai saloni sfarzosi, ai costumi del tempo. Tutto quel periodo è racchiuso nel valzer, nelle sue melodie e nei suoi movimenti.
All’inizio fu ritenuto un ballo osceno e anche grazie alle musiche di Johann Strauss divenne una moda che conquistò tutti.
Fu osceno perché per la prima volta uomo e donna danzavano insieme a strettissimo contatto. Io dico sempre che dipende da quale punto di vista analizziamo questa danza: dal punto di vista storico ha la sua origine nei termini che ho citato prima. Quando oggi assistiamo ad un Valzer viennese durante il gran ballo dell’opera diciamo che quei valori sono ancora vivi e ben visibili. Osservando il Valzer dal punto di vista sportivo, da competizione, vanno ad aggiungersi altri valori fondamentali quali la dinamica e la fluidità di movimento.
Possiamo dire che il Valzer è passato dall’essere prima una danza popolare, poi una danza di corte ed ora addirittura una danza sportiva.
C’è una frase del grande campione Peter Maxwell che mi piace molto: Progress never stops, il progresso non si ferma mai. Il Valzer viennese ha semplicemente subito dei cambiamenti e delle variazioni che sono il frutto dell’evoluzione. Basti pensare alla recentissima introduzione del nuovo libro di Valzer Viennese con le nuove figure. Ovviamente è necessario salvaguardare il carattere del ballo ed avere rispetto per le sue origini, ma io credo che nel corso della storia il valzer è riuscito a mantenere i propri valori.
Come si balla un Valzer viennese? Quali sono i passi principali di questa danza?
Partendo con la postura classica delle danze standard i ballerini si muoveranno in senso antiorario sulla pista da ballo girando su stessi a destra e a sinistra. Storicamente i passi principali sono il giro a destra, il giro a sinistra e i passi di cambio chiusi. Molto caratteristica è poi la Fleckerl, che in dialetto viennese significa “macchiolina”. È una sequenza di passi che vengono eseguiti quasi sul posto da entrambi i danzatori, appunto su una mattonella o macchiolina. Tale figura va eseguita nella maggior parte dei casi al centro della pista da ballo.
Hai affiancato i calciatori-ballerini Marco Del vecchio e Cristian Vieri in un format televisivo andato in onda su Sky. Hai portato con te gli insegnamenti tecnici acquisiti in terra austriaca o l’esperienza di ballo iniziata da ragazzo in Italia?
Entrambi. Ho cercato di presentare loro il lato storico del Valzer viennese che ho avuto modo di conoscere in questi sei anni in Austria, senza però dimenticare la mia sicilianità, la passione ed il calore che porto con me sulla pista da ballo.
Per concludere: una sensazione generale sul Valzer in Italia.
Il Valzer viennese ha avuto un importante sviluppo in Italia in quanto parte integrante della disciplina “Liscio Unificato”. Mi ricordo che quando iniziai con il liscio da bambino, ebbi già allora i miei primi contatti col valzer viennese. Siamo riusciti in Italia a combinare l’eleganza e la finezza con la nostra passione ed il nostro calore creando un mix vincente.
Massimiliano Raso