Nel pomeriggio a Roma per discutere sulla situazione del Teatro San Carlo, stasera il sindaco Luigi de Magistris potrebbe assistere alla prima al Massimo partenopeo del Barbiere di Siviglia. Una presenza, la sua, volta principalmente al sostegno delle maestranze nella delicata situazione che si è venuta a creare: “Farò di tutto per esserci – ha dichiarato de Magistris – perché il sindaco e presidente della Fondazione San Carlo è vicino al teatro, ai lavoratori che sono uniti e compatti e costituiscono l’orgoglio della città”.
Il San Carlo è da giorni al centro delle polemiche, dopo le dimissioni di cinque dei sei componenti del Cda. L’obiettivo della visita di oggi al Mibact del sindaco era proprio quello di evitare il commissariamento della Fondazione, spettro concreto alla luce della missiva ricevuta ieri dal ministro ai Beni culturali Massimo Bray. Una lettera – ha evidenziato de Magistris – dovuta “di fronte a un atto di dimissioni e indirizzata al presidente della Fondazione, unico rimasto al proprio posto”. Estremamente preoccupati i sindacati: “Sulla vicenda del San Carlo stiamo dando una pessima immagine di Napoli – hanno dichiarato in una nota congiunta i segretari di Cgil e Slc Cgil Campania, Franco Tavella e Gianluca Daniele – Siamo preoccupati per le dichiarazioni demagogiche e per le possibili strumentalizzazioni che possono essere messe in campo anche in relazione al rapporto con i lavoratori. Le nostre priorità riguardano il rispetto dei livelli retributivi e salariali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori”.
Sette giorni di tempo, questo è quanto resta al primo cittadino partenopeo per risolvere la vicenda. Il prossimo Cda della Fondazione è stato infatti convocato per il 22 gennaio: entro quella data il Comune nominerà anche il componente di propria espressione, in subentro al dimissionario Andrea Patroni Griffi. “Inviterò – ha aggiunto de Magistris – gli altri enti a ritirare le dimissioni o a nominare i sostituti perché, ed è bene sottolinearlo, Regione e Governo non si possono sfilare dal Cda del San Carlo o, se lo fanno – ha concluso – evidentemente, vogliono che si vada verso il commissariamento”. Resta difficile però l’eventualità di una tregua con Caldoro. Sul tavolo la questione del decreto “Valore cultura”, al quale de Magistris – al contrario del presidente della Regione – non ha nessuna intenzione di aderire.
“Ci sono manine – ha detto de Magistris – che lavorano per commissariare il teatro, e cuori che lottano per tutelare la cultura, i lavoratori e contro il taglio dei salari”. “La partita in gioco non è uno scontro tra istituzioni. Io lavoro perché si ricomponga un clima di collaborazione istituzionale nell’interesse del teatro e della città”.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com