“Si vuole affossare il Corpo di Ballo”, questo l’allarme lanciato dai sindacati che denunciano la messa in atto di un meccanismo di distruzione del settore danza di uno degli enti lirici più importanti del nostro paese, il Teatro dell’Opera di Roma. A parlare sono le sigle Slc-Cgil riguardo al congedo notificato in questi giorni a 24 ballerini del teatro capitolino.
Questa la nota del sindacato: “All’improvviso è stato cambiato strumentalmente il modo di applicare le norme fin ora utilizzato in teatro per mandare forzatamente in pensione in modo violento un blocco di 24 ballerini stabili (di cui 20 regolarmente utilizzati e distribuiti nelle liste dei balletti) al fine di ridurre drasticamente e da subito l’organico funzionale ed impedirne così il graduale ricambio (per legge è da anni di fatto impossibile l’assunzione di personale in questi numeri). Questo repentino svuotamento, che risulta del tutto insensato dal punto di vista organizzativo (in considerazione anche della prossima attività già programmata), evidenzia la concreta volontà di affossare definitivamente il corpo di ballo e di relegarne le attività a momenti occasionali da affidare al precariato.
Al di là delle belle parole di circostanza della direzione e dei ‘finti’ impegni sottoscritti dal teatro per il reintegro di 70 elementi totalmente disattesi, i fatti parlano chiaro: a causa del mancato preavviso, fin ora sempre applicato in teatro per tutti, dal 1 aprile 24 danzatori si ritroveranno per mesi senza poter contare né sulla pensione né sullo stipendio; da subito i danzatori stabili resteranno solo 15 (invece di 70) e il progetto triennale sottopostoci (previsto dalla legge 112/’13), vincolante e condizionante per il futuro, da presentare al commissario/ministero entro poche settimane, prevede un corpo di ballo di sole 50 unità, fra stabili e aggiunti, con il ripristino di soli due posti stabili in organico da qui al 2016”.
Alessandro Di Giacomo
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