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Serata Philip Glass. Al Teatro dell’Opera di Roma, come accade per la primavera, sbocciano i fiori: ed erano profumati! [RECENSIONE]

E si!  E’ proprio il caso di dirlo: questa per il Teatro dell’Opera di Roma diretto dall’étoile Eleonora Abbagnato, come si dice per il vino, è proprio una buona annata. E visto e considerato che siamo in piena stagione primaverile, ieri sera, giovedì 28 aprile sono sbocciati i fiori: belli e “profumosi”!

Leggerissimi tulle punteggiati di fiori. Tutù lunghi e amplissimi, che anche solo nei bozzetti, già si immaginano aprirsi e rincorrersi nei passi di danza. Fantasie che tornano anche sulle tute aderenti, monospalla, degli uomini. È sulle punte di Eleonora Abbagnato e le note della Serata Philip Glass che l’Alta Moda di Christian Dior debutta al Teatro dell’Opera di Roma, in scena nei costumi che la direttrice artistica della maison Maria Grazia Chiuri, firma per l’omaggio al compositore maestro del minimalismo americano, in scena al Costanzi dal 29 marzo al 2 aprile.

Un grande affresco con anche il guest artist Friedmann Vogel, il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera e l’orchestra diretta da Carlo Donadio, in tre coreografie: Hearts and Arrows che la star internazionale Benjamin Millepied rilegge in chiave contemporanea, Glass Pieces di Jerome Robbins (con 46 ballerini in scena). Il nuovo Nuit Blanche del giovane Sebastian Bertaud, con la Abbagnato e Vogel nei costumi color madreperla, finemente iridiscenti, della Chiuri, che torna così all’Opera di Roma dopo il successo del lavoro per la Traviata con la regia di Sofia Coppola nel 2016, al tempo chez Valentino.

Applausi per le variazioni in scena, le grandiose costruzioni geometriche, i deliziosi insiemi  e lo struggente pas de deux finale in cui Eleonora Abbagnato ha dimostrato ancora una volta di essere in scena una danzatrice dotata di forte tecnica e interpretazione, una visione onirica che ha incantato la sala, portando il pubblico presente, con le sue movenze leggiadre e pregne di lirica,  a tratti dentro un “sogno”.

L’eccellente organico del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma,  ha adottato pienamente il linguaggio dei  coreografi, alternando e quasi sovrapponendo all’unisono l’accompagnamento di un trittico perfetto. Tra tutti mi hanno emozionato l’étoile Alessandra Amato con la sua elegante personalità coreutica e il talentuoso ed espressivo Michele Satriano.

I costumi sono di Maria Grazia Chiuri, innamorata della danza come lo era Monsieur Christian Dior. Così tanto innamorata, da aver collaborato con la coreografa Sharon Eyal per la sfilata Dior prêt-à-porter P/E 2019.

Dice Maria Grazia Chiuri: «Sono felicissima e onorata di contribuire a un progetto che gioca sulle varie componenti delle arti dello spettacolo. Musica, coreografia, scenografia e costumi di scena. Il mio lavoro assomiglia qui a un “esercizio coreografico”, per creare costumi che si integrano perfettamente nel movimento».

Per Nuit Blanche ha creato i costumi per i 16 ballerini e ballerine. Per i loro corpi… Lavorando sulle definizioni contemporanee di maschile e femminile. Con materiali leggeri e morbidi.

Serata d’eccezione dunque al Teatro dell’Opera di Roma. Per l’anteprima della Serata Philip Glass, si sono presentati personaggi del calibro di Chiara Ferragni, fasciata in uno splendido abito lungo verde e Bebe Vio, con un outfit color argento. Alla serata hanno presenziato anche Sara Serraiocco, Rossella Brescia, Marisela Federici, Nancy Brilli, Cinzia Malvini ed Isabella Ferrari.

L’impatto visivo finale è esaltante fra il bianco/nero splendente dei tutù e l’aria tenue, la musica suggestiva, lo scenario fiabesco, le movenze così cariche di fluttuante “storia”. Un’autentica magia da assaporare con curiosità, tra un presente alla ricerca di un passato ed una inedita radicale riforma per far riaffiorare integra la struttura e lo spirito primigenio.

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

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