Spazi intimi e proposte insolite per sollecitare la comunità a entrare in contatto in modo lento e delicato: la 49^ edizione di Santarcangelo Festival, terzo anno della direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, si terrà in città e in alcuni luoghi limitrofi dal 5 al 14 luglio. Dieci giorni di intensa programmazione dedicata alle arti performative internazionali: opere e percorsi che aprono nuove possibilità di incontro.
Santarcangelo Festival 2019 offre l’opportunità di rallentare e allenare lo sguardo a una visione ravvicinata della complessità del presente, creando le condizioni per un coinvolgimento e un ascolto profondi. Tra spettacoli, indagini sulla realtà, riti collettivi, pratiche di cura e ricerche condivise, il Festival si pone come preziosa occasione per sperimentare nuove prospettive sul contemporaneo e inedite modalità di relazione e contatto.
Una programmazione articolata che, attraverso la sperimentazione di formati intimi e inediti, sollecita la comunità del Festival ad entrare in contatto e ad assumere uno sguardo lento e delicato sul presente, e ad accogliere nuove, profonde prospettive sul contemporaneo.
Il nuoto sincronizzato incontra la danza contemporanea nella straordinaria performance di apertura Dragon, rest your head on the seabed dei madrileni Pablo Esbert Lilienfeld e Federico Vladimir Strate Pezdirc, il 5 e 6 luglio nella piscina olimpionica di Serravalle, San Marino, nell’ambito della Notte Rosa, pièce che combina la pratica coreografica contemporanea con l’abilità e la tecnica di sei nuotatrici sincronizzate in un immaginario fantascientifico. Nello spettacolo la superficie dell’acqua diventa lo schermo su cui scorre la storia: una creatura fantastica viene scomposta e ricomposta, producendo straordinari effetti visivi.
Circa 60 i progetti in programma, tra appuntamenti performativi e musicali, dj-set, talk e attività all’aria aperta, con più di 150 artisti in arrivo a Santarcangelo: una grande comunità temporanea che condividerà lo spazio pubblico per 10 intensi giorni di Festival.
Dallo stretto contatto con il territorio hanno preso forma le produzioni del Festival, progetti frutto di percorsi artistici lunghi, creati ad hoc per questo ecosistema da due artiste molto diverse per poetiche e pratiche: Lighter Than Woman di Kristina Norman (Estonia) è una video/performance dedicata alla figura professionale delle badanti, donne provenienti soprattutto dall’Europa dell’est che abitano sul territorio e si dedicano ad attività di cura degli anziani, un progetto che arriva a parlare di emancipazione femminile, condizioni di lavoro e molto altro attraverso l’immagine poetica dell’assenza di gravità; Sparks di Francesca Grilli (Belgio/Italia), artista associata del triennio, coinvolge alcuni bambini del territorio, ribaltando la relazione di potere tra infanzia e mondo adulto. In questa performance alcuni piccoli oracoli offrono un’esperienza unica ad adulti curiosi e vulnerabili, che si mettono nelle loro mani.
A comporre il mosaico internazionale della programmazione saranno inoltre i progetti di Domínio Público (Brasile), Studio Dries Verhoeven (Olanda), Joan Català (Spagna), Ula Sickle (Belgio), Dana Yahalomi / Public Movement (Israele), Annamaria Ajmone, Cosmesi, Tropicantesimo, Cristina Kristal Rizzo, Marco D’Agostin, Silvia Gribaudi, Valentina Medda, Elena Giannotti, Forensic Oceanography, MACAO, Ilenia Caleo e Silvia Calderoni, Chiara Bersani.
INFO
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Foto di Michela Di Savino e Andrea Macchia