Ieri al Teatro Acacia di Napoli debutto di Bollywood The Show, lo straordinario spettacolo indiano di musica e danza che continua a mietere successi nel mondo. Se solo nella scorsa primavera le cifre si erano attestate sul mezzo milione di spettatori, il dato ora va addirittura quadruplicato: attualmente siamo infatti a quota 2 milioni di spettatori dopo rappresentazioni in 20 paesi al mondo e tournée di grandissima risonanza mediatica specialmente in Inghilterra e in particolare a Londra. Bollywood The Show, regia di Toby Gough, riprende i motivi, le coreografie e le più fortunate colonne sonore di 80 anni di storia cinematografica indiana in un mélange suggestivo di danza, teatro, musical e film. Gli spettacolari contrasti tra la tradizione indiana e l’affascinante mondo del cinema vengono ricomposti all’interno di una tipica storia d’amore “bollywoodiana”. La trama, ispirata alla realtà, si basa sulla saga familiare di una delle più famose dinastie cinematografiche indiane, la famiglia Merchant. Le mozzafiato scene di danza dello show sono state create proprio da Vaibhavi Merchant, coreografa di grande successo nonché la più giovane della famiglia Merchant. L’artista, premiata con l’Oscar indiano, ha peraltro firmato le coreografie per i balletti del film candidato all’Oscar: Lagaan.
La musica di Bollywood The Show è stata composta e arrangiata da Salim e Sulaiman Merchant, che sono tra i più grandi compositori di colonne sonore cinematografiche della nuova generazione di Bollywood. Sono loro che hanno firmato le musiche del film campione d’incassi: Dhoom, e per questo spettacolo hanno realizzato un mix congeniale di ritmi tradizionali e delle più celebri hit musicali del cinema bollywoodiano. L’originale produzione di Mumbai (ex Bombay) presenta un opulento bouquet di immagini che vanno dall’India tradizionale al mondo dorato del cinema bollywoodiano. Le produzioni cinematografiche di Bollywood appassionano ora un pubblico di milioni di persone anche in occidente. Il loro fascino così speciale risiede nell’esotismo: le storie d’amore vengono inserite nell’affascinante tradizione indiana, in suoni e danze insoliti per il pubblico occidentale. Con questo concetto di successo lo spettacolo conduce il pubblico in un viaggio emozionante ricco di immagini meravigliose, musica incantevole e danze inebrianti che spaziano dal tradizionale Kathak fino al più moderno hip hop, il tutto accompagnato dall’inconfondibile stile di danza bollywoodiano. Elaborati effetti di luce e coloratissimi costumi offrono allo spettatore una vera e propria festa dei sensi della durata di due ore. Gli oltre 1.000 costumi provengono dall’atelier dello stilista Bipin Tannas, che ha vestito le star di Bollywood per tutti i più grandi film indiani.
La trama è una vera storia di Bollywood che unisce la fiction alla realtà. Il conflitto tra Ayesha (coreografa e regista moderna di successo), e suo nonno Shantilal (il grande re del cinema tradizionale indiano), è tratto infatti dalla storia familiare di Vaibhavi Merchant, la coreografa dello spettacolo. La vicenda ha inizio in India, nei deserti della regione del Rajastan, nel tempio di Shiva. La famiglia Merchant è custode della tradizione della danza Kathak (la danza degli dei). Shantilal Merchant è l’ultimo esponente di una lunga stirpe di guru e ora la tradizione rischia di estinguersi. In passato, nell’era d’oro dell’industria cinematografica di Bollywood, aveva lavorato come regista e coreografo. La lacerazione del paese aveva spezzato il cuore e l’anima della gente e Shantilal pensava che il cinema avrebbe potuto curarne le ferite. In un momento in cui l’industria cinematografica rischiava di diventare estremamente commerciale e anarchica, corrotta dalle mode occidentali e denaro sporco, Shantilal aveva fondato una scuola di danza nel deserto, nella quale insegnava e manteneva in vita le danze tradizionali folcloristiche. Contro il suo volere, sua nipote Ayesha abbandona il Rajastan diventando la regina tra le coreografe e le registe della Bollywood contemporanea. La chiamano “la principessa delle storie d’amore” e tutto ciò che tocca si trasforma in oro. Nonostante appartengano alla stessa famiglia, la loro concezione di coreografia cinematografica non potrebbe essere più diversa: Shantilal crede che il cinema possa cambiare la vita delle persone, mentre Ayesha sostiene che il cinema possa aiutare la gente a fuggire dalla realtà. Il conflitto risiede proprio nei concetti di realtà e fantasia. Il loro dissidio, che sembra essere insormontabile, è nato nel momento in cui Ayesha si è ribellata alla formazione classica, decisa a seguire lo stile di danza moderno occidentale. Quando Ayesha viene a conoscenza dell’imminente morte del nonno, decide di fargli visita per rappacificarsi. Il suo viaggio la riporta nel cuore dell’India, nel deserto del Rajastan e quindi tra le braccia del suo amore d’infanzia Uday. Ayesha viene letteralmente sopraffatta dalle coloratissime danze e dai ritmi martellanti dei tamburi delle feste folcloristiche del Rajastan e percepisce la forza della secolare tradizione familiare. Nei templi si spengono i fuochi, Shantilal muore e non c’è nessuno che manterrà l’antica tradizione della danza degli dei. Ayesha decide di sposare Uday e di rimanere nel Rajastan per proseguire la scuola di danza del nonno mantenendo quindi la tradizione familiare, ma a suo modo: conducendo la scuola con un nuovo equilibrio tra moderno e antico. E così nel finale dello spettacolo assistiamo a una colorata, toccante ed energica fusione tra elementi di danza folcloristici, classici, moderni, occidentali e indiani. Le lacrime si sono asciugate, le vecchie ferite si sono rimarginate e un antichissimo conflitto si risolve in un possente viaggio nel cuore sacro della danza.
Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Acacia fino al 23 gennaio.
ORARI & INFO
Dal 18 al 21 gennaio ore 21.00
22 gennaio ore 17.30 e 21.30
23 gennaio ore 18.00
Teatro Acacia
Via Tarantino, 10 – Napoli
Tel. 081 5563999
Lorena Coppola