Ovviamente diventa primaria l’emergenza sanitaria e tutto il resto, per ora, deve restare in secondo piano. Per adesso noi artisti abbiamo il dovere di comunicare la nostra creativita’ e vitalita’, attraverso i mezzi che abbiamo a disposizione. Io per esempio, la mia giornata la passo a disegnare e condivido l’arte sui social.
E’ questo il momento in cui nasce la vera opera d’arte. E’ questo il momento in cui, se riusciamo ad attingere dal terreno che ci offre l’arte, riusciremo in un prossimo futuro a raccogliere qualcosa di veramente fertile. Tutti noi, stiamo facendo i conti, in questo delicato periodo, con la sofferenza, ma non dimentichiamoci una cosa importantissima e mi rivolgo soprattutto ai piu’ giovani.
Dalla sofferenza possono nascere i fiori del male piu’ belli del mondo. Caravaggio, Munch, Van Gogh, Schiele, ci ricordano che l’arte e’ anche sofferenza.
Ma ritorniamo alla danza. Il settore della danza, fonda la propria forza su cio’ che in questo momento non puo’ piu’ esprimere. La coordinazione fisica e dinamica tra corpi da un lato, e dall’altro gli osservatori che cercano di fondersi con i recitanti.
E’ difficile pensare di rappresentare il repertorio classico in un modo diverso da come la storia ce lo ha insegnato. Se rimarranno le attuali restrizioni, non so se potremmo rivedere una sequenza di cigni, perfettamente allineati.
Come possiamo tentare di svincolarci da queste limitazioni? Sicuramente, attraverso la condivisione social di lezioni di danza, attraverso la tecnologia digitale. Non dimentichiamoci che la tecnologia oggi, a vari livelli, interviene nella costruzione della composizione scenica.
Un’ altro contributo fondamentale, potrebbe arrivare dalla scrittura coreografica, che ci potrebbe aiutare molto in questo momento storico, essendo priva di schemi fisici e culturali. In linea di massima, questi sono gli strumenti tecnici che dovranno essere potenziati e che sono a disposizione degli artisti nell’ambito della danza.
Ritengo che ridare speranza a chi l’avra’ persa totalmente, sara’ compito degli Stati ed anche in una certa misura, di noi cittadini del mondo, che per la prima volta ci sentiamo uniti da un unico destino comune.
Il compito di chi fa spettacolo ed e’ impegnato sul “palcoscenico” della danza, sara’ di continuare a ricordare ai piu’ piccoli, che si avvicinano in punta di piedi a questa magnifica disciplina, che la danza e’ sacrificio, liberta’, ma soprattutto amore..
Giuseppe Tramontano
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