Da ballerino a coreografo e insegnante, oggi apprezzato pittore. Sulla scena e nella vita ha fatto coppia con Ekaterina Maximova. Quando si dice: “Nato sotto una buona stella? Certamente si!”. Vladimir Vasiliev, classe 1940, oggi 18 aprile compie 80 anni, è senza dubbio uno dei danzatori più popolari dei nostri giorni e anche uno dei più versatili. Iniziò a studiare danza alla scuola di ballo del Bolshoi, entrando molto presto nella compagnia e divenendone solista e poi étoile.
Ha ballato tutti i ruoli maggiori di repertorio classico, in tutti i teatri del mondo, conquistando il pubblico sin dall’inizio per i suoi movimenti eleganti e pieni di fascino. Virtuoso incomparabile, la sua intelligenza gli permise di non limitarsi a una peculiarità esclusivamente tecnica ma ricercò sempre una forte espressività drammatica per i suoi personaggi classici ma anche per i protagonisti di balletti contemporanei.
Gran parte della sua carriera si è svolta al fianco di Ekaterina Maximova, ballerina di bella personalità, forte temperamento e di grandi doti tecniche, destinata a diventare sua moglie.
Come è nata in lei la passione per la danza?
Grazie alla mia prima insegnante di danza, Elena Rosse, che notò il mio talento, mi lodò e mi incoraggiò a continuare quando – all’età di sette anni – mi trovai per la prima volta, quasi per caso, in una classe formata da un gruppo amatoriale alla Pioneer House di Mosca. Fu lei a dire a mia madre che avevo del talento e a suggerirle di farmi studiare alla scuola di Balletto del Bolshoi Ballet.
La sua è stata una brillante carriera internazionale in cui ha lavorato con coreografi e ballerini che hanno fatto la storia della danza. Ne ricorda qualcuno in particolare?
Naturalmente ho ricordi unici del mio lavoro con tanti artisti brillanti della mia generazione e delle generazioni precedenti, i miei maestri. Sarebbe impossibile elencarli tutti. Fra le ballerine, a parte Ekaterina Maximova, la mia partner di tutta la vita che è stata anche mia moglie, ricordo alcune leggende del mondo della danza quali: Galina Ulanova, Alicia Alonso, Maia Plisetskaya, Carla Fracci. Sono stato molto felice di lavorare anche con grandissimi coreografi come Yury Grigorovich, Kasyan Goleizovsky e Maurice Béjart con creazioni specifiche per me. Il mio percorso artistico è stato influenzato pure da musicisti, compositori, cantanti, direttori d’orchestra, drammaturghi e registi, sia in Russia che all’estero. In Italia, per esempio, sono stato fortunato a incontrare Franco Zeffirelli, la cui arte amo moltissimo.
Sul piano umano, al di fuori della scena chi è Vladimir Vasiliev? Come trascorre il suo tempo? Quali sono le cose che ama di più?
Credo che molti dei miei fan in Italia saranno sorpresi di sapere che, a parte il lavoro coreografico, sono molto impegnato nel campo della pittura, che è diventata la mia seconda vocazione. Ho iniziato a dipingere molti anni fa quando ancora ballavo. Ho imparato a dipingere da alcuni miei amici pittori di professione. Ho appreso anche molto dai grandi maestri del passato visitando le gallerie d’arte di tutto il mondo e studiando tantissimi cataloghi artistici. Ma, quando ancora ballavo, non avevo il tempo di dedicarmici a tempo pieno, come invece ho fatto quando ho smesso di danzare. Sinora ho all’attivo quindici mostre personali dei miei dipinti (a olio e acquerelli) sia in Russia che all’estero. Naturalmente ancora metto in scena le mie coreografie in tutto il mondo in qualità di coreografo, ma la pittura è diventata allo stesso modo una parte della mia vita artistica attuale. Mi è stato proposto di portare i miei dipinti in Italia, un’idea che mi affascina.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza