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Danzare indica il percorso di riconnessione con noi stessi

Indipendentemente dall’età e dalle motivazioni che spingono una persona ad avvicinarsi alla disciplina della danza, ballare garantisce benefici a molti livelli e a qualsiasi età.

Attraverso la ripetizione del movimento e l’uso di entrambi gli emisferi cerebrali, logico e creativo, la danza migliora la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza, costruendo nuovi percorsi neurali con conseguente aumento della forza mentale e della concentrazione.

Danzare dunque riduce il declino cognitivo, migliora la memoria e mantiene l’integrità della materia bianca, componente tissutale del sistema nervoso centrale che controlla i segnali condivisi fra i neuroni, coordinando il lavoro delle diverse regioni cerebrali.

La danza è anche un ottimo modo per far incontrare persone che possiedono interessi e passioni simili. Stimola nei bambini e negli adulti il lavoro di squadra e la cooperazione, permette di creare nuove amicizie e superare la timidezza. Il movimento condiviso con altre persone, infatti, permette al cervello di superare le barriere erette dalla paura e dalla mancanza di fiducia nei confronti di se stessi e degli sconosciuti, e contribuisce a generare un senso di connessione e uniformità, una comunità solidale alla base della nostra società.

A causa dell’uso sempre crescente di computer, telefonini e tablet la nostra postura sta diventando più curva e ingobbita, con conseguente compressione degli organi interni, cassa toracica in primis. La danza corregge tale malsana postura, migliora equilibrio e coordinazione, aumenta la forza posturale e conduce a una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

La danza è una delle migliori forme di esercizio cardiovascolare, aumenta la frequenza cardiaca, la resistenza e coinvolge gruppi muscolari sempre differenti. Lo stretching associato al lavoro di potenziamento permette di migliorare la flessibilità muscolo-articolare, con importanti vantaggi per l’intero organismo e per la qualità di vita in generale.

La profonda concentrazione richiesta nella memorizzazione di posizioni, passi e sequenze coreografiche agisce come una sorta di meditazione, con conseguente riduzione dei fattori di stress esterni e aumento della consapevolezza orientata al movimento. Ne emerge una mente più sana e lucida, e affiora un senso di calma che migliora lo stato di salute psico-fisico.

È chiaro dunque che la danza è molto più di un insieme di passi combinati tra loro. Permette di nutrire corpo e mente, e di migliorare l’attività di alcune aree del cervello che spesso neppure conosciamo, perché sfida numerose funzioni cerebrali contemporaneamente, estetiche, razionali, musicali ed emotive.

Quindi, non importano età, abilità o stile scelto, danzare fa bene, ci insegna ad abbracciare la nostra diversità e unicità, a fidarci di noi e delle nostre capacità, e ci indica il percorso di riconnessione con noi stessi, con gli altri e con la vita.

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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