Wayne McGregor è alla ricerca di ballerini con una forte tecnica classica e contemporanea per entrare a far parte della compagnia Wayne McGregor.
I contratti iniziano a novembre 2021.
Per candidarsi, visitare https://waynemcgregor.com/about/auditions-jobs /
Scadenza per le domande: venerdì 30 luglio 2021, 17:00 ora del Regno Unito
Wayne McGregor, (Stockport, Gran Bretagna, 1970), studia danza presso la University College di Bretton Hall e la Jose Limon School di New York. Nel 1992 fonda la sua compagnia Wayne McGregor|Random Dance e, nello stesso anno, diventa coreografo residente del The Place di Londra.
Wayne McGregor|Random Dance è una delle tante compagnie inglesi nate negli anni ’90 ma due peculiarità l’hanno fatta emergere tra le altre.
La prima fu l’eccezionale unicità del suo linguaggio, che affonda le sue radici nel corpo dello stesso McGregor, lungo, magro, agile e nell’abilità del suo (stesso) corpo a registrare il movimento con particolare precisione e velocità; la danza di McGregor appariva da un lato un suono metallico di minuscoli angoli fratturati, dall’altro un vortice di fluidità apparentemente privo d’ossa.
La seconda importante caratteristica fu l’aver abbracciato nuove tecnologie.
McGregor iniziò a giocare con il computer all’età di 7 anni e fu per lui naturale incorporare il mondo cyber nelle sue coreografie. Collaborando con i designer più all’avanguardia, ha sperimentato la proiezione delle immagini in palcoscenico tramite computer.In Sulphur 16 (1998) i danzatori appaiono rimpiccioliti rispetto alla scena grazie alla presenza di un luminoso gigante virtuale che danza con una compagnia di figure digitali che s’insinuano e brillano tra i danzatori stessi come fossero apparizioni soprannaturali da un’altra epoca.
Per Aeon (2000) paesaggi digitali trasportavano i danzatori ad altre dimensioni ed universi. McGregor ha utilizzato la tecnologia anche per alterare il punto di vista degli spettatori nella visione delle sue creazioni. 53 Bytes (1997) fu creato, ed andò in scena simultaneamente, per due gruppi di danzatori a Berlino ed in Canada ed il pubblico in entrambi i paesi poté vederlo live via satellite.
McGregor è stato sempre incuriosito dalla tecnologia del corpo danzante così come dalle macchine. Lo stimolo per creare AtaXia (2004) gli venne offerto dal dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Cambridge, dove McGregor, nominato ricercatore universitario, fu coinvolto in uno studio che aveva come oggetto l’interazione corpo-cervello. I ballerini sono tuttora i più esperti coordinatori degli stati corpo-cervello; per questo McGregor s’affascinò all’energia e bellezza provocata da una disfunzione neurologica.
Con Amu (2005), McGregor continua ad associare arte e scienza affiancando alla rosa dei prolifici collaboratori artistici, esperti cardiologi che con il supporto dell’elettrocardiogramma lo aiutarono ad indagare sia sulle funzioni fisiche che sulle risonanze simboliche del cuore umano.
Per Dyad 1909 (2009), McGregor intraprende lo studio della cognizione creativa; l’intero processo creativo è video-registrato e mappato da un team di scienziati cognitivi e studenti presso l’università di San Diego in California.
Nel 2006, Wayne McGregor viene nominato coreografo residente al Royal Ballet, primo coreografo di danza contemporanea a ricevere tale incarico.
Nascono una serie di produzioni quali Qualia (2003), Engram (2005), seguite dal successo strepitoso di Chroma (2006). Seguono Nimbus (2007) e, nel 2008, l’incarico di curare un nuovo festival per la Royal Opera House, Deloitte Ignite, dove verrà presentata per la prima volta Infra. McGregor ha quindi ideato, diretto e coreografato una storica collaborazione tra il Royal Ballet e la Royal Opera – il doppio programma barocco composto da Acis and Galatea e Dido and Aeneas. McGregor prosegue il suo percorso creando Limen (2010) e Live Fire Exercise (2011) creazioni per le quali collaborano pionieristici artisti visivi, quali Tatsuo Miyajima e John Gerrard. Nel 2012 McGregor crea Carbon Life (con una line up stellare di musicisti, tra cui Mark Ronson, Andrew Wyatt, Boy George, Alison Mossart) e Machina for Metamorphosis: Titian 2012 con lo scultore Conrad Shawcross, in co-produzione con la National Gallery.
Aldilà dell’ambito della danza “pura”, McGregor ha diretto come regista opere presso il Teatro alla Scala di Milano e la Royal Opera House, nonché creato coreografie per il cinema, piéce teatrali, musical, sfilate di moda, installazioni presso gallerie d’arte come Hayward Gallery, Saatchi Gallery, National Gallery, Canary Wharf, Glastonbury, Centre Pompidou e Secret Cinema; ha curato i movimenti coreografici di Harry Potter e il calice di fuoco e, nel 2011, del videoclip Lotus Flower dei Radiohead (che ha avuto oltre 18 milioni di visualizzazioni su YouTube).
Ha creato coreografie per le più importanti compagnie di danza quali il Ballet National de l’Opéra de Paris, Balletto del Teatro alla Scala, NDT1, Stuttgarter Ballett, English National Ballet, New York City Ballet, The Australian Ballet. Tra le creazioni più recenti ricordiamo Borderlands per il San Francisco Ballet (gennaio 2013); nel luglio 2012 ha diretto il Big Dance Trafalgar Square, evento nel contesto dei giochi olimpici di Londra 2012 che ha coinvolto un migliaio di persone.
Tra i vari progetti per il 2013 ricordiamo Raven Girl per il Royal Ballet (maggio) ed Atomos per la sua compagnia Wayne McGregor | Random Dance (ottobre).
Grazie alle sue sperimentazioni, McGregor ha ricevuto una lunga serie di nomination e premi. E’ stato insignito del CBE (Commander of the Order of the British Empire) per la sua dedizione alla danza nel gennaio 2011. Premio della Critica per Chromaal Golden Mask Awards, Bolshoi Ballet (2012); 3 Critics Circle Awards (Amu, Chroma, Infra); 2 South Bank Show Award e Movimentos Award per Entity (2009); Benois de la danse per Infra; International Theatre Institute Award for Excellence in Dance (2009); Arts Foundation Fellowship (1998); 2 Time Out Awards for Outstanding Achievement in Dance (2001/2003) e 2 Olivier Awards (2004/2007).
Wayne McGregor è stato protagonista di un documentario del South Bank Show sulle arti ( 2009) ed è presente nel film-documentario sul Ballet de l’Opéra National de Paris diretto da Fred Wiseman La Danse (2009).
È stato protagonista dei documentari di Arte TV Wayne McGregor – A Moment In.
Time and Wayne McGregor – Going Somewhere, entrambi diretti da Catherine Maximoff. Di recente ha tenuto una conferenza presso il TED Global; è stato inoltre protagonista del programma della BBC Hardtalk.
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