Colori, misticismo, emozioni visive e inconsce. Un corpo di Ballo “ritrovato”, quello dell’Opera di Roma, forte, preciso, elegante, capace. Un’operazione “Roland Petit”, quella di Eleonora Abbagnato, direttore del Corpo di Ballo del Costanzi dal 2015, ben riuscita che ha trovato riscontro, prima di tutto, nel pubblico entusiasta e appagato, e poi dalla critica.
C’è Roland Petit. E’ passato da Roma per la prima volta con “Notre-Dame de Paris”, tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo e debuttato all’Opéra Garnier di Parigi nel 1965. Come una cometa ha lasciato una scia di applausi frenetici e di interrogativi. Che cos’è oggi Petit, Chi è comunque? Come intenderlo? E come amarlo? Non è facile rispondere. E anche le nostre sono solo ipotesi di lavoro. Come sempre.
Ma una cosa è certa Petit appartiene alla storia della danza e alla sua genialità, asceso in pieno diritto – nell’empireo dei parametri eterni, come ad esempio George Balanchine, che ormai è li: intoccabile e intramontabile.
I coreografi sono un pò come i vini: nei casi buoni, col passare degli anni migliorano e certe loro annate sono più felici di altre. Ecco perché è utile fare il punto su un grande titolo, riproposto a teatro, periodicamente cogliendolo in un dato momento.
Nel caso della nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma, l’operazione è stata ben riuscita, con grande sorpresa degli operatori del settore e con grande clamore da parte del suo pubblico, dal 14 settembre 2021, ha visto, per la prima volta sul palcoscenico del Costanzi, il Corpo di Ballo del Teatro diretto da Eleonora Abbagnato, portando in scena un capolavoro del repertorio moderno, Notre-Dame de Paris del geniale Roland Petit.
Il balletto è stato ripreso, alla perfezione, dall’attento Luigi Bonino, direttore artistico del repertorio Roland Petit. Le musiche di Maurice Jarre, su base registrata, sono state eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Kevin Rhodes. Un occhio attento per i costumi meravigliosi e intramontabili del grande Yves Saint Laurent.
Lasciatemi dire, di aver assaporato con grande gusto, un Corpo di Ballo “ritrovato”, in positivo si capisce, forte e mistico, capace ed emozionante, ad unisono ma con personalità, riproducendo alla perfezione, uno stile ben preciso, quello di Roland Petit, ovviamente. Riportando così, come per magia, la “Grande” danza a Roma, nella capitale. La magia? La ricetta? Si chiama sicuramente: Eleonora Abbagnato!
“Per me, lo spettacolo è una creazione totale: danza, scene, costumi, partitura musicale” – scriveva così Roland Petit del suo Notre-Dame de Paris. E ieri sera abbiamo sicuramente gustato tutto questo.
In ultimo vorrei concludere questa mia “riflessione”, con un plauso, come quello da me riprodotto ieri sera in presenza (sabato 18 settembre) a teatro, per il talentuoso Alessio Rezza nel ruolo di Frollo, per la bravura di Susanna Salvi nel ruolo di Esmeralda e per il talento e l’artisticità di Michele Satriano nel ruolo di Quasimodo, freschi entrambe di nomina, ad étoile per la Salvi e di primo ballerino per Satriano. Durante la serata ci sono stati attimi, nei passi a due, negli insiemi, di immensa misticità e di forte emotività fra scena e pubblico, in un dialogo intimo e confidenziale: e questo è grandioso!
Sara Zuccari
© www.giornaledelladanza.com
Photo – Fabrizio Sansoni
Teatro dell’Opera di Roma