Proseguono nel fine settimana gli appuntamenti di Danza in Rete Off, la sezione di Danza in Rete Festival_Vicenza–Schio – il Festival che celebra l’espressione coreutica in tutte le sue forme – più vocata alla sperimentazione e alla scoperta di giovani talenti della danza nazionale e internazionale. Sono in programma tre performances, molto diverse per ispirazione e temi, approccio drammaturgico e stile coreografico di due apprezzate danzautrici italiane (Chiara Ameglio e Beatrice Bresolin) e del coreografo siriano Saeed Hani con la compagnia tedesco-lussemburghese Hani Dance Company, per la prima volta sui palcoscenici italiani.
Dopo le performances di danza contemporanea, come di consuetudine per Danza in Rete Off, si svolgeranno gli Incontri con l’Artista.
Si parte venerdì 1° aprile con lo studio “Please come!” di e con Chiara Ameglio in programma alle 19.00 al Teatro Spazio Bixio di Vicenza (Via Mameli 9); il nuovo lavoro dell’artista genovese, realizzato con la collaborazione artistica Santi Crispo, musiche di KeepingFaka, luci di Fabio Bozzetta, una produzione Fattoria Vittadini in coproduzione con Danza in Rete Festival. Lo studio è un invito a testimoniare, l’atto di liberazione di un corpo che nell’abbandono riconosce le proprie gabbie: un braccio teso è alla ricerca di un appiglio, una mano alzata diventa un richiamo, la speranza di essere salvati, una simbolica richiesta di aiuto. La ricerca iconografica sulla schiavitù diventa grammatica della composizione coreografica mediante lo studio delle posture dello schiavo, contenute in letteratura, nelle arti visive e in un immaginario condiviso. Indagando le dinamiche dello sfruttamento e del possesso, dell’oggettificazione del corpo e le manifestazioni soggettive della richiesta salvifica, la liberazione del corpo-oggetto dà vita a moti perpetui, trance, vie di fuga, vicoli ciechi, che diventano simboli di lotta e resistenza.
Chiara Ameglio
Danzatrice e coreografa, dal 2018 sviluppa la sua ricerca coreografica multidisciplinare, interrogando l’interazione con lo spettatore e la pratica della maschera tra corpo, parola e laboratori esperienziali. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, è cofondatrice della compagnia Fattoria Vittadini. Lavora per Ariella Vidach, Monica Casadei, Annamaria Ajmone, Davide Valrosso, Salvo Lombardo e Virgilio Sieni, oltre ad approfondire i suoi studi con Susanne Linke, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Teatro Valdoca, Tindaro Granata, Maya Carrol, Yoshito Ohno (danza butoh), e Maria Consagra (Laban Notation). Crea le coreografie “TRIEB_L’Indagine” (vincitore del bando NEXT-distribuzione2020), “TRIEB_L’estratto”, “Lingua” e “Ave Monstrum” (vincitore del bando NEXT-produzione2021) sostenuta da Fattoria Vittadini, Perypezye Urbane e dai Festival MilanOltre e Danza In Rete.
Fattoria Vittadini
Fattoria Vittadini nasce nel 2009 a Milano dalla volontà di undici diplomati della Scuola Paolo Grassi di restare uniti, seppure così numerosi ed eterogenei, creando un luogo di ricerca e produzione collettiva e individuale. Grazie alla pratica di mettersi in gioco con artisti esterni la compagnia ha l’opportunità di lavorare con Ariella Vidach, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Virgilio Sieni e Alessandro Certini, Maya Weinberg, matanicola, Giulio D’Anna, Maya Carrol, Daniel Abreu, Salvo Lombardo.
Un collettivo liquido premiato con il Premio Hystrio Corpo a Corpo 2018 e con il Premio Rete Critica per le Strategie Comunicative 2019 e raccontato dal documentario it’s a little Bit messy… scritto e diretto da Francesca Pedroni per Classica HD (Sky, canale 136, anno 2018).
La compagnia ha sede a Milano a SPAZIO FATTORIA, centro di produzione e formazione e luogo dove sono nati i progetti Festival del Silenzio (due volte Medaglia del Presidente della Repubblica), festival th!nk p!nk e le residenze di theWorkRoom.
Sempre venerdì 1° aprile, al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza alle 21.00 va in scena, in prima nazionale, “The Blind Narcissist”, coreografia di Saeed Hani, interpreti Robin Rohrmann e Gabriel Lawton, musiche di Jakob Schumo, una produzione Hani Dance Company.
Una relazione amorosa autodistruttiva di un giovane uomo con un cieco narcisista: dal mito di Narciso a Freud e poi Dalí, Saeed Hani, giovane coreografo e danzatore siriano, arriva per la prima volta in Italia con “The Blind Narcissist”, una creazione che integra la danza contemporanea con originali elementi di arte visiva, arte del nudo e arte spaziale. Ispirata dal dipinto Metamorfosi di Narciso di Salvador Dalì, prende forma in un set totalmente astratto, con molti specchi a ricreare l’ambiente d’acqua e una foresta “sospesa”, con alberi che scendono dall’alto, mentre il nudo diventa l’elemento liberatorio, perché concepito in una cultura dove il corpo non può essere mostrato e rappresentato.
Saeed Hani, dopo i primi studi a Damasco, ha perfezionato la sua formazione di danzatore in Libano e collaborato con numerose compagnie, prima in Medioriente, poi in Europa (Lussemburgo, Belgio, Francia, Finlandia e Germania). Nel 2016 insieme al produttore Oliver Moeller fonda la compagnia di danza contemporanea tedesco-lussemburghese Hani Dance con la quale realizza i primi progetti coreografici: “One Night Stand” (2016) “Dem Menschen ein Wolf” (2018), “Dark Bird” (2019) presentato al Festival Internazionale della Coreografia di Hong Kong, “The Blind Narcissist” (2020) e “Out of Range” (2021) in co-produzione con Giovanni Zazzera, premiato in Lussemburgo e “Root”, sempre del 2021, premiato al Tipperary International
Dance Festival in Irlanda. Attualmente Saeed Hani vive in Germania e sta lavorando come coreografo free lance a progetti che vedranno la luce negli Stati Uniti nei prossimi mesi. La sua coreografia, minimalista e dai forti tratti contemporanei, indaga su
temi esistenziali come le dinamiche del potere, la relazione tra la mente e lo spirito, realizzando lavori dalla forte carica introspettiva e con risvolti di tipo psicanalitico, amplificati grazie all’arte visiva, sempre molto presente nella sua opera.
La terza performance del fine settimana prenderà vita, sabato 2 aprile alle 17.00 nel Salone del piano nobile di Palazzo Chiericati (Piazza Matteotti 37/39); vedrà protagonista Beatrice Bresolin con le performer del progetto I Dance the way I feel, (M. Chiara Adda, Franca Baraldo, Eva Boarotto, Patrizia Duso Dal Lago, Patrizia Framarin, Lucia Gaviani, Livia Marin, Noemi Meneguzzo, Mario Pomero, Silvia Sinico, Ivana Tandrini, Michela Zillio, Adriana Zorzo) con la creazione “Polifonia” presentata a Danza in rete Festival in prima nazionale.
I dance the way i feel, è un progetto ideato da Noemi Meneguzzo (insegnante, curatrice di eventi artistici, “cancer survivor”) che offre classi settimanali di qi gong e danza contemporanea a pazienti oncologici, ex pazienti, familiari e amici. È sostenuto dal gruppo “Amici del 5° Piano”, attivo nel reparto di Oncologia dell’Ospedale san Bortolo di Vicenza, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, e20danza, Dance Well e Azienda Ulss 8 Berica. Il percorso ha come obiettivi il recupero di un rapporto positivo con il proprio corpo, attraverso la scoperta delle proprie potenzialità e la collaborazione con gli altri, lo sviluppo di dinamiche interpersonali positive e propositive, superando molti tabù legati alla malattia, la conoscenza e la fruizione del prezioso patrimonio artistico-culturale della città, vivendo gli spazi artistici in un modo diverso e innovativo.
“Polifonia”, ideazione e coreografia di Beatrice Bresolin, una produzione Associazione culturale Zebra, realizzato con il sostegno di Associazione Amici del 5° Piano e Banca delle Terre Venete – Credito Cooperativo, è centrato sul concetto di diversità e sulle sue possibilità espressive e andrà in scena volutamente a Palazzo Chiericati, in quanto sede del percorso creativo e di wellness del progetto I dance the way i feel. Con il termine polifonia, (dall’antico greco, “tante voci”) si definisce infatti nella musica uno stile compositivo che combina due o più voci indipendenti che si mantengono differenti l’una dall’altra, pur essendo regolate da principi armonici. In questo intervento performativo un ensemble di voci uniche e unite permette alla preziosa diversità dei corpi di esprimersi ed emergere.
Beatrice Bresolin, danzatrice, coreografa e insegnante di danza si forma in Italia e a Berlino. Le sue creazioni abitano il palcoscenico, così come i contesti urbani, museali e naturali, entrando in dialogo con l’ambiente, l’architettura, le opere d’arte e le persone e sono state presentate in prestigiosi festival di danza internazionali: OperaEstate Festival Veneto (VI), Pergine Festival (TN), Fabbrica Europa (FI) Performa Festival, Bellinzona (Svizzera), CombinAzioni (TV), Solo/Duo Tanz Festival, Colonia (Germania), Lago Film Festival (TV). Crea inoltre opere site specific per numerosi musei, l’Accademia di Brera di Milano e l’Orto Botanico di Padova. Il suo assolo “Io e l(‘)oro”, finalista a DNA 2017, è diventato progetto di comunità al femminile e nel 2020 e ha vinto il bando Città Visibili -Tramandare l’Emancipazione di Scenario Pubblico (CA) e Farm Cultural Park (AG). “Borderline” (2019), performance urbana, è selezionata per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021 del Network Anticorpi XL.
Danza in Rete Festival_Vicenza – Schio è promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio; è riconosciuto dal Ministero della Cultura fina dalla prima edizione (nel 2022 è alla quinta); la direzione artistica è di Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua. Il Festival è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Camera di Commercio di Vicenza; la sezione Off, dedicata alle giovani generazioni di artisti e spettatori, si avvale dei contributi di alcune realtà aziendali del territorio: Gruppo Unicomm, Pieffe Sistemi, alcuni spettatori e donatori del Teatro.
Redazione