Saranno le relazioni al centro dell’edizione 2024 di Oriente Occidente Dance Festival, diretto da Anna Consolati e Lanfranco Cis, che si svolgerà a Rovereto dal 30 agosto al 7 settembre 2024 con il terzo e ultimo capitolo dedicato al tema Mediterranei. Relazioni tra generazioni diverse, tra comunità distinte, tra generi, tra quelli che sono considerati centri e quelle che sono considerate periferie, tra economie consolidate ed emergenti, tra presente, passato e futuro: l’intreccio che dà vita alla complessità del mondo è fatto di una pluralità di voci, sguardi, arti, bisogni a cui si vuole dare spazio nelle diverse sezioni che costruiscono la proposta culturale e artistica di Oriente Occidente. Il Festival di Rovereto sarà in scena nei teatri, nei giardini, nei musei, nelle piazze della città e il programma, come sempre, unirà grandi nomi della scena internazionale, alla produzione italiana e a nuove tendenze dal mondo, anche grazie all’importante collaborazione con Asia-Europe Foundation.
PEOPLE è la sezione di Oriente Occidente dedicata all’attivazione delle diverse comunità, alla costruzione di relazioni significative attraverso l’arte, allo sviluppo di progetti che promuovano il riconoscimento e il rispetto delle diversità. Quest’anno le proposte sono diverse e dedicate a più fasce d’età, dagli adolescenti agli over 70. La sezione PEOPLE di Oriente Occidente nasce per pensare la danza come uno strumento utile a creare coesione sociale, dialogo intergenerazionale, educazione alla cittadinanza. Per il 2024 la proposta PEOPLE sarà ricca di quelli che spesso vengono definiti community project, che prevedono l’attivazione di persone che vogliono mettersi in gioco in modo nuovo, autentico, partecipativo e prendere parte a laboratori e percorsi di creazione con coreografi e coreografe che intrattengono relazioni longeve con Oriente Occidente.
Per il secondo anno consecutivo è in corso il progetto Creature selvagge, laboratorio di arti performative per adolescenti curato da IAC – Centro Arti Integrate di Matera con la collaborazione di Morgana Furlani di Sharing TN e Mattia Benuzzi del CDM – Centro Didattico MusicaTeatroDanza di Rovereto. Un, due, tre stella! di Carlo Massari coinvolgerà invece persone over 70, un invito ad anziani e anziane a mettersi in gioco e condividere la propria infanzia attraverso il linguaggio del corpo. Eclissi di Michela Lucenti con Balletto Civile arriva con un progetto composito che avrà al centro la nuova produzione della compagnia, realizzata con giovani interpreti professionisti della danza e del teatro. Il pezzo avrà al centro il cammino di un gruppo di giovani verso una collina dove poter guardare un’eclissi di sole, che metaforicamente rappresenta il buio sociale che le nuove generazioni sono costrette ad affrontare in questi anni. Eclissi include anche una parte comunitaria che culminerà al Festival, con interventi urbani realizzati con chi avrà voglia di prendere parte al percorso.
STUDIO si concentra sulle residenze artistiche: saranno infatti nove tra artisti, artiste e compagnie che si alterneranno negli spazi della Casa della Danza e che avranno sostegno al loro lavoro: sei di queste sono selezionate tra le oltre 160 proposte raccolte grazie al bando residenze, due sono riservate agli artisti associati Nicola Galli e Carlo Massari, una rientra invece in un più ampio progetto di scambio internazionale tra Europa e Asia. Oriente Occidente Studio è parte del più ampio Centro Regionale di Residenza del Trentino Alto Adige/Südtirol, PASSO NORD insieme a Centrale Fies, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Cooperativa Teatrale Prometeo e il Teatro Cristallo. Le residenze artistiche nel 2024 saranno in tutto nove. Sei progetti sono stati selezionati tra le oltre 160 candidature attraverso il bando: Claudia Caldarano, Cristina Kristal Rizzo, Gianmaria Borzillo, Sofia Nappi, Edoardo Mozzanega, Stefania Tansini. Due residenze sono riservate agli artisti associati Carlo Massari e Nicola Galli, e infine lo Studio ospiterà un lavoro in progress parte del più ampio scambio tra Europa e Asia attivato grazie alla partnership con ASEF.
MEDITERRANEI continua a voler rappresentare uno sguardo plurale, una moltitudine di voci, la frammentarietà di uno spazio che è molto più di un luogo fisico. Dopo aver guardato a questo spazio in senso geografico ampliandone i confini nel 2022, spostato l’attenzione sulla linea del tempo considerando le urgenze nel 2023, il focus per quest’anno sarà intorno alle relazioni che attraversano questo spazio pieno di contraddizioni e contrapposizioni, che è stato a lungo punto di incontro e scontro tra poli opposti. Economie emergenti si affacciano, intrecciano alleanze tra loro e stabiliscono relazioni con quello che era conosciuto come “Occidente”. In un mondo dove polarizzare e rinchiudere sfumature politiche e sociali in punti cardinali è ormai riduttivo, cosa caratterizza queste relazioni?
Se disparità e diseguaglianze nella distribuzione delle risorse sono innegabili, provando a decolonizzare lo sguardo, quanta cultura, arte, moda, danza, tendenze, musica arriva da lontano subendo processi di appropriazione? Quanto impari è ancora questa relazione? E per quanto tempo ancora dovrà esserlo? Quali saranno, o forse già sono, le conseguenze? Nell’edizione 2024 Oriente Occidente Dance Festival proverà a farsi queste domande, insieme ad artisti e artiste che mostreranno le ambivalenze e le contraddizioni del mondo da ogni punto di vista. Tra gli altri, tre protagonisti della programmazione artistica saranno Compagnia Abbondanza/Bertoni, Seeta Patel e Leïla Ka.
La Compagnia Abbondanza/Bertoni, storica compagna della danza contemporanea riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano, torna al Festival con Viro, in scena all’Auditorium Melotti il 2 settembre 2024 (ore 20:30), terza e ultima parte del progetto Io è un altro: un duetto al maschile ‒ seguito di Femina, candidato ai Premi Ubu 2023 come miglior spettacolo di danza ‒ che si interroga sull’uomo contemporaneo. Bello e spietato. Virile e paterno. Banale e splendido. Goffo e seduttore. Viro è diviso in due e le sue parti si completano oppure si negano a vicenda scalpitando. Viro ha buone maniere, è composto, conosce l’etichetta ma piccoli gesti incontrollati lo agitano, lo tormentano su un ritmo sonoro incessante che riesce a spettinare i suoi pensieri ma non i suoi capelli argentati. Viro ha l’aspetto dell’uomo contemporaneo e sfida i due danzatori in scena, costringendoli a una partitura serrata possibile solo in uno stato di apnea.
Pluripremiata coreografa e danzatrice di origini indiane, Seeta Patel, crea con l’omonima compagnia spettacoli capaci di far dialogare la danza tradizionale indiana con quella contemporanea e con il teatrodanza. Il suo lavoro rientra nella collaborazione con ASEF e al Festival Platel presenterà The Rite of Spring, in scena il 3 settembre 2024 (ore 20:30) al Teatro Zandonai, un incontro tra La Sagra della Primavera di Igor Stravinsky, la più iconica delle partiture del balletto classico, messa in scena per la prima volta a Parigi nel 1913, e il Bharatanātyam, una danza classica fra le più diffuse in India. Seeta Patel, coreografa di origini indiane di stanza in Inghilterra ora associata al Sadler’s Wells di Londra, con il suo The Rite of Spring rappresenta un ponte tra Europa e Asia, un luogo in cui i pregiudizi si annullano per lasciare spazio a un inno alla vita realizzato da un perfetto intreccio tra danza e musica.
Leïla Ka, danzatrice, già interprete per Maguy Marin, e coreografa residente in Francia dove sta riscuotendo tale successo da essere, secondo il quotidiano Le Monde, la giovane coreografa più presente nei cartelloni francesi, presenterà Maldonne, in scena il 4 settembre 2024 (ore 20:30) all’Auditorium Melotti. Paillettes, tulle, animalier. Abiti da sera, camicie da notte, abiti da sposa. Vestiti troppo grandi, troppo piccoli, troppo stretti o troppo ampi. Quanti abiti può vestire una donna? Nella prima opera corale di Leïla Ka, cinque danzatrici si esibiscono in 40 diversi vestiti. Svolazzanti, luccicanti, colorati i tessuti coprono e rivelano uno spettacolo che ha l’energia del corpo vivo e vibrante. Una pièce evocativa e liberatoria che mostra la fragilità, le ribellioni, le contraddizioni e le molteplici identità che può contenere una donna.
ORARI & INFO
30 agosto – 7 settembre 2024
Rovereto
Lorena Coppola
www.giornaledelladanza.com
Photo Credits: Foteini-Christofilopoulou;
Nora-Houguenade; Giulia Lenzi