Una giovane orfana subisce le angherie da parte della sua famiglia adottiva e se ne libera sposando il principe più ambito del regno… Tutti conoscono la storia di “Cenerentola”. Pochi racconti hanno raggiunto un tale grado di universalità in quanto la situazione presentata ci sembra familiare e le emozioni coinvolte sono senza tempo.
La grande qualità del balletto di Thierry Malandain è proprio quella di offrire una lettura raffinata senza perdere nulla di questa universalità. Il coreografo utilizza un vocabolario classico la cui chiarezza ed estetica spazzano via il superfluo per farci apprezzare la psicologia dei personaggi. Questa sobrietà si ritrova nella scenografia, in un dipinto, che evita la moltiplicazione di scenografie e accessori, fatta eccezione per un muro di scarpe col tacco che rivestono il backstage e fanno da sfondo all’intero balletto.
Thierry Malandain ha cercato di evidenziare i contrasti per descrivere meglio questo universo in cui la bellezza innocente di “Cenerentola” convive con la bruttezza della matrigna e delle sue figlie. Il coreografo ha immaginato attraverso quest’ultimo trio (interpretato da uomini) un concentrato degli aspetti più oscuri dell’umanità. Egocentrismo, umiliazione, idiozia… il tutto incarnato da corpi malati che assumono la parte spaventosa del racconto per bambini. Che contrasto con “Cenerentola”, la cui bellezza è pari solo alla sua gentilezza e sobrietà! In tutto il balletto appare come una macchia bianca posta su una tela nera. Durante il famoso ballo, la sua semplicità e luminosità assumono tutta la loro forza.
Lo spettacolo è in scena per le festività natalizie all’Opera di Nizza in Costa Azzurra dal 17 dicembre al 29 dicembre 2024. Musica di Sergej Prokof’ev, scene e costumi di Jorge Gallardo, disegno luci di Jean-Claude Asquié, realizzazione costumi di Véronique Murat, realizzazione scene e accessori di Chloé Bréneur, Alain Cazaux, Annie Onchalo, parrucche di François Dussourd e Georges Dejardin, produzione “Malandain Ballet Biarritz”.
Autore di oltre 80 coreografie, Thierry Malandain continua a creare un repertorio coerente, profondamente legato al “balletto” dove la priorità è data al corpo danzante, alla sua potenza, alla virtuosità, alla sua umanità e sensualità. La sua ricerca del gusto e dell’estetica porta ad uno stile atemporale e sobrio. Questo può essere tanto serio quanto impertinente ed attinge la sua ricchezza sia nella storia che in una visione rinnovata della danza accademica. I suoi danzatori provengono da una formazione classica che attraverso il lavoro con il coreografo rendono attuale. “La mia cultura è quella del balletto classico e senza alcun complesso ve ne resto legato. Perché pur riconoscendo che i codici artistici e sociali sono di un’altra epoca, penso che questa materia ereditata da quattro secoli di storia doni ai danzatori risorse e materiale inestimabile. Allora mi diverto diventando classico per qualcuno, contemporaneo per altri, alla ricerca semplicemente della danza che amo. Una danza che non lasci solo la traccia del piacere, ma che si riallacci anche all’essenza del sacro come risposta alle difficoltà dell’essere”.
Il Malandain Ballet Biarritz ha sede presso l’antica Gare du Midi, ed ha un organico di 22 danzatori stabili provenienti tutti da una formazione accademica classica, ma che il lavoro con Thierry Malandain rende moderni. Oggi la compagnia fa parte del gruppo di compagnie con maggior numero di spettatori in Europa, oltre 100.000 a stagione, presentando oltre 100 spettacoli, dei quali un terzo all’estero. In occasione di alcune tournée internazionali, la compagnia gode del sostegno dell’Institut Français. Oltre alla missione creativa, il Centro è attivo in materia di diffusione e sensibilizzazione del pubblico, e grazie alla formula “Accueil Studio” aperto al lavoro di altri coreografi, accoglie compagnie in residenza con oltre 450 interventi a stagione. La posizione geografica impone la necessità di sviluppare, assieme ad altri partner culturali, il progetto “Ballet T” (transfrontaliero), un progetto che coinvolge autorità francesi e dipartimenti del paese basco. L’obiettivo è quello di irradiare l’arte coreografica, attraverso coproduzioni, sensibilizzazione del pubblico in tutta la comunità e l’agglomerato dei Paesi Baschi.
Michele Olivieri
Foto: © Dominique Jaussein
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