L’Opéra National de Bordeaux si prepara ad una stagione di balletto 2025/2026 che promette di essere tra le più ambiziose e affascinanti degli ultimi anni.
Guidata dalla visione raffinata di Éric Quilleré, la compagnia del Ballet de l’Opéra de Bordeaux mette in scena un cartellone che unisce la potenza emotiva dei classici alla forza creativa della coreografia contemporanea.
La stagione si apre in ottobre con WAKE UP!, una serata tripartita che si affida all’energia di tre coreografi d’eccezione: Pontus Lidberg, Marco Goecke e Christopher Wheeldon.
Pensato come un manifesto generazionale, questo trittico affronta i temi dell’identità, del risveglio sociale e dell’urgenza artistica, offrendo al pubblico un’immersione nel linguaggio del balletto contemporaneo più vivo e vibrante.
Ad accompagnare questa apertura, un evento speciale: Amala Dianor e il prestigioso ensemble barocco Les Arts Florissants condividono la scena in una performance inedita che mette in dialogo danza urbana e musica antica.
È la prima dichiarazione poetica di una stagione all’insegna della contaminazione e della sorpresa.
Durante le festività natalizie, il Grand-Théâtre si accende con una nuova produzione di Roméo et Juliette firmata da Massimo Moricone.
Il coreografo italiano rilegge l’opera di Prokof’ev in chiave intima e cinematografica, senza rinunciare alla potenza scenica del grande balletto.
Dal 5 al 31 dicembre 2025, il pubblico sarà trasportato nella tragedia shakespeariana per eccellenza, tra duelli coreografici e assoli struggenti.
Il 2026 si apre con il raffinato Bal aux Camélias evento esclusivo che unisce danza, musica e atmosfere da salotto ottocentesco.
Ma il vero punto di forza dell’inverno sarà la presenza, in febbraio, della celebre compagnia americana Dance Theatre of Harlem: un’occasione rara per il pubblico francese di scoprire l’eleganza e l’impegno culturale di una delle formazioni più importanti nella storia della danza afroamericana.
La primavera è il tempo della creazione, e l’Opéra de Bordeaux lo celebra con un programma misto che alterna leggerezza e profondità.
Si parte con Joy di Alexander Ekman, esplosione di ritmo e ironia, seguita da Hurry Up, We’re Dreaming di Justin Peck, omaggio danzato all’estetica indie-pop.
Chiude il trittico una prima mondiale: L’Amour sorcier, nuova coreografia firmata dalla coppia Iratxe Ansa e Igor Bacovich, ispirata al celebre balletto di de Falla.
A concludere la stagione, una nuova produzione di Don Quichotte firmata da José Martínez, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo.
Una scelta che consolida la vocazione internazionale della compagnia e celebra l’arte del racconto attraverso il corpo danzante.
Se c’è un tema che attraversa l’intera stagione è l’Amore: romantico, impetuoso, tragico, ma anche creativo, libero, gioioso.
L’Opéra National de Bordeaux sceglie la via dell’incontro: tra classico e contemporaneo, tra tradizione e innovazione, tra corpo e sentimento.
Michele Olivieri
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