La danza classica è la radice da cui si sono sviluppati molti stili coreutici moderni.
Nata nelle corti europee del Rinascimento e codificata alla corte di Luigi XIV, ha dato origine a un linguaggio tecnico preciso e universale.
Le sue cinque posizioni, la postura eretta e l’en dehors costituiscono ancora oggi la base della formazione di ogni ballerino.
Al contrario, rappresenta un fondamento solido che permette a chi la padroneggia di affrontare con facilità anche gli stili più moderni: dal contemporaneo al jazz, dalla danza urbana al teatro-danza.
La danza classica è una disciplina altamente tecnica. Richiede anni di studio, rigore costante e una dedizione quasi ascetica. Ogni passo, ogni linea del corpo, ogni port de bras è studiato con precisione matematica. Questa codificazione rigida ha permesso alla danza classica di diventare il “vocabolario” su cui si sono sviluppati moltissimi stili.
Un ballerino classico può adattarsi con maggiore facilità a nuovi stili proprio perché possiede una base tecnica solida.
Nei teatri e nelle scuole, il balletto continua ad essere un punto di riferimento, non solo per preservare la tradizione, ma per nutrire l’evoluzione della danza.
Definire la danza classica come la madre di tutte le danze non è un’esagerazione, ma un riconoscimento della sua influenza profonda e duratura.
È il punto di partenza, la matrice culturale e tecnica da cui tutto si è evoluto.
Onorarla non significa restare ancorati al passato, ma riconoscere le sue fondamenta per costruire il futuro della danza.
In ogni passo di danza, anche quello più moderno e sperimentale, riecheggia ancora il battito regolare della sua origine classica.
E in questo, la danza classica continua ad essere madre: generosa, silenziosa e sempre presente.
Michele Olivieri
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