
Dal 10 al 14 dicembre 2025, il Teatro Peter Jay Sharp di New York si trasforma in un laboratorio di creatività pura grazie a New Dances: Edition 2025, l’evento annuale della Juilliard School dedicato alla danza contemporanea.
Quattro giorni intensi in cui il teatro diventa spazio di scoperta, sperimentazione e dialogo tra generazioni di coreografi. A differenza di altre rassegne, New Dances non celebra solo la tecnica: è una finestra sul pensiero corporeo in azione, sul modo in cui il movimento può raccontare storie, esprimere identità e riflettere sulle contraddizioni del mondo contemporaneo.
Qui, ogni coreografia è una prima mondiale, un atto creativo che nasce e si manifesta davanti agli occhi dello spettatore senza mediazioni. Giovani talenti e maestri affermati: il cuore della stagione. L’elemento distintivo della rassegna è il dialogo tra nuove leve e artisti consolidati.
I coreografi emergenti portano freschezza, audacia e curiosità, sperimentando materiali scenici inusuali, linguaggi contaminati e strutture narrative non lineari. Accanto a loro, i maestri già riconosciuti dalla scena internazionale aggiungono profondità, sapienza tecnica e capacità di sorprendere con idee consolidate ma reinterpretate in chiave moderna.
Questa contaminazione genera un effetto unico: lo spettatore assiste a un mosaico di stili e linguaggi che, pur diversi, parlano tutti la stessa lingua universale: il movimento come strumento di riflessione e trasformazione. La danza come specchio del presente. Le creazioni che saranno presentate affrontano temi di grande attualità: identità fluide, conflitti interiori, relazione tra corpo e tecnologia, memoria collettiva.
Non si tratta mai di esibizione fine a sé stessa; ogni gesto è pensato per interrogare lo spettatore, per farlo partecipare emotivamente e intellettualmente al processo creativo. In questo senso, New Dances diventa molto più di uno spettacolo: è un laboratorio di cultura performativa, un punto d’incontro tra studenti, artisti, critici e appassionati di danza, dove l’innovazione si misura continuamente con la tradizione e la disciplina.
Partecipare a New Dances significa assistere a prime assolute, vedere i coreografi costruire mondi dal nulla, sentire la vibrazione di un’arte che non si limita a rappresentare ma crea, trasforma e anticipa tendenze.
È l’occasione per scoprire i nomi di domani, comprendere le nuove poetiche della danza contemporanea e lasciarsi sorprendere dalla capacità del corpo di raccontare ciò che le parole non possono. In un’epoca in cui la performance dal vivo diventa sempre più preziosa, New Dances: Edition 2025 si conferma come un momento imperdibile per chi ama la danza, per chi cerca creatività e audacia, e per chi desidera vivere l’arte non come spettatore passivo, ma come testimone di nuove visioni.
Gianna Reisen ha creato opere per il New York City Ballet e il Los Angeles Dance Project e ha ambientato il suo nuovo pezzo per i ballerini del primo anno su sezioni di Einstein on the Beach di Philip Glass, con i ballerini del terzo anno come narratori.
Takehiro Ueyama, ex ballerino della Juilliard, ex ballerino di Paul Taylor e fondatore di TAKE Dance, ha creato un’opera per i ballerini del secondo anno per comunicare qualcosa di “umano, onesto e pieno di speranza”.
My’Kal Stromile, ex alunno della Juilliard e attualmente coreografo del Boston Ballet, ha i ballerini del terzo anno che condividono il palco con il Dolphin Quartet, suonando Nicolò Paganini dal vivo.
Jessica Wright dello Studio Wayne McGregor presenta la prima fase di un lavoro su larga scala con ballerini del quarto anno, prima che si espanda in uno spettacolo in più parti che McGregor dirigerà questa primavera a New York, culminando nella prima mondiale al Sadler’s Wells East a maggio 2026, con la partecipazione dei ballerini della Juilliard e della Rambert School di Londra.
Michele Olivieri
Foto di Paula Lobo
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