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A Verona si danza a tempo di “Valzer & Co.”

Prove Valzer&Co.V- Ph.FotoEnnevi

Valzer, che passione! Un breve motto, una certezza della danza che dà positività. Ed è questo uno degli obiettivi di Valzer & Co., nuova pièce creata dal geniale Renato Zanella, Direttore del Corpo di ballo areniano, e vede protagonisti i Primi ballerini – Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev, Antonio Russo – i Solisti e il Corpo di ballo dell’Arena di Verona.

Ad arricchire la lieta atmosfera delle festività natalizie non poteva mancare nel cartellone di dicembre di Fondazione Arena un balletto ispirato alla gioiosa eleganza del Capodanno viennese. La leggerezza del tulle, l’allegria del valzer e l’energia di altre danze del folclore popolare si fondono in uno spettacolo che intende unire la tradizione alla contemporaneità. Come afferma lo stesso Zanella, che a Vienna ha coreografato per sei volte il Concerto di Capodanno trasmesso in mondovisione e per dieci volte il Gran Ballo all’Opera: “Questo spettacolo è votato a una celebrazione del valzer in chiave di stilizzazione moderna. Le mie coreografie, infatti, sono una libera interpretazione in stile neoclassico delle più note danze popolari, valzer, polka, mazurka, ancora molto amate. Questo per portare in risalto anche il carattere lieto e festoso delle musiche straussiane, che hanno fatto la storia di un’epoca: il diciannovesimo secolo”.

Un susseguirsi di quadri d’insieme, assoli e passi a due sulle musiche immortali di Johann Strauss padre e figlio e Josef Strauss caratterizza questo spettacolo, che saprà appassionare tutto il pubblico, dai più grandi ai più piccini, travolgendolo in un ritmo incalzante e spensierato, fino al dolcissimo epilogo sul noto Adagietto di Gustav Mahler. «Una conclusione simbolica – precisa il coreografo – in quanto il valzer ha tanto condizionato la cultura austriaca: proprio in Austria infatti fu in grado di unificare i ceti, un po’ come fa il nostro Carnevale a Venezia. Non è solo un ballo magnifico da vedere: è un simbolo d’unione sociale. Tuttavia Mahler, quando regnò sul trono dell’Opera di Vienna, ha decretato la fine di questa tradizione e dell’epoca di Strauss, considerandola frivola ed euforica».

Una delle sue partiture più famose, però, è proprio un valzer lento e a questo Zanella affida un messaggio di speranza: “Ho inserito nel quadro finale il celebre Adagietto mahleriano, ossia il quarto movimento della Quinta Sinfonia, che è un tempo lentissimo di valzer. Dopo un flusso di humour e leggerezza, le scenografie scompaiono e spicca, sulla scena vuota, un passo a due dedicato alla speranza. Come una proiezione beneaugurante verso il futuro”.

Ma non finisce qui: come vuole la tradizione austriaca, non si inizia un nuovo anno senza battere le mani sulla coinvolgente quanto celeberrima Marcia di Radetzky, che chiude la serata augurando al pubblico Buone Feste.

ORARI & INFO
19 dicembre ore 20.30

20 dicembre ore 15.30

Teatro Ristori

Via Teatro Ristori, 7

Verona

www.arena.it

 

www.giornaledelladanza.com

Foto Ennevi

 

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