Per la stagione 2025/2026 l’illustre ballerino britannico Aaron Robison, originario di Coventry, è stato nominato primo ballerino dello Houston Ballet, la quarta più grande compagnia di danza professionale negli Stati Uniti con sede in Texas diretta dal coreografo Stanton Welch.
Aaron Robison già Primo Ballerino del San Francisco Ballet, in precedenza ha ricoperto il ruolo di Primo Ballerino dell’English National Ballet e si è esibito anche con il Birmingham Royal Ballet e il Corella Ballet.
Formatosi alla Compañia Juvenil de Barcelona e alla Royal Ballet School, Robison ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio “Giovane Ballerino Britannico dell’Anno” nel 2004 e la medaglia d’oro alla Seoul International Dance Competition. Nel 2004 è stato finalista al “Prix de Lausanne” ricevendo l’Encouragement Award.
Ammirato per la sua versatilità, ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, interpretando ruoli celebri come Teseo/Oberon in “Sogno di una notte di mezza estate” di John Neumeier, Des Grieux in “L’Histoire de Manon” di Kenneth MacMillan e Romeo in “Romeo e Giulietta” di Rudolf Nureyev. Il suo repertorio, tra gli altri, include anche lavori di George Balanchine, William Forsythe e John Cranko.
Robison ha creato ruoli in balletti tra cui “Unsaid” di Danielle Rowe, “Playlist” di William Forsthye (track 1, 2), “Salomè” di Arthur Pita, “Two United in a Single Soul” di Yuri Possokhov, “Optimist Tragedia”, “Paquita” di Stanton Welch, così come “Aries” in “Zodiac” e “Tuba” in “The Young Person’s Guide to the Orchestra”, “Passion” di James Kudelka, “The Letter V” di Mark Morris, “Take Five” e “E=MC2” di David Bintley, “The Center and Its Opposite” di Garry Stewart, “Le baiser de la fée” di Michael Corder.
Robison ha fatto tournée in tutto il mondo, si è esibito in gala ed è stato ospite in Argentina, Spagna e in Italia al Festival di Spoleto.
La sua arte e il suo contributo coreografico gli hanno fatto guadagnare il plauso della critica, con nomination agli UK Critics Circle National Dance Awards. La sua carriera è brillantemente in continua evoluzione.
Da tutta la redazione del “Giornale della danza” i migliori auspici di buon lavoro.
Michele Olivieri
Foto: Jaime Lagdameo
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