Si è spento a Manhattan all’età di 84 anni Arthur Mitchell, fondatore del rivoluzionario Dance Theatre di Harlem e primo ballerino afro-americano a raggiungere la notorietà internazionale con il New York City Ballet. Fatale un’insufficienza renale che ha causato un grave scompenso cardiaco.
Arthur Adam Mitchell Jr. nasce ad Harlem il 27 marzo 1934. Un consigliere di orientamento della sua scuola media lo vede ballare a una festa di classe e gli propone un’audizione presso la famosa ed esclusiva High School of Performing Arts di Manhattan. Da quel momento, la carriera di Mitchell nella danza decolla. Ottiene una borsa di studio per la danza moderna al Bennington College, nel Vermont, e una per la danza classica presso la School of American Ballet di New York. Mitchell sceglie coraggiosamente la seconda, nonostante la quasi totale assenza di sbocchi professionali all’epoca per i danzatori di colore nelle compagnie di balletto, ma il suo sorriso, la sua tenacia, la sua velocità di apprendimento e il suo carisma lo conducono a un successo velocissimo e inaspettato.
Vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui Dance Magazine Award nel 1975, Kennedy Center Honor nel 1993 la National Medal of the Arts nel 1995, Mitchell è stato protagonista di molte opere di George Balanchine, tra cui il capolavoro pionieristico Agon, Sogno di una notte di mezza estate e l’intenso Requiem Canticles, tributo di Balanchine a Martin Luther King Jr., creato poco dopo la sua morte nel 1968. Profondamente colpito dall’assassinio del reverendo, il danzatore realizza il progetto a lui più caro, la creazione di una scuola che garantisca ai bambini di Harlem le opportunità che egli stesso ha avuto, dando vita al famoso e innovativo Dance Theatre.
La danza perde un’altra icona, ma l’energia e la generosità fisica e artistica di Arthur Mitchell resteranno nel cuore di tutti noi e saranno un grande esempio per i futuri danzatori.
Stefania Napoli
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