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Alberto Montesso: la vita mi ha regalato delle esperienze meravigliose e… non mi resta che scoprire la prossima!

Civitavecchia e Tulsa sono due città molto lontane tra loro, ma entrambe significano molto per te: la tua storia di danzatore nasce proprio in questa cittadina alle porte di Roma, presso il “Ballet Center” di Maria Luisa Rubulotta, prosegue all’Accademia di Danza di Roma e poi, letteralmente, spicchi il volo! Ci racconti la tua storia e soprattutto i momenti più importanti che ti hanno lasciato un segno indelebile?

I miei genitori erano campioni di ballo da sala e desideravano che io seguissi le loro orme: mi ricordo ancora il primo giorno che entrammo al Ballet Center, Maria Luisa mi fece assistere ad una lezione e chiese a un ragazzo e ad una ragazza di farmi vedere la presa sulla spalla finita in pesce… da quel momento e’ scoppiata la mia passione, avevo sei anni! Dopo otto anni di severo studio, Maria Luisa mi ha consigliato di sostenere l’esame di ammissione all’ Accademia Nazionale di Danza: quando me l’ha detto , la vedevo una meta quasi irraggiungibile! Pensa che, tra l’altro, in quel periodo sognavo anche di diventare marinaio dell’Amerigo Vespucci….che differenza vero?! Effettivamente ero molto disorientato e non sapevo proprio cosa scegliere, quindi con i miei genitori abbiamo pensato di tenere entrambe le strade aperte e di lasciare al caso la risposta. Il patto era di presentare la domanda di ammissione sia per l’AND che per l’Accademia Navale di Livorno e scegliere dove andare in base alla prima data dell’esame che fosse uscita….la prova dell’AND è stata la prima! Ho iniziato a seguire i corsi a Roma in Accademia e sinceramente non è stato affatto facile: mi alzavo alle 6 ogni giorno, prendevo il treno per Roma e tornavo la sera alle 22.30, sei giorni a settimana! Un’ esperienza bellissima che mi ha insegnato molto, non soltanto sotto il profilo didattico: ho studiato con grandi maestri, ballato tanti balletti di repertorio. Il momento più bello è stato il giorno del mio esame di diploma: che sollievo…tutto ad un tratto mi sentivo come se tutti i miei sacrifici fossero stati appagati ed ero felicissimo anche perchè stavo rendendo fiera mia mamma, una grande donna, che commossa era lì a guardare il mio esame. Purtroppo, mancava un tassello: mio papà, mancato nel 1996, e che non mi ha mai visto ballare.

Addirittura il coreografo Stefano Giannetti ha creato un intero balletto su di te per il tuo passo di addio…un segnale molto importante! Come ti sei sentito?

L’ultimo anno in Accademia artisticamente è stato fantastico: diploma con il massimo dei voti in tutte le materie e lavorare con due personaggi importanti del mondo della danza: Ugo Dell’Ara, con cui ho fatto Excelsior e La Giara, e Stefano Giannetti che per me e Viaviana creò un intero balletto! Tutti e due ci siamo sentiti al settimo cielo! Era come vivere in un sogno per me e sembrava come che ogni giorno qualcosa di meraviglioso capitasse, e le notizie erano sempre più belle!

Ci racconti di quella famosa telefonata, il 5 Giugno del 2000, della Signora Giuliana Penzi?

Il 5 giugno del 2000, stavo tornando dal mare ed ero in macchina con dei miei amici….squilla il telefono e dall’altra parte la Sig.ra Giuliana Penzi mi comunica che mi avrebbero assegnato il premio Léonide Massine come talento emergente della danza italiana: che cosa si può chiedere di più?

e poi arriva l’English National Ballet! Inizi le prove, le tournée. Un’esperienza entusiasmante…che cosa ricordi di quel periodo londinese ?

La decisione di andare a fare l’audizione all’English National Ballet l’ho presa più per soddisfare uno sfizio personale! Avevo letto da qualche parte che la compagnia andava in tournée in Australia con Romeo e Giulietta! A quel punto ho pensato che si sarebbero avverati due desideri allo stesso momento: R&J e’ il mio balletto preferito e io adoro l’Australia, infatti sto programmando di ritornarci quest’anno per il mio trentesimo compleanno! L’esperienza londinese è stata molto bella, che consiglio a tutti: ottima compagnia, ottimo livello artistico e professionale, tanti giovani e credimi tanti ma tanti spettacoli…ti dico solo 64 recite de “Lo Schiaccianoci” in un mese e dieci giorni! Però acquisisci una sicurezza ed una padronanza di palcoscenico che ancora oggi, benché siano passati dieci anni, ancora conservo! Il ricordo più emozionante è stato ballare davanti la famiglia reale al Royal Albert Hall.

Tetzuya Kumakawa, pochissimo tempo dopo, ti prende alla Royal Albert Hall e ti porta in Giappone: è stato difficile ambientarsi in un continente così diverso? Quanto tempo sei stato con la compagnia K Ballet?

Mentre eravamo in teatro un giorno a lezione notai un signore che assisteva alla lezione, che dopo la classe si presentò: era Iain Webb, allora assistente direttore del K Ballet Company, che immediatamente mi offrì un contratto! Ero molto indeciso, anche perché non sapevo proprio come chiamare mia mamma per dirle che da lì a poco tempo mi sarei trasferito a Tokyo! Invece come al solito lei è stata molto comprensiva e anche in quel momento mi ha sostenuto e incoraggiato! Il contratto poi non era così terribile: vivevo a Tokyo solo per i periodi di produzione e riuscivo a trascorrere buona parte dell’anno in Italia! Sono rimasto in compagnia tre anni, ho ballato molto Petit, Asthon.

Hai danzato con ballerini importanti, una su tutte: Sylvie Guillem. Uno spettacolo che non dimenticherai mai…

Quando ho saputo che avrei ballato con lei mi è scoppiato il cuore …proprio non avrei mai immaginato non solo di ballarci insieme ma nemmeno di essere nella stessa sala con lei! Pensa che conservo ancora un orario di prova in cui c’è scritto “A Month In The Country: Guillem Murru Montesso”. Chi lo avrebbe mai immaginato?! In questo balletto lei faceva la mia mamma e Massimo il mio Tutor. Il giorno della prima ero così emozionato ed in un momento di frenesia sono corso da lei e le ho sussurrato “Mamma”! Quando ci siamo allontanati le ho visto gli occhi rossi come se stesse per piangere. Dopo lo spettacolo mi ha chiamato nel suo camerino e mi ha detto di non fare più una cosa del genere: pensavo di averla offesa a morte, invece…sorridendo con di nuovo gli occhi lucidi mi disse che l’avevo fatta emozionare e mi ha abbracciato!!!!!

Da Sylvie Guillem a Tulsa: come ti trovi in questa compagnia americana? Che tipo di repertorio avete?

La compagnia è molto bella, il repertorio che facciamo è splendido! Sto ballando coreografie che desideravo interpretare sin da bambino, come per esempio Kilian, Duato, Taylor, Robbins. Mi sto divertendo molto e sto imparando tantissimo!

Danzi tantissimo ma devi mantenere la forma fisica! Toglimi una curiosità: riesci a resistere ai cibi americani, così golosi e ricchissimi di calorie rispetto alla dieta mediterranea?

Cibo americano…MAI! il miglior ristorante dove sono andato e’ CASA MIA….adoro cucinare e mi piace sperimentare nuove ricette ma si sente sempre e comunque il tocco e l’influenza italiana!

Un’altra piccola curiosità: sei molto legato alla tua prima scuola di danza, il Ballet Center, appunto. È vero che, non appena ti è possibile, aiuti la tua prima insegnante e addirittura crei delle coreografie per le tue ex compagne di lezione?

È vero sono legatissimo a Maria Luisa: mi ha visto crescere nel vero senso della parola, mi conosce da 24 anni, ti rendi conto?! Ti racconto una cosa che mi fa sorridere e venire le lacrime agli occhi ogni volta che ci penso: un paio di anni fa ci siamo riuniti per festeggiare il compleanno di Maria Luisa. Eravamo io, lei, Simona (una grandissima amica e una persona che stimo moltissimo) e Valentina, il mio primo amore! Abbiamo fatto delle foto di fronte alla torta che poi sono state pubblicate su Facebook e una persona le ha commentate dicendo: “che bello dopo così tanti anni!” È il commento più bello che abbia mai letto! Dopo 20 anni ancora siamo amici e ogni anno quando torno a casa è come se non fosse mai passato il tempo: ridiamo, scherziamo, ci ammazziamo veramente dalle risate. Ciascuno di noi, negli anni, ha intrapreso strade diverse ma siamo sempre e comunque uniti alla radice, ci conosciamo così bene che a volte guardandoci negli occhi sappiamo già la battuta che sta per uscirci di bocca! Mi ritengo molto fortunato ad avere tre amiche così strette perché penso sia davvero difficile trovare delle persone così fantastiche!

Un sogno ed un auspicio per il 2011.

Un auspicio per il 2011? Onestamente non posso proprio lamentarmi! Sono sempre stato felice, contento, soddisfatto e appagato: ho una mamma che mi adora e che stimo all’ennesima potenza, faccio un lavoro che mi piace e che mi appaga moltissimo, ho tantissimi amici in giro per il mondo, ho un amico speciale che tutti mi invidiano, che adoro (e lui adora me!)..si chiama Poldo ed è un Golden Retriever di due anni e mezzo! Lascio la mia vita al caso, come del resto ho sempre fatto! Fino ad ora non posso lamentarmi, perché ogni volta mi ha regalato delle esperienze meravigliose e…non mi resta che scoprire la prossima!

Valentina Clemente

Foto gentilmente concesse da Alberto Montesso

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