Ritrovarsi in un luogo storico, pulsante di vita e di bellezza, per celebrare insieme il ricordo di un grande artista del ‘900: è stato un evento imperdibile quello che il 20 settembre a Spoleto Alda Fendi, presidente della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, ha voluto dedicare, con rinnovato entusiasmo, a Gian Carlo Menotti, illustre compositore e ideatore nel 1958 del Festival dei Due Mondi. A ospitare il prestigioso appuntamento è stata la preziosa e magnifica casa di fronte al Duomo che fu del Maestro e che Alda Fendi, da anni innamorata dell’arte e appassionata sostenitrice della creatività, è riuscita ad acquistare realizzando un sogno. “Si scordano soltanto le persone che non trasmettono amore! Quando ho deciso, con una magica intuizione, di continuare la sua scelta di vivere nella stessa casa a Spoleto, mi è sembrato naturale rendere omaggio a Gian Carlo Menotti per tributargli un ricordo per sempre”, ha commentato Alda Fendi, ricordando il grande amico, “Un filo che si riallaccia al suo mondo affettivo, culturale, pieno di estremi significati. Ogni anno il ritorno a Spoleto, con i miei nuovi e vecchi amici, diventerà una meravigliosa consuetudine e un affettuoso ricordo del sublime Gian Carlo”.
Regista della serata-evento, promossa e organizzata dalla Fondazione Alda Fendi Esperimenti, è Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione, artista e storico collaboratore di Menotti, al suo fianco per 16 edizioni del Festival di Spoleto. Proprio Curi ha reinterpretato gli spazi della casa, ispirandosi all’arte di Menotti e alla figura di Samuel Beckett. “Il ricordo non è culto delle ceneri ma custode del fuoco”, ha affermato commosso Raffaele Curi, riprendendo una frase di Gustav Mahler, in omaggio al Maestro Menotti. Ed è seguendo questa suggestione che ha preso vita una serata di cultura e condivisione, concepita per aprire “un varco” e incontrare idealmente l’indimenticabile artista, proprio nei luoghi da lui più amati: seguendo un’intuizione di Curi, a comporre il fil rouge di questi spazi vivissimi sono stati ancora una volta l’immaginazione che spalanca le porte al sogno e il senso dell’attesa, ripensando al teatro dell’assurdo e a quell’incontro impossibile, perché mai realizzato, tra Menotti e il drammaturgo Samuel Beckett. “Se Menotti non aveva mai rappresentato Beckett, sarebbe stato Beckett ad andarlo a trovare”, ha spiegato Curi raccontando il suo progetto, “e la casa è piena di questo ospite eccezionale”.
Nonostante il trascorrere del tempo, tutti gli ambienti della casa, insieme al meraviglioso giardino, appaiono dunque ancora oggi permeati dal ricordo di Menotti, dal suo pensiero e dal suo poetico rigore, nel segno di un’arte concepita dal compositore – lo dichiarò egli stesso in un’intervista dell’epoca che sarà letta dal giovane attore Fabrizio Traversa nel corso della serata – “come genere di prima necessità, come il pane e la carne” e non certo come “un passatempo culturale dei ricchi” o una “lezione di anatomia degli intellettuali”.
Tra i momenti più emozionanti dell’evento quello che ha visto protagonista il Teatro Carlo Colla & Figli, la Compagnia marionettistica più famosa d’Italia, tanto amata dal Maestro. Evocando un mondo magico, pieno di meraviglia e poesia, gli artisti della Compagnia hanno messo in scena una riduzione dell’Aida di Verdi, in onore di Menotti, dimostrando ancora una volta il loro grande talento di reinterpretare l’arte del passato per parlare al presente. tra gli altri, i premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Dino Trappetti, storico direttore della prestigiosa Sartoria Tirelli, Sabina Guzzanti, Alessia Caruso Fendi, il direttore di Rai Distribuzione Stefano Coletta, l’attrice Lina Sastri, la Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro, il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, il direttore Maurizio Belpietro, il Prof Sergio Alfieri e la moglie Maria Clotilde, Cristina Colla, presidente della Fondazione Carlo Colla & Figli.
Sara Zuccari
Foto di Carlo Bellincampi
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