Esterofilia: croce e delizia degli italiani! Il nostro Paese ha sempre accolto a braccia aperte tutto ciò che proviene dall’estero arte, moda, costume, lavoro, spesso anche a discapito delle eccellenze italiane, che nulla hanno da invidiare alle grandi realtà internazionali. E ancora oggi, in un momento storico di grande difficoltà, in cui l’Italia dovrebbe mostrarsi orgogliosa di sé stessa, si mette da parte il valore nazionale per mostrare al mondo, per l’ennesima volta, che “gli altri” sono migliori di noi.
Questa volta però, il mondo del Teatro si dimostra unito contro le scelte artistiche dell’organizzazione di Expo 2015, in particolare contro la scelta di commissionare a Le Cirque du Soleil un evento di ingenti proporzioni economiche e artistiche. Alla vita!, questo il nome dello spettacolo che la celebre compagnia circense produrrà in occasione dell’Expo, con un costo totale di 8.000.415 euro in cui è contemplata la creazione di una struttura, l’Open Air Theatre, da 12.000 posti. Cifre da capogiro che mandano su tutte le furie varie realtà teatrali che, di contro, non hanno ricevuto nessun contributo.
Fa sentire la propria voce il direttore del Piccolo di Milano Sergio Escobar: “Siamo al paradosso! I nostri teatri sono a rischio per cifre ben inferiori. Niente contro il Cirque du Soleil, ma mi meraviglia che si punti solo su questo. Ho visto tante Expo nella mia vita: in tutte si dava spazio alla componente internazionale, ma sempre valorizzando la cultura del Paese ospitante. Ci daremo da fare con “Expo in città”, dimostrando quanto siamo bravi anche senza un soldo”. Stesso malumore arriva dall’Elfo Puccini per voce di Elio De Capitani: “L’avevamo detto a suo tempo, ma nessuno ci ha ascoltato. Ormai è tardi ed Expo è un’opportunità sprecata: non per mancanza di idee e progetti, ma per l’impossibilità ad avere le risorse adeguate. Il 2015 sarà un anno cruciale, con l’applicazione dei nuovi criteri di erogazione dei fondi del F.U.S. Fa impressione pensare che gli otto milioni e passa al Cirque du Soleil equivalgono a quasi otto anni di convenzioni che sostengono più di 20 teatri a Milano”.
Arriva anche la posizione dell’étoile Roberto Bolle: “E’ assurdo dare il palcoscenico di Expo al Cirque du Soleil quando siamo la città della Scala e del Piccolo nel Paese dell’opera lirica e di Arlecchino”. Ben diverso il punto di vista dell’organizzazione dell’Expo che ritiene la presenza del Cirque un valore aggiunto all’evento, con la possibilità di lavoro per molti artisti italiani e, a conti fatti, con i soldi degli incassi si andrà in pareggio con le spese.
Alessandro Di Giacomo
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