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Il Teatro alla Scala presenta “Onegin”: in scena nei mesi di ottobre e novembre con Bolle e Murru

Mentre proseguono le repliche di Serata Forsythe, il Balletto della Scala sarà impegnato anche in un’altra eccezionale produzione, che avrà il merito di chiudere la stagione in corso. Si tratta di uno dei capolavori più coinvolgenti a appassionanti di John Cranko, Onegin, balletto emblematico che torna alla Scala dopo sei anni di assenza, essendo stato rappresentato l’ultima volta al Teatro degli Arcimboldi nel novembre 2004. L’appuntamento coinvolgerà il pubblico del Teatro milanese nei giorni 9, 12, 15, 30 ottobre, proseguendo inoltre nel mese di novembre nei giorni 3, 5 e 13. A rendere ancora più atteso il ritorno di questo balletto è il debutto, nel ruolo protagonista, delle due étoile maschili del Teatro alla Scala, Roberto Bolle e Massimo Murru. Dopo aver ricoperto nelle passate edizioni il ruolo di Lenskij, i due artisti interpreteranno per la prima volta nella loro carriera il personaggio di Onegin, che richiede grande sensibilità e profondità nell’arco della coreografia. Se per il debutto di Massimo Murru bisognerà prenotarsi per le recite di novembre ( il 3 sera e il 5), Roberto Bolle sarà in scena per le prime rappresentazioni ad ottobre (il 9, il 12 sera, il 15 e il 30) e sarà affiancato da ...

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I giovani guardiani del patrimonio di Alvin Ailey in prima francese alla Biennale de Lyon

L’abbagliante memoria del repertorio dell’emblematico rappresentante della danza afro-americana Alvin Ailey è affidata alla compagnia Ailey II, conosciuta per i suoi giovani e talentuosi danzatori e per la passionale e fresca creatività di alcuni noti coreografi emergenti. Alvin Ailey nominò personalmente Sylvia Waters come direttore artistico nel 1974. Sotto la sua guida, la compagnia è fiorita divenendo molto popolare negli USA. Questa junior company fa da ponte tra la scuola, dalla quale sono stati scelti i dodici membri e il mondo professionale dell’Alvin Ailey American Dance Theater. Oggi i giovani guardiani del repertorio, ci trasmettono l’eredità del loro iniziatore restando aperti all’attualità e integrando le originali creazioni con i lavori di altri coreografi: Jessica Lang ad esempio e la sua gestualità fluida ed espressiva in Spendid Isolation II, Thang Dao che con Echoes si culla in reminiscenze vietnamite e Robert Battle nella potenza rituale di The Hunt. La pièce di culto creata nel 1960 da Alvin Ailey, Revelations, porta in sè un retaggio della sua infanzia in Texas. L’eco della storia del popolo nero nel fervore dei canti del culto battista inonderà il Théâtre Célestins di Lyon (ore 19,30), in prima francese, dal 15 settembre al 26 con due programmi ...

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Carlos Lopez, una carriera all’American Ballet Theatre

Hai iniziato la tua carriera con il Victor Ullate Ballet, la tua esperienza con questa compagnia? È stata un’esperienza molto positiva. Era la mia prima volta in compagnia ed ho scoperto tante cose del mondo di un danzatore professionista, ad esempio cosa significasse girare in Spagna e in tutta Europa con la responsabilità di doversi esibire in grandi teatri, per un pubblico di tantissime persone, anche quando ero stanco o nervoso, ma i momenti di gloria in scena mi hanno dato molta gioia. Ho ballato così tanto che il palcoscenico era diventata la mia casa ed ho condiviso quei momenti con molti miei amici che erano con me a scuola e che ora sono grandi ballerini. Col tempo la responsabilità è diventata più grande ed i traguardi sempre più importanti e, anche se avevo conquistato una buona posizione, sentivo di non dovermi fermare e di dover provare ancora nuove esperienze. Dunque, a parte i momenti difficili che sempre fanno parte della carriera di un danzatore, ho degli ottimi ricordi di quella compagnia. Quando hai iniziato con l’American Ballet Theatre? Come si è sviluppata la tua carriera… Sono entrato a far parte dell’American Ballet Theatre nel mese di settembre del 2001. È ...

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Continua la programmazione della Bienal de Flamenco 2010 de Sevilla con il grande Farruquito

La Bienal de Flamenco de Sevilla è senza dubbio il Festival di Flamenco più importante del mondo. Giunto alla sua XVI edizione, anche quest’anno vanta spettacoli ed artisti di grande calibro. Fra i vari appuntamenti, uno dei più grandi nomi del Flamenco: Juan Manuel Fernández Montoya, in arte Farruquito, che il 21 settembre presenterà in esclusiva la nuova creazione, Sonerías basato sui “cantes de ida y vuelta”, in cui la tradizione flamenca si incontra con la ricca cultura musicale cubana e con elementi del XX secolo come il Jazz, El Son, la Salsa o il Bolero. Juan Manuel Fernández Montoya, in arte Farruquito è un bailaor di flamenco nato a Siviglia nel 1982, figlio del cantaor Juan Fernández Flores (El Moreno) e della bailaora Rosario Montoya Manzano, (la Farruca). Erede di una tradizione artistica unica iniziata da suo nonno Farruco, el Farruquito, autentico talento gitano, ha trascorso tutta la vita immerso nello stile flamenco più puro. Il suo debutto a livello internazionale avvenne quando aveva solo cinque anni, a Broadway, con lo spettacolo Flamenco Puro, con le figure più leggendarie di quest’arte. All’età di dodici anni è stato fra gli interpreti del famoso film di Carlos Saura, Flamenco e a ...

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“La verità, vi prego, sulla danza!”: una ballerina racconta le sue emozioni

Quando una ballerina danza, esprime se stessa, esterna emozioni intense ed elevate, e il suo più grande desiderio è quello di comunicarle al pubblico, attraverso la sua stessa danza. È proprio una ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Mariafrancesca Garritano, nel mondo virtuale Marygarret, l’autrice di questo libro, che ha tutte le arie di rivelarsi davvero interessante e affascinante. Mariafrancesca danza da sempre, dall’età di tre anni e con questo suo primo esordio da scrittrice, ha deciso di renderci partecipi di quelle emozioni e riflessioni sul meraviglioso mondo della danza che, da sempre, teneva custodite gelosamente nei suoi diari. Questo libro è la prova che i lucchetti dei suoi diari sono stati aperti, permettendoci di entrare nel suo mondo più intimo. Protagonisti del suo racconto sono le gioie, ma anche i momenti di sconforto, il dolore, la fatica, le soddisfazioni, il lavoro, insomma tutti i retroscena della sublime arte della danza. Ad arricchire e completare le preziose parole della ballerina sono le immagini curate da Daniela Rende. Da poco in vendita online, nelle librerie “Ancora” a Milano, “Hoepli” e nelle principali edicole della città, è un libro da leggere perché ci mostra il mondo della danza attraverso gli occhi, ...

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Diana Negri: le ragioni del cuore e quelle della testa

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO Con la stessa violenza dei temporali di fine estate, qualche giorno fa si è abbattuta sugli addetti ai lavori la notizia della soppressione del premio Positano Leonide Massine. e la bufera ha investito anche tutti quelli che amano la danza e gli habitué di quell’angolo di paradiso dove, da quasi 40 anni, i migliori ballerini del mondo si contendono il premio più prestigioso, suscitando aspre polemiche ed un acceso dibattito. La domanda è semplice: perché sostituire un appuntamento che esiste da 39 anni con un altro, simile, appena nato? E’ giusto? E’ logico? Le ragioni del cuore dicono di no, non è giusto. Positano è un posto magico che all’inizio del secolo scorso incantò un gruppo di intellettuali russi che lo scelsero come rifugio dando così inizio a quella vocazione culturale, élitaria e intellettuale che ormai caratterizza il paese, rafforzata dalla presenza del  celebre coreografo e ballerino Leonide Massine che nel 1924 acquistò l’isolotto de Li Galli creando il suo buen ritiro e trasformandolo in una sorta di laboratorio della danza. Le ragioni del cuore dicono che da allora chiunque abbia anche soltanto desiderato ballare, abbia sognato di calcare, un giorno, il palcoscenico montato sulla Spiaggia Grande ...

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Al Peacock Theatre di Londra i Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

 La compagnia di ballo Trockadero, una tra le più particolari nel panorama della danza, affascinerà il pubblico londinese esibendosi dal 14 al 25 settembre al Peacock Theatre con due programmi fantastici ed un camion carico di cambi costume.  Gli eccezionali ballerini si cimenteranno in balletti moderni e di repertorio classico, sempre con grande ironia, che è la caratteristica che li contraddistingue da sempre, ma anche con molta cura dei particolari. Nel primo spettacolo, in scena dal 14 al 18,  eseguiranno Chopiniana, Patterns in Space, La Vivandière e Raymonda, mentre nel secondo, che sarà in scena dal 21 al 25, danzeranno il Lago dei Cigni atto II, Harlequinade e Valpurgeyeva Noch.        I Les Ballets Trockadero de Monte Carlo nascono nel 1974 per iniziativa di un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena il balletto classico, facendone la parodia e presentandolo en travestie. Il successo arrivò ben presto ed intorno al 1976, la Compagnia venne inserita  nel National Endowment for the Arts Touring Program, sempre nello stesso periodo danno vita al loro primo tour negli Stati Uniti ed in Canada.   In tutti questi anni lo scopo originario della Compagnia non è cambiato, il gruppo è difatti ...

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“Sylvia” di Frederick Ashton al Teatro dell’Opera di Roma

Dal 15 al 21 ottobre il Teatro dell’Opera di Roma proporrà il nuovo allestimento, curato da Beppe Menegatti, di Sylvia, balletto in tre atti, coreografia di Frederick Ashton ripresa da Christopher Newton e Anna Trevien su musiche di Léo Delibes eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera diretta da David LaMarche. Interpreti: Ashley Bouder, Lisa-Maree Cullum, Polina Semionova, Giuseppe Picone, Robert Tewsley e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Sylvia (originariamente Sylvia ou La Nymphe de Diane) è ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso del 1573. Lèo Delibes, autore della musica, compose, in collaborazione con il coreografo Louis Mérante, una partitura di bellezza tale da far disperare P. I. Čiajkovskij riguardo alle sue capacità di scrivere a pari livello. La coreografia originale, al contrario, non raggiunse un grado linguistico altrettanto ricco, infatti quando Sylvia esordì, il 14 giugno 1876 all’Opéra Garnier di Parigi, il balletto passò inosservato per più di sette produzioni. Il successo auspicato si ebbe solo nel 1952, quando il coreografo Sir Frederick Ashton ne allestì una nuova versione. ORARI & INFO Sabato 16 ottobre, ore 18:00 Domenica 17 ottobre, ore 17:00 Martedì 19 ottobre, ore 20:30 Mercoledì 20 ottobre, ore 20:30 Giovedì 20 ottobre, ore 20:30 ...

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Alberto Testa: il Premio Positano Léonide Massine “la ragione degli altri”

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO: Circa tre anni fa, dopo le due serate di spettacolo, il Gala dei Premiati del Premio Positano e il “Pas des Dieux” del giorno dopo, con i miei collaboratori mi incontrai con il Sindaco Domenico Marrone e gli prospettai l’utilità di effettuare sulla Spiaggia Grande di Positano una sorta di “Festival della Danza”, strettamente collegato al Premio in quanto emblema della città.  Non c’è bisogno di ricordare che Positano per tradizione è la Città della Danza. Oggi purtroppo passa come la città del Mith Festival. Da fare orrore a Massine ed a Nureyev ai quali noi ci richiamiamo. Come “brillante” risposta alla nostra richiesta,  lo scorso anno fu ideato, in concorrenza e nello stesso periodo, appunto, il Myth Festival che non aveva la danza per vocazione ma un  “pastiche” di eventi. Lo “sgarbo” alla danza è stato perpetrato nuovamente quest’anno. Stesso luogo, stessa scena, stesso periodo. Quarant’anni ed uno staff di prim’ordine, a sentire il Sindaco del tempo, sarebbero stati  incapaci di promuove l’evento. E allora ci si rivolse a Ravello, molti più soldi ed uno staff ben pagato contro la gratuità riservata al nostro. Protestai allora e “J’accuse!” oggi. Si vuole fare un Festival di arte ...

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Il ‘700: la rivoluzione nel costume

Il secolo dei Lumi costituisce nella storia del costume un periodo di completa rivoluzione e segna un enorme distacco dai secoli precedenti. Con l’avvento dell’Illuminismo la danza comincia ad espandersi un po’ dovunque,spostandosi dalle corti nei luoghi di ritrovo pubblici. Al di là di questo radicale cambiamento, che pure rappresenta un’evoluzione di notevole importanza, ciò che per noi è interessante sottolineare è la “rivoluzione” nell’ambito del costume. Nel ‘600 e in parte ancora nel ‘700 i ballerini,uomini e donne che fossero,indossavano maschere,parrucche,scarpe col tacco e vesti poco pratiche e del tutto inadatte alla libertà di movimento. Le donne in particolare erano vincolate da bustini con stecche,corpetti, gonne lunghe e sopragonne,sorrette da pesanti paniers; gli uomini erano poco più liberi, costretti in rendigotes,appesantiti da passamanerie e ricami, con falde ai fianchi, irrobustiti da stecche di balena. La dimensione notevole dei costumi, oltre ad ostacolare la naturale movenza del ballerino, non consentiva di danzare insieme e, pertanto, il balletto si svolgeva a distanza obbligata. Il teorico per antonomasia di un’impellente necessità di rendere più comodi e adatti i costumi è Jean George Noverre, il quale, non solo asserisce che il balletto deve ritrarre le passioni, i costumi e gli usi del popolo, ...

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