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Redattori

La danza è una questione di rispetto, impegno ed educazione

Il rispetto è una parte essenziale dell’educazione alla danza, una delle lezioni di vita più importanti che possiamo imparare. Esso si mostra nel modo in cui ci si rivolge agli insegnanti e ai compagni, ma anche nel modo in cui si lavora in sala, con attenzione, intenzionalità e dedizione. Rispettare gli altri implica un assunto di base, ossia rispettare se stessi, le proprie fragilità, riconoscere i propri punti di forza ed è questo che la danza insegna. Senza rispetto, non si impara e non si cresce e quindi non si migliora. Il rispetto origina dalla famiglia, ovviamente, è lì che deve essere insegnato, nella danza nasce addirittura prima di entrare in sala, perché già avere la possibilità di imparare a ballare è un’opportunità. Molti ragazzi non sono in grado di frequentare le lezioni, per ragioni economiche e fisiche talvolta, quindi chi possiede i mezzi per farlo è fortunato e deve averlo ben chiaro. La danza è costosa, bisogna acquistare body, calzamaglie, punte e scarpe di vario tipo, costumi di scena, e coinvolge tutta la famiglia che deve trovare il tempo di accompagnare il ragazzo a lezione, alle prove per gli spettacoli, alle competizioni e via dicendo. Essere un ballerino rispettoso ...

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“Ecologie del Presente”: al via la 41ma edizione di OPERAESTATE Festival Veneto

Si inaugura sabato 17 luglio la nuova edizione di Operaestate Festival, rassegna di eventi dove le diverse espressioni artistiche della danza, del teatro e della musica si incontrano creativamente. Storie della compagnia italiana Aterballetto apre il festival e riunisce le nuove creazioni sui temi dell’abbraccio e dell’armonia di Philippe Kratz e Diego Tortelli insieme ad un lavoro del celebre coreografo israeliano Ohad Naharin. Poi la prima nazionale di Swans, creato da un network italiano di organizzazioni di danza che ha invitato artisti a reinterpretare La morte del cigno.  Virna Toppi interpreta la versione classica, le creazioni originali di Chiara Bersani, Collettivo Mine, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga. Per la danza è attesa un’altra prima nazionale con Love Poems e i danzatori di MMCompany del coreografo Michele Merola, un trittico di coreografie ispirate all’amore. Spazio anche ai progetti commissionati ai danz’autori Daniele Ninarello, Silvia Sisto, Vittoria Caneva e Andrea Costanzo Martini che presentano creazioni originali e interattive. ORARI & INFO Biglietti on line dal sito www.operaestate.it Box office del Festival tel. 0424 524214 © www.giornaledelladanza.com Foto di Alice Vacondio

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La propriocezione: il sesto senso del ballerino

I ballerini sanno perfettamente come sistemare le braccia o i piedi in quinta posizione, anche a occhi chiusi. Sanno come muoversi armoniosamente e precisamente durante un ensemble senza urtare o scontrarsi con gli altri ballerini. Questo innata consapevolezza del corpo e del movimento nello spazio è comunemente chiamata propriocezione, e indica la percezione fisica del corpo in movimento. Se i ballerini non la possedessero, dovrebbero rimanere costantemente all’erta, con serie limitazioni alla capacità espressiva ed emotiva richiesta dalla danza. La propriocezione è metaforicamente chiamata sesto senso del corpo. É più di una semplice sensazione di movimento, ma è intimamente legata alla nostra percezione del tono muscolare, dello sforzo e dell’equilibrio. Le terminazioni nervose dedicate al movimento hanno origine nei muscoli, nelle fasce muscolari, nei tendini, nei legamenti, nelle articolazioni e perfino nella pelle. Questi recettori afferenti o sensoriali percepiscono quindi l’allungamento o il posizionamento dell’arto, la velocità con cui il movimento si attua, i cambiamenti di ritmo e di direzione, e, in caso di infortunio, il dolore. L’input propriocettivo passa dai nervi sensoriali presenti nei muscoli e nelle articolazioni al midollo spinale (corno dorsale) e raggiunge le parti sottocorticali e corticali del cervello. Integrando tutte queste informazioni, essi forniscono la ...

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L’energia del gesto: il cuore pulsante della danza

Gli elementi che compongono la disciplina della danza sono molteplici e riguardano anche le qualità del movimento: dinamica, direzione, velocità, ritmo, peso, forza ed energia. In questo articolo tratteremo gli ultimi tre attributi: peso, forza ed energia mentale. IL PESO NELLA DANZA L’elemento del peso nella danza si riferisce alla caratteristica del ‘leggero’ o ‘pesante’. Le qualità della pesantezza sono tipicamente associate a movimenti lenti senza slancio, che permettono ai ballerini di enfatizzare ogni movimento. Sfruttare la forza di gravità aiuta il danzatore a sentirsi radicato al suolo e a ciò che sta facendo. La ricerca dell’elevazione è legata al concetto di leggerezza, tipica della danza classica, che regala ai ballerini movenze eteree.  Il trasferimento del peso è molto importante, deve essere preciso e al tempo stesso naturale, altrimenti il passo perderà la sua leggerezza e credibilità. Lo studio del peso occupa una parte fondamentale nella tecnica classica ed è attraverso la padronanza di questo elemento che il danzatore si esprime appieno . LA FORZA NELLA DANZA L’elemento della forza nella danza è strettamente connesso all’energia che vedremo in seguito, e può essere descritto come intensità o delicatezza dei movimenti. La forza si manifesta con gesti vigorosi, quali i salti, ...

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Comportamenti che un insegnante di danza non dovrebbe mai tenere

Gli insegnanti di danza sono tra i professionisti più attivi, sottopagati e appassionati di questo pianeta, e cercano di fare ciò che è meglio per i propri studenti. Sfortunatamente esistono anche maestri che, per svariate motivazioni, non sono adatti al mestiere che hanno scelto. Non possiedono qualifiche professionali, spaventano o umiliano i loro studenti per ottenere determinati risultati, e ricorrono a tecniche di cui non hanno padronanza perché è questo che hanno imparato a loro volta. Magari sono stati ballerini che hanno deciso di dedicarsi all’insegnamento perché sentono di non saper fare nient’altro, anche quando insegnare non dà loro gioia, ma la danza non può essere un ripiego. La scarsa professionalità ha dei chiari segnali non difficili da identificare, che a volte tuttavia vengono sottovalutati dall’allievo e dai suoi genitori per ingenuità  o per poca conoscenza del mondo della danza. Oltre a un’adeguata preparazione tecnica, gli insegnanti di danza di buon livello devono possedere anche una preparazione psicologica per approcciare agli allievi in modo efficace e devono sapere come comportarsi quando uno studente si infortuna in sala. I ballerini sono anche atleti, quindi gli infortuni sono inevitabili, e l’insegnante deve saper mettere in atto il giusto comportamento per evitare che ...

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“Tracce di Sé”: la danza in scena alla mostra di Luisa Lambri

Il 22 giugno alle 18.30, la collaborazione tra PAC e MILANoLTRE porta nella mostra di Luisa Lambri  la danza. In scena Tracce di Sé, performance delle danzatrici Chiara Ameglio e Stefania Ballone. La natura, presente in alcune fotografie dell’artista, sarà evocata attraverso il lavoro sonoro della vocalist israeliana Yifeat Ziv The Amazonian Traces of self. L’artista accompagnerà la parte finale della performance esplorando l’intima relazione tra l’ascolto dell’ambiente e la voce umana. Tra spazio, opere e corpo, l’atto coreografico si manifesta in una triangolazione poetica: l’istante vuoto e il segno tracciato generano un dialogo sospeso e pulsante tra riflessi di luci abbaglianti che sciolgono i confini della forma. L’intervento performativo costituisce un intervallo nel percorso coreografico che ognuna delle danzatrici sta immaginando: i due assoli verranno presentati nella sezione Affollate Solitudini del Festival MILANoLTRE. INFO 22 giugno ore 18.30 via Palestro 14, Milano Ingresso gratuito su prenotazione Tel: 02.88446359 – pacmilano.it © www.giornaledelladanza.com Foto di Sara Meliti

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Il ruolo dell’uomo nella danza tra ignoranza e stereotipi sociali

E’ diffusa l’erronea credenza che la danza sia un’attività artistica destinata al sesso femminile e che richieda un limitato livello di forza fisica. Niente di più sbagliato. La danza è una disciplina dura, richiede sacrifici, dedizione, e un intenso allenamento muscolare e intellettivo. Come abbiamo già discusso in articoli precedenti, il ragazzo che decide danzare viene considerato effeminato o delicato. In realtà, la prestanza e la potenza fisica sono essenziali per ballare, per ogni danzatore, uomo o donna che sia. Durante il XV secolo, il balletto serviva a mostrare la posizione di una persona nella società, e le caratteristiche di grazia e delicatezza erano un segno di potere. Proprio per questo motivo nell’Académie Royale de Danse, la prima scuola di balletto creata da Luigi XIV di Francia, gli uomini erano i protagonisti degli spettacoli. Dal diciannovesimo secolo le donne furono spinte maggiormente sotto i riflettori del balletto e il mondo occidentale cominciò ad adottare una visione discriminatoria nei confronti dei danzatori di sesso maschile. Uno studio sociologico condotto nel 2003 ha evidenziato che i ballerini di danza classica erano oggetto di derisione sociale a causa della convinzione che il balletto sia un’attività esclusivamente femminile. Gli stereotipi riguardano, infatti, anche le ...

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“Giselle” e “Les Italiens” con Alina Cojocaru al Teatro di Verdura di Palermo

Dal 4 luglio al 10 agosto il Teatro Massimo di Palermo proporrà al Teatro di Verdura, nel parco di Villa Castelnuovo, un cartellone che sarà inaugurato dal direttore musicale Omer Meir Wellber con due capolavori del Novecento e con il cinema di Ejzenstejn. Seguono due opere della trilogia popolare di Verdi, Traviata e Trovatore, con due star internazionali come Pretty Yende e Angela Meade. A seguire il recital del tenore peruviano Juan Diego Florez e due spettacoli di danza: Giselle, con le étoile Alina Cojocaru e Timofej Andrijashenko, e Les Italiens de l’Opéra de Paris, un Gran Gala con i primi ballerini e i solisti italiani della più prestigiosa compagnia di danza al mondo. In programma anche la prima esecuzione assoluta della suite sinfonica Irene of Boston con il sax di Francesco Cafiso e in chiusura le formazioni giovanili del Teatro Massimo, orchestra e cori, in concerto. Dopo la pausa estiva la programmazione riprenderà a settembre nel Teatro di Piazza Verdi dove, se la pandemia lo consentirà, si tornerà a una messa in scena completa delle opere in programma. Tra queste, alcuni capisaldi del repertorio come, dal 17 settembre, l’acclamato allestimento della Carmen di Bizet con la regia del regista ...

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Creatività e fragilità emotiva: un aiuto dalla danza

L’innovazione, il genio, la capacità di andare oltre gli schemi prestabiliti sono peculiarità degli artisti e di tutti coloro che posseggono una vivace mente creativa. Sembra che le personalità artistiche siano maggiormente soggette a un più alto rischio di sofferenza psichica, motivo per cui da tempo la letteratura scientifica studia le connessioni e le concause che generano la famosa diade ‘genio e sregolatezza’. Si è ipotizzato che vi fosse una base genetica comune alla creatività e alla fragilità emotiva, e che l’arte attiri quelle personalità che hanno in sé particolari sensibilità e uno spiccato pensiero divergente. Questa forma di pensiero è un modo di processare l’esperienza tramite connessioni mentali insolite, flussi di coscienza e improvvisazione. Il lato disfunzionale di questa forma di pensiero è il cosiddetto sensation seeking, cioè la tendenza a cercare continuamente sensazioni forti ed estreme, fino ad arrivare a mettere in atto condotte rischiose. Questo discorso riguarda anche la danza? Il pensiero divergente viene effettivamente stimolato dalla danza, e permette di generare soluzioni molteplici e ingegnose per un determinato problema. Si tratta di una concentrazione mentale spontanea, fluida e non lineare, basata sulla curiosità e sull’anticonformismo. È indubbio anche che la danza implichi una certa dose di ...

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Danza, distanziamento sociale e opportunità di cambiamento

Una delle principali barriere per i ballerini e i coreografi durante la pandemia sono le limitazioni al contatto fisico e il cosiddetto distanziamento sociale. La danza, infatti, richiede vicinanza, fisica ed emotiva, tra compagni e con insegnanti e pubblico. Il Lincoln Center, il Teatro Bolshoi, la Royal Opera House ora sono vuoti, gli eventi culturali di tutto il mondo sono stati posticipati, cancellati o digitalizzati. Il settore del balletto, già finanziariamente instabile, ha subito inevitabilmente un grave contraccolpo finanziario. Il New York City Ballet ha annunciato il rinvio della sua stagione a settembre 2021, ma non sono solo le grandi compagnie a risentire della pandemia. Tutta la danza ne ha sofferto, i ballerini hanno trasformato i loro salotti in studi di danza, gli insegnanti si sono attrezzati per poter continuare le lezioni su Zoom. Tuttavia, com’è tipico dell’arte, dalla crisi e dalla difficoltà sono emerse nuove possibilità e nuove idee. American Ballet Theater e New York City Ballet hanno incrementato i loro contenuti digitali con discussioni, prove aperte e conferenze, eventi solitamente riservati ai sostenitori economici delle compagnie, e che ora sono disponibili online e raggiungono un pubblico più ampio. Il National Canadian Ballet ha annunciato una partnership con VIBE ...

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