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Redattori

Come sarà il ritorno nelle nostre sale di danza?

Ogni vicissitudine ha una sua fine. Un giorno anche questa pandemia terminerà, le scuole di danza, i teatri, le palestre, e tutte le attività cui è stata imposta la chiusura forzata, riapriranno e ricostruiranno una nuova normalità. A oggi non ci sono date precise sulla riapertura, ma è certo che quando torneremo a ripopolare le sale danza e i teatri, non saremo gli stessi di quando ci siamo stati l’ultima volta. Quest’anno lungo e drammatico ci ha provati, sfiniti, messi alla prova e cambiati per sempre. Non saranno diversi solo gli insegnanti, stanchi e feriti nella dignità della loro professione, ma anche gli allievi. Si dovrà lavorare molto sulla tecnica e sull’allenamento fisico che hanno risentito di un prolungato periodo di inattività o di lezioni da casa. Pavimenti non elastici, sedie improvvisate a sbarre, scarti musicali causati dalla comunicazione via web, hanno impedito ai ballerini di studiare in maniera adeguata e di seguire l’esatto ritmo del maestro. Quest’ultimo non ha potuto compiere le correzioni tecniche necessarie e valutare l’effettiva musicalità del suo allievo. Tutte le scuole di danza hanno perso allievi in questo interminabile percorso a ostacoli. Solo i più appassionati hanno riconosciuto nelle lezioni online un’ancora di salvezza, un’opportunità ...

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Parigi Fashion Week: Hermes porta in passerella la danza

Persino la Maison francese Hermes si è lasciata suggestionare dalla danza. Per la nuova collezione Hermes Fall/Winter 2021-2022 presentata attraverso un video digital, a causa delle restrizioni sanitarie durante la Parigi Fashion Week, il direttore creativo Nadège Vanhée-Cybulski si è ispirato alle donne forti e al loro senso di resilienza. Non possiamo quindi non pensare ai ballerini e ballerine, persone che lottano quotidianamente per il raggiungimento dei propri obiettivi, modellando il proprio fisico e la propria mente alla realizzazione dei propri sogni. Ma non solo. La danza viene proprio portata in passerella dal colosso francese. La presentazione è composta da due balletti e una sfilata. Lo show di danza si apre a New York, all’Armory Show, poi è la volta della sfilata Parigi, al Garde Républicaine ed infine l’ultima coreografia si svolge a Shangai. La presentazione Hermes Fall/Winter 2021-2022 è quindi un vero e proprio trittico ambientato a New York, Parigi e Shanghai Nella Grande Mela, i ballerini hanno dato il via alla sfilata di Hermes. Il prologo si è svolto all’Armory Show, sotto la supervisione della coreografa americana Madeleine Hollander. Dopo la successiva sfilata a Parigi, i ballerini di Shanghai hanno preso il sopravvento, sotto la direzione della coreografa ...

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“Panopticon” di Roberto Zappalà al Museo Castello Ursino di Catania

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico, opera installativa di Roberto Zappalà, prende forma dal vivo dal 19 marzo al 17 aprile al Museo Civico Castello Ursino in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile.  «L’accostamento con il Panopticon di Jeremy Bentham – che progettò un carcere ideale nel 1721 – è molto semplice: il nostro progetto esalta infatti la dimensione della segregazione/prigione così come del distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà) E, come dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella: «Lo scenario del Castello Ursino, anche in ragione della sua storia nei secoli di fortezza, dimora reale, carcere e infine luogo di bellezza e cultura, è il palcoscenico ideale sul quale rappresentare questa dicotomia fra la libertà dell’espressione artistica e la condizione umana soggetta a limitazioni continue e contingenti». Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Al Museo Civico Catello Ursino l’installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo ...

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La danza non è un passatempo, la danza è un lavoro, una professione!

«Cosa fai nella vita?» «Insegno danza.» «No, intendo che lavoro fai?» Quante volte un ballerino o un insegnante di danza si è sentito rivolgere questa domanda? Spesso chi è impiegato nel mondo della danza viene visto come un intrattenitore che fa divertire gli allievi trascorrendo qualche oretta in allegria e svolgendo attività fisica, permettendogli di staccare un po’ dallo studio e dagli impegni lavorativi e familiari. Per le troppe persone che non conoscono la fatica, la passione, la dedizione totale che danzare richiede, non si tratta di una professione, ma di un passatempo. In quanto tale, non è necessario che sia pagato ed è assolutamente trascurabile. Niente è più lontano dalla verità della danza di questa convinzione sbrigativa, superficiale e ignorante. I ballerini fanno sacrifici, spesso svolgono più mestieri assieme per continuare nella loro carriera e creare arte che è una vera e propria terapia per il cervello e il corpo, e di cui c’è estremo bisogno. La danza quindi influisce positivamente sulla salute ed è uno strumento prezioso per ritrovare l’equilibrio psicofisico. Incoraggia nelle difficoltà instillando forza ed energia, aiuta ad abbracciare le emozioni e sviluppa le abilità cognitive. Questo è inutile? I maestri di danza insegnano molto di ...

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Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il nuovo libro di Rosella Simonari [ESCLUSIVA]

  E’ uscito da soli due mesi il nuovo libro di Rosella Simonari: Alberto Spadolini, Apollo della Danza, edito da Affinità Elettive. Dopo il successo di “Letter to the World: Martha Graham danza Emily Dickinson”, la talentuosa storica della danza marchigiana ci porta alla scoperta di un artista tra i più eclettici del XX secolo. Il famoso danzatore attivo negli anni Trenta nel panorama della scena d’avanguardia italiana ed europea. Alberto Spadolini è stato un pittore, un danzatore e molto altro, ma la danza costituisce il fil rouge della sua carriera. Nacque nel capoluogo marchigiano, in un’Ancona turbolenta e completò i suoi studi nella Capitale. Conobbe persino Gabriele D’Annunzio al Vittoriale. Il ballerino fu un grande seduttore e un buon pittore. Spadolini debuttò in Francia nel 1932, raggiungendo il successo come danzatore di music-hall ne La Joie de Paris, con Josephine Baker. In un’intervista si definì “anarchico” e nel 1933 si esibì nel Gala de danse, spettacolo di danza “pura” dove si percepì una linea autoriale che lo discosta dal music-hall. Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il danzatore nudo Nonostante Spadolini indossò costumi di vario tipo, venne classificato come “danzatore nudo” dalla stampa a causa del fisico statuario che esibì ...

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Danza tra perfezionismo, disciplina e ricerca della perfezione

Quando si parla di danza, nella nostra mente balena immediatamente l’idea di perfezione. En dehors perfetto, collo del piede da invidia e via dicendo. Ma la natura umana non è perfetta e i nostri corpi sono progettati per essere imperfetti. Siamo quindi tutti consapevoli che la perfezione non esiste e la danza, quella vera, ci invita ad accettarlo e ci sprona a dare il massimo, ci sfida a chiedere a noi stessi il meglio che possiamo fare, niente di più. Spesso però il ballerino corre il rischio di cadere nel tranello del perfezionismo e confondere la disciplina con un’eccessiva scrupolosità che si ripercuoterà negativamente sul suo modo di ballare e sul suo benessere psico-fisico. Il perfezionismo, infatti, spinge a esigere da se stessi (o dagli altri) performance di qualità superiore rispetto a quelle richieste o necessarie. Porta con sé critica e autocritica sproporzionate, la sensazione di non essere mai abbastanza bravo, con conseguenti sensi di colpa e la paura di commettere errori. Si perde di vista la lezione più importante della danza, sbagliare va bene, sbagliare è necessario per migliorare. Dato che il perfezionista non raggiunge mai o quasi mai i suoi obiettivi insostenibili, egli vive una costante discrepanza tra ...

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“REGENLAND – Elogio del buio”: Elisabetta Lauro presenta la sua nuova pièce

Verrà presentata in streaming il prossimo 27 marzo alle 21.00, sul sito di Sosta Palmizi, la nuova pièce di Elisabetta Lauro, dal titolo “REGENLAND”. Attraverso questa sua nuova creazione, che potrebbe essere tradotto dal tedesco come paese della pioggia, Lauro prova a dare un nome all’immaginario interiore nel quale si sviluppa questo percorso. Toni plumbei e zone di penombra caratterizzano questo sfondo emotivo, che nulla ha però di malinconico, triste o nostalgico, ma indica più che altro il desiderio di voler eludere il bagliore delle cose per volgere lo sguardo altrove, lì dove la luce non penetra così facilmente. Una sorta di rito di esfoliazione: levare via gli strati luminosi accumulati nel tempo per cercare un confronto con l’oscurità, guidata dal presentimento che solo una volta che il visibile è svanito, l’invisibile può rivelarsi. Attraverso questo processo Lauro cerca di celebrare il caos, affrontare le piccole morti e, addentrandosi nelle crepe del suo essere, scendere nel punto più buio dove sorge la luce. INFO 27 marzo ore 21.00 in streaming sul sito https://www.sostapalmizi.it/new-site/invito-di-sosta/ www.giornaledelladanza.com Foto di Elisa Nocentini

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Francesco Ventriglia, al via il nuovo Centro Coreografico di Sidney

Una splendida notizia per il mondo della danza. Finalmente prenderà il via il nuovo Centro Coreografico di Sidney. La città australiana si è assicurata infatti un nuovo centro unico per i coreografi che si chiamerà Sydney Choreographic Centre. La prestigiosa Istituzione coreutica aprirà i battenti questo mese, a marzo. Co-fondati dal ballerino, coreografo e direttore artistico di fama internazionale Francesco Ventriglia e dall’amministratore delegato Neil Christopher, i programmi master del Sydney Choreographic Centre sono progettati per sviluppare e guidare la prossima generazione di coreografi australiani e di tutto il mondo. Sono corsi che combinano studio pratico e teorico con professionisti della danza di livello internazionale. Centro Coreografico di Sidney, un cast di eccezione di insegnanti e ballerini a livello globale Il Centro ospiterà il Sydney Choreographic Ensemble, il gruppo artistico residente. Questo eccezionale ensemble è composto da artisti professionisti affermati ed emergenti. Tra i grandi nomi della danza figurano: Alex Borg, Ariella Casu, Holly Doyle, Brittany-Jayde Duwner e Victor Zarallo e  Francesco Ventriglia, che vanta collaborazioni artistiche in tutto il mondo. Il ballerino, coreografo e Direttore artistico italiano si è esibito al Bolshoi, al Mariinsky, al Grand Théâtre du Genève. Ma anche al Teatro alla Scala, al Florence Opera House, ...

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Gli elementi dell’improvvisazione nella danza: creatività, ascolto e coraggio

La danza è libera espressione, ma quando viene codificata nella tecnica diventa pura forma d’arte che evoca forti emozioni in chi la pratica e in chi assiste alla sua esecuzione. Nel corso degli anni si sono sviluppate ed evolute diverse forme di danza che hanno fatto ricorso a un differente uso del linguaggio del corpo, sia dal punto di vista espressivo che tecnico. Indipendentemente dallo stile di danza, l’improvvisazione rappresenta un elemento fondamentale per la creazione coreografica e la libera manifestazione delle emozioni. L’attuazione di movimenti spontanei, infatti, permette di creare dal nulla un movimento nuovo e spesso inconscio, svincolando corpo e cervello dai movimenti abituali e dagli schemi. Già nel XV secolo i ballerini ricorrevano all’improvvisazione per modificare passi e sequenze di movimento sul palcoscenico, al fine di presentare al pubblico gesti sempre nuovi. Nei secoli successivi si è verificato un calo nell’uso dell’improvvisazione, impiegata unicamente per arricchire coreografie già impostate, oppure rimediare a errori e contrattempi durante una performance. Con l’avvento della danza moderna e la sua affermazione come disciplina accademica, si assiste a una rivoluzione della concezione della danza stessa. Il corpo si trasforma in un mezzo per dar voce ai sentimenti e al periodo sociale e ...

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Cinque iconici artisti di colore che hanno cambiato la storia della danza

Numerosi danzatori di origine africana hanno spinto la danza nel futuro, cambiandola per sempre. Nella loro coraggiosa e spesso faticosa ricerca artistica, hanno infranto barriere culturali e sociali, diventando pionieri di un nuovo corso della storia della danza. Pearl Primus non aveva intenzione di diventare una ballerina. Nata a Trinidad nel 1919 e cresciuta a New York City, si era inizialmente dedicata allo studio della biologia per intraprendere la carriera di ricercatrice medica, ma a causa della discriminazione razziale non ha portato a termine il suo progetto. Ha deciso quindi di studiare danza moderna ed ha finito per esibirsi come solista in numerose produzioni, anche a Broadway. Primus ha ottenuto una borsa di studio per viaggiare in Africa a studiare la danza tradizionale, e al suo rientro in America, ha fondato la sua compagnia, il New Dance Group, introducendo il pubblico statunitense alla danza africana, cambiando così per sempre la danza moderna americana. Katherine Dunham è nata a Chicago nel 1909 ed è stata una delle prime donne afroamericane a frequentare l’Università di Chicago, dove ha conseguito ben tre lauree in antropologia. Nel frattempo studiava danza e ha viaggiato nei Caraibi per imparare i balli culturali alla fonte e creare nuovi ...

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