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Redattori

Nicoletta Manni la stella del Teatro alla Scala

Nicoletta Manni è tra le etoile più brillanti nel firmamento della danza classica, prima ballerina del Teatro alla Scala dal 2014. E’ considerata la ballerina italiana più nota della sua generazione grazie anche ai migliaia di follower su Instagram. Nicoletta nasce il 28 agosto 1991 a Galatina, ed inizia la danza a soli due anni a mezzo a Copertino nella scuola diretta dalla madre. La madre di Nicoletta infonde infatti alla figlia il culto della danza, avendo due scuole di danza, una in provincia di Lecce e l’altra in provincia di Brindisi. Nicoletta a soli 11 anni supera con il massimo dei voti gli esami della Royal Academy of Dance, e a 13 anni viene ammessa alla scuola di ballo dell’ Accademia Teatro alla Scala di Milano, dove si diploma nel 2009. Nicoletta Manni a soli 17 anni è ingaggiata dallo Staatsballett di Berlino Qui resta fino al dicembre 2012 danzando in pezzi classici e contemporanei. Nel 2013, su invito del direttore Makhar Vaziev, partecipa alle audizioni per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e si classifica al primo posto. Debutta ben presto in importanti ruoli quali Myrtha, Giselle, Odette/Odile nel Lago dei Cigni. Nell’aprile 2014, a soli ...

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La Compagnia Zappalà celebra Sant’Agata con due serate in streaming

Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, la Festa di Sant’Agata a Catania non potrà svolgersi con le consuete modalità. Per questo motivo la Compagnia ha deciso di regalare alla città e all’Italia intera una serata di rievocazione di questo appuntamento così importante e sentito. Il 3 e 4 febbraio Scenario Pubblico dedica due serate in streaming alla figura e alla Festa della patrona di Catania. Il 3 febbraio alle 20.30 Agata 2021| In assenza un documentario di Roberto Zappalà diviso in due parti: la prima, Prova sicura, è costituita da interviste e momenti delle prove dello spettacolo A. semu tutti devoti tutti, con il montaggio a cura di Andrea Di Giovanni e Giuseppe Tiralosi. La seconda, Tra sacro e profano è a cura di Alain El Sakhawi e ci regala una suggestione di immagini storiche della celebre Festa catanese. Il documentario è prodotto da Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro Nazionale di Produzione della Danza. Avendo superato il primo decennio della creazione che Roberto Zappalà ha costruito sulla grandiosa festa di Sant’Agata, terza festa cattolica più grande al Mondo, si è pensato di creare una testimonianza che mettesse in rapporto le tante immagini veicolate durante lo spettacolo con le ...

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La danza è un’arma potente contro la depressione adolescenziale

Carolina, 14 anni, si getta dalla finestra di casa. Andrea, 14 anni, si impicca con una sciarpa. Amanda, 15 anni, si suicida bevendo un bicchiere di candeggina. Antonella, 10 anni, muore per auto strangolamento. Quelli citati sono solo alcuni dei terribili casi che vedono i giovanissimi protagonisti di suicidio, un atto estremo di violenza contro se stessi. La maggior parte delle motivazioni che spingono gli adolescenti all’autolesionismo e al suicidio sono solo indirettamente legate a problemi di bullismo o a stupide sfide sui social. La reale causa risiede nella profonda insicurezza che spinge i ragazzi a sentirsi soli, in balia degli altri, vittime di una società fredda e individualista, fino ad ammalarsi di depressione. In questo quadro sconvolgente si può inserire la danza come arma potente per sconfiggere solitudine, disorientamento e depressione. In precedenti articoli, abbiamo più volte sottolineato quanto la danza aiuti a creare e ritrovare stima e fiducia in se stessi, nelle proprie capacità, quanto stimoli a non arrendersi alle difficoltà e a distinguere la critica utile alla crescita del ballerino e della persona da quella fine a se stessa, infruttuosa e sterile. E questa è scienza. Nel 2016, la fisioterapista e ricercatrice in psichiatria infantile e adolescenziale ...

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Il ritmo della danza: armonia, completezza e qualità di movimento

Musica e teatro hanno svolto un ruolo importante nell’evoluzione della danza, diventandone parte integrante. La parola greca mousikē, per esempio, si riferisce alla musica, alla poesia e alla danza come a un’unica forma, riflesso della relazione indissolubile tra queste tre arti. Anche dove la danza è percepita come una forma d’arte indipendente, la maggior parte della coreografia è ancora accompagnata da uno o più di questi elementi. Gli effetti sonori possono chiarire e acuire l’effetto drammatico di un movimento, e possono aiutare lo spettatore a percepire pienamente le qualità estetiche del gesto. La stretta correlazione tra danza e musica nasce dal fatto che entrambe sono organizzate secondo schemi ritmici. Quindi, il ritmo musicale può essere utilizzato per enfatizzare i passi, l’armonia dei movimenti, per aiutare i ballerini a danzare in sincrono e stimolare le emozioni in chi danza e nel pubblico. Alcuni coreografi nella seconda metà del XX secolo, tuttavia, hanno lavorato in modo tale che musica e danza rimanessero completamente indipendenti l’una dall’altra. Uno dei maggiori esponenti della Modern Dance americana Merce Cunningham ha creato coreografie prive di suono. L’artista riteneva, infatti, che un’eccessiva correlazione tra danza e musica non avrebbe aiutato il pubblico a percepire le due forme ...

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Alexia Di Filippo: “I miei metodi innovativi uniscono la bioenergetica alla danza”[INTERVISTA ESCLUSIVA]

Il Giornale della Danza incontra la Dottoressa Alexia Di Filippo, tra le psicoterapeute italiane più autorevoli in psicologia dell’età evolutiva. La studiosa romana ha elaborato una tecnica terapeutica sorprendente, che combina l’approccio dell’analisi bioenergetica con quello clinico strategico. Ciò ha fatto sì che la Di Filippo ottenesse risultati di grande efficacia e in breve tempo nella cura dei principali disturbi psicologici nonchè di personalità. Con questo background la psicoterapeuta ha brevettato due metodi molto innovativi nati da un’intensa attività di ricerca sul lavoro psico-corporeo condotto anche con i ballerini. Il valore del suo operato nel mondo del tango è stato altresì riconosciuto attraverso la sua recente nomina nel Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Italiana Professionisti del Tango Argentino. I suoi metodi sono stati infine scelti per diffondere il benessere psico-corporeo nell’ambito di importanti eventi scientifici dove hanno riscosso notevoli consensi. Ne abbiamo parlato insieme in questa intervista.     Intervista esclusiva del Giornale della Danza alla Dottoressa Alexia Di Filippo Lei è una Psicoterapeuta ad indirizzo bioenergetico e ha di recente elaborato due metodi innovativi, nati dalla ricerca sul lavoro psico-corporeo, che coniugano alcuni aspetti della bioenergetica con elementi della danza e non solo. Ce li può illustrare? Bioenergetidanza e Bioenergetitango ...

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“Il crepuscolo dei sogni” inaugura la stagione 2021 del Teatro Massimo di Palermo

Sarà una prima via streaming, ma ci sarà. E questo è l’elemento fondamentale. Il Teatro Massimo di Palermo dà il via alla musica e alla danza con la pièce Il crepuscolo dei sogni, opera site specific del visionario regista tedesco Johannes Erath, al suo debutto in Italia, che firma anche la drammaturgia e l’allestimento scenico. Come in un grande set cinematografico, gli artisti si muovono in uno spazio scenico dilatato che oltre alla platea e al palcoscenico comprende anche i palchi e la galleria del Teatro. Uno spazio completamente trasformato dalla scenografia, illuminato da una luce lunare che avvolge e trasfigura ogni forma. Un luogo altro che diventa paesaggio dell’anima e che richiama la condizione di oggi, quella di un’umanità disorientata e isolata, che ha perso certezze e punti di riferimento, alle prese con distanze, separazioni, schermi e nuove modalità di comunicazione. In questo scenario sospeso, che alterna speranza e sconforto, l’arte e la musica restano le forme più alte di speranza. Erath e Wellber compongono così un “viaggio d’inverno” musicale, attraverso brani di opere diverse, da Rossini a Verdi, da Monteverdi ai Lieder di Schubert e di Richard Strauss, con una presenza ricorrente della “Traviata”, la cui protagonista è afflitta da ...

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La danza modern jazz: stile accademico e strumento di cronaca socio-culturale

La danza jazz è approdata negli Stati Uniti con la tratta degli schiavi africani. Dal vernacolo africano si sono poi diramati vari altri stili, tra cui Tip tap, Broadway Jazz, Hip-hop, Afro-caraibico, Charleston, Lindy Hop e via dicendo. La jazz dance ha subito una prima metamorfosi negli anni ’50, grazi al lavoro innovativo di artisti come Katherine Dunham, Pearl Primus, Jake Cole e il mitico Bob Fosse. Dunham ha rafforzato il legame della danza jazz con le sue origini africane attraverso uno stile basato sulle isolazioni di busto, bacino e arti, e su un poliritmo combinato con elementi di balletto. La tecnica Dunham dunque è il risultato della fusione tra danze afro-caraibiche e danza classica ed è stata il punto di partenza per l’evoluzione della danza moderna. Anche Pearl Primus, ballerina, coreografa e antropologa americana, ha dato un notevole contributo allo sviluppo della danza moderna, presentando per la prima volta la danza africana al pubblico americano, nobilitando le danze tradizionali vernacolari come vere e proprie forme d’arte. E’ a Jack Cole, danzatore, coreografo e regista teatrale americano, che si deve la nascita della danza jazz teatrale. Le sue coreografie brillavano per l’alta precisione dei movimenti, l’intensità, il contatto con il ...

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Don Lurio, l’indimenticabile signor Dadaumpa delle gemelle Kessler

Don Lurio, nome d’arte di Donald Benjamin Lurio, è stato tra i più grandi ballerini, coreografi, conduttori e cantanti. Un grande artista a 360 gradi. Nacque a New York nel 1933. Nel 1957 esordisce nella tv italiana nello show Crociera d’estate. Oltre alle sue doti di ballerino, deve soprattutto la sua popolarità alle indimenticabili apparizioni vicino alle altissime gemelle Kessler. Ha lavorato in numerose trasmissioni: Canzonissima, Giardino d’inverno,  Studio Uno,  Sabato sera – Hai visto mai? – Formula due – Chi? – Pronto chi gioca?, solo per citarne alcune. Nel 1992 è stato ospite di Partita doppia,  mentre tra le sue apparizioni più recenti si annovera quella dello studio di “Quelli che il calcio“. Ha recitato anche in “Pugni, pupe e marinai”, nel 1961, con Ugo Tognazzi. Don Lurio: il popolarissimo ballerino della tv italiana Di origine italiana, Don Lurio iniziò a studiare danza a Brodway con Bob Fosse e Jack Cole. Don Lurio era alto circa 160 cm ed aveva una corporatura molto esile, tipica di un ballerino classico. In Europa approdò con il suo tour in Francia con Roland Petit, a Parigi allestì le coreografie di Appuntamento mancato di Francoise Sagan. Già in Francia era considerato un punto di riferimento per ...

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Stimoli, motivazioni e realizzazione del processo coreografico

‘E’ impensabile un movimento senza motivazione’. Così dichiarava François Delsarte, musicista e teorico del gesto e della pantomima che ha influenzato la danza moderna in particolare, ma anche il balletto classico. Secondo Delsarte, il corpo possiede un suo linguaggio di comunicazione, quindi a ogni esperienza umana corrisponde un determinato movimento che trasmette i sentimenti e le emozioni. Questa idea è alla base del processo di costruzione coreografica, ossia quel metodo compositivo che coinvolge ritmo, disegno, spazio, dinamica e movimento, e che rappresenta una vera e propria scienza di composizione della danza. La danza moderna ha rappresentato una rivoluzione del linguaggio danzato, grazie alla ricerca creativa che ha apportato un’innovazione senza precedenti nella costruzione coreografica e quindi nella danza in generale. La stragrande maggioranza dei creativi della Modern Dance statunitense e della danza libera centro-europea ha iniziato il proprio percorso lavorando sul proprio corpo e portando sulla scena l’esito della propria ricerca personale del senso del movimento. L’innovazione ha dunque avuto inizio dall’abilità del coreografo di sfidare la tradizione artistica e di immaginare il corpo come nessuno aveva mai osato fino a quel momento. Tuttavia, nel suo lavoro, ogni coreografo ha creato principi e regole all’interno dei quali esprimeva il proprio ...

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“Komm Tanz 2021”: a Rovereto il progetto di ospitalità di Abbondanza/Bertoni

Nonostante le difficoltà del periodo che stiamo vivendo, di cui soprattutto il mondo dell’arte sta risentendo molto, la cultura e la danza non si fermano. E a Rovereto iniziano le residenze di Komm Tanz 2021, progetto di ospitalità della Compagnia Abbondanza/Bertoni. È un progetto di residenzialità per giovani artisti e artiste della Compagnia in collaborazione con il Comune di Rovereto. Prima dei cinque coreografi ad utilizzare gli spazi del Teatro alla Cartiera per quest’anno e fino al 21 gennaio è Sofia Nappi, insieme ai danzatori Paolo Piancastelli e Adriano Popolo Rubbio. Il progetto, dal titolo Wabi-Sabi, prende ispirazione dalla stessa parola che dà il titolo alla performance. Wabi-Sabi è un’espressione giapponese che si riferisce ad una visione del mondo centrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’imperfetto, nell’effimero e nell’incompleto della vita di ognuno. Il lavoro, firmato dalla giovane coreografa, esplora il processo di realizzazione del «sé» nel tentativo di sbarazzarsi della maschera dell’Ego, per cercare la coscienza interiore e lo scopo più autentico dell’esistenza di ognuno. Protagonista è l’ironia, incluso il suo lato più oscuro e profondo, che invita tutti e tutte a mostrare la propria natura, nella convinzione che la bellezza possa essere trovata ...

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