Il 4 e 5 Novembre il coreografo Davide Valrosso presenta al Teatro Biblioteca Quarticciolo Cinque danze per il futuro nell’ambito di Romaeuropa Festival. Il progetto, ospitato al Teatro Biblioteca Quarticciolo a giugno nella sua fase creativa all’interno di Fuori Programma Festival diretto da Valentina Marini, trova ora una sua forma compiuta in un organismo scenico tra danza e concerto. Davide Valrosso costruisce cinque quadri, cinque proposte coreografiche per il futuro. In ogni quadro un danzatore (lo stesso Valrosso) e un musicista agiscono dal vivo, attraversando altri tempi a venire e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni. Nel suo percorso coreografico, Davide Valrosso lavora sull’ascolto continuo del presente, concentrando la sua ricerca sull’origine della trasformazione nel gesto e la scoperta delle energie invisibili che guidano il movimento. ORARI & INFO 4, 5 Novembre ore 21.00 Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Castellaneta, 10 Roma www.giornaledelladanza.com Foto di Rebecca Lena
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Come ottenere successo e soddisfazione nella danza: i sette presupposti necessari
Ci sono sette presupposti necessari per ottenere successo e soddisfazione nella danza, sia come professionisti sia come amatori. Stabilire obiettivi. Stabilire i propri obiettivi è un aspetto importante dell’essere un artista, che si tratti di un danzatore, di un coreografo o di un insegnante. Gli obiettivi guidano le azioni e servono per crescere nella danza e nella vita. Aiutano a non perdere di vista la propria strada e a non considerare gli ostacoli come qualcosa di insormontabile, bensì come intoppi momentanei e superabili. Suddividere l’obiettivo scelto in piccoli passi aiuterà a intraprendere le azioni necessarie per raggiungerlo. Ma più di tutto è necessario trasformare l’idea in azione, valutando l’impegno necessario per ottenere il risultato. Essere sempre aperti a nuove opportunità. I danzatori non si fermano dopo aver raggiunto i loro obiettivi, ma sono già pronti per ciò che viene dopo. Il Dottor B.J. Fogg, scienziato del comportamento alla Stanford University e ideatore di ‘Design for Dance 2014‘ (evento che vede nella danza un elemento essenziale per promuovere la salute e la felicità nelle persone di ogni età), sostiene che il successo porta al successo. Aprirsi alle opportunità significa quindi sviluppare le competenze e una rete di esperienza che si crea ...
Read More »La danza è un bisogno, una vocazione e un’opportunità
Tutti noi, atavicamente, sentiamo il bisogno di danzare e tutti dovrebbero avere la possibilità di soddisfare questo bisogno, vincendo eventuali giudizi esterni, timori infondati e spietate auto-critiche. Esistono però alcune persone che vivono questo bisogno con maggiore intensità degli altri. L’amatore danza per la gioia e per i molteplici benefici che derivano dal ballo. Chi invece sente la vocazione alla danza è un artista e lavora per perfezionare gli skills necessari per eseguirla come prevede la tecnica e al meglio delle sue possibilità. L’artista della danza quindi si impegna per condividere con gli altri il risultato della sua passione, del suo lavoro e del suo bisogno di danzare, esibendosi su un palcoscenico o dedicandosi all’insegnamento. Anche l’insegnante di danza, infatti, è un artista che trasmette agli allievi e l’arricchimento derivante dalla pratica di una disciplina così complessa e intensa, al fine di creare nuova bellezza. Il maestro dunque è un artista anche nella comunicazione, quando trova il giusto canale di comunicazione con i suoi allievi che apprendono il linguaggio del movimento, del ritmo e della tecnica. L’allievo inoltre interiorizza l’importanza della dedizione e dell’impegno, impara a conoscere il proprio corpo e le quasi illimitate potenzialità fisiche e mentali. La danza ...
Read More »Homing di Marta Bevilacqua: il viaggio verso il luogo del cuore, una casa intima e diversa per ognuno di noi
Nell’ambito del Festival internazionale di danza “Lasciateci sognare”, organizzato da La Sfera Danza, domenica 7 novembre alle ore 20.00 al Teatro ai Colli di Padova sarà in scena in prima regionale la Compagnia Arearea con Homing, regia, coreografia e performance di Marta Bevilacqua, su musiche di Walter Watta Sguazzin. Gli animali, come gli esseri umani, sfruttano gli elementi visivi che li circondando per trovare una determinata posizione. Essi possiedono tecniche di localizzazione che danno origine a un particolare comportamento che in zoologia è chiamato homing. E’ il percorso che gli animali fanno per trovare il proprio nido, il luogo di caccia o di approvvigionamento, ed è anche il modo che utilizzano per comunicare tra loro. Si tratta di viaggi complessi e avventurosi, ed è su tale capacità che si incentra la performance proposta da Marta Bevilacqua. Attraverso il linguaggio gestuale, poetico e sonoro della danza contemporanea, la performer cerca di rispondere a un interrogativo che ci poniamo da secoli, fin dai tempi di Aristotele: come si orientano gli animali? Come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati o sono stati l’anno precedente? Perché migrano? I migratori sanno quando è il momento di partire, sanno anche ...
Read More »“Spellbound 25”: venticinque anni dell’ensemble in scena a Rieti
Spellbound 25 è il progetto produttivo che celebra il venticinquesimo anniversario di Spellbound Contemporary Ballet. Venticinque anni densi di progetti, produzioni e soprattutto tour internazionali hanno rafforzato la posizione della Compagnia sulla scena europea e non solo, aprendo nel tempo numerose collaborazioni anche con artisti di provenienza differente. Da qui, per il 25esimo compleanno, la scelta produttiva di abbracciare una progettualità su larga scala costruendo un programma a tre autori che ponga l’accento su un più ampio futuro progettuale. Tre autori diversi Mauro Astolfi, Marco Goecke e Marcos Morau, ma accomunati da una danza densa e precisa, riconoscibile e spesso straordinaria, firmano le quattro creazioni che compongono questo programma: due progetti corali, l’onirico Marte di Morau e l’immaginifico Wonder Bazaar di Astolfi costruiti sull’interno organico di nove performer, e due progetto a solo, l’acclamato Affi di Goecke affidato alla tecnica di Mario Laterza e Unknown Woman di Astolfi dedicato a una straordinaria interprete, Maria Cossu, che nell’anno del venticinquennale festeggia venti stagioni con Spellbound. INFO 23 ottobre ore 21:00 Teatro Flavio Vespasiano Rieti www.giornaledelladanza.com Foto di Sara Meliti
Read More »La danza è un’arte primaria e il danzatore è un artigiano
Nel precedente articolo abbiamo parlato della danza come arte del corpo in movimento, una forma d’arte primaria ed essenziale. L’arte del movimento possiede una precisa caratteristica che la distingue da tutte le altre: è indipendente e non ha bisogno di nessun’altra arte per essere completa. La danza pura, infatti, esiste anche senza musica, senza parole, senza testo cantato, senza scenografie e costumi sontuosi che la arricchiscono certamente, ma non le sono indispensabili per esprimersi. Ciò che serve alla danza per germogliare sono un corpo, l’energia e la passione. Il movimento è un linguaggio non verbale atavico, comune a ogni cultura. Tutti gli esseri viventi comunicano tramite il gesto. Mentre le parole esprimono pensieri e idee, il movimento comunica sentimenti e sensazioni, senza che ce ne rendiamo conto razionalmente. Il corpo parla, comunica, sente, ricorda, crea. Il movimento è un’esperienza sensoriale vissuta dal corpo e dal cervello. Le emozioni collegate a un determinato gesto imprimono al movimento una determinata direzione. In questo modo il danzatore è coinvolto completamente nella danza che diventa totale espressione del danzatore stesso. Il ballerino dunque può essere considerato un artigiano, perché possiede l’abilità di forgiare con il suo movimento qualcosa di nuovo, creativo e originale. L’artigianalità ...
Read More »La danza è la più pura delle arti, è materia in movimento e il suo strumento è il corpo
La creatività si può esprimere in modi e livelli differenti e dipende da vari fattori: la sensibilità dell’individuo, la sua capacità introspettiva e di comunicare in maniera efficace emozioni e sentimenti. In questo processo, diventa essenziale la scelta dei mezzi espressivi più congeniali, poesia, pittura e, ovviamente, la danza. Fare arte significa creare qualcosa di nuovo. Nelle sue opere, l’artista traspone se stesso, il suo sentire, e perfino il suo dolore e la sua angoscia che vengono esorcizzati. L’arte diventa quindi un linguaggio attraverso il quale l’individuo esprime la sua logica e il suo mondo interiore per renderlo comprensibile e in parte condividerlo con gli altri. L’arte è una miscela in continua evoluzione e soddisfa ciò che l’uomo percepisce come bello. Bellezza è ordine, completezza, perfezione, simmetria e armonia, tutti elementi che si ritrovano nella danza. La danza, infatti, è l’unica forma d’arte in cui la creatività trova il suo sbocco attraverso il movimento che diventa il mezzo per percepire, comprendere e comunicare idee, sentimenti ed esperienze. Essa può assumere varie forme e colmare diverse mancanze e necessità. Può essere ricreativa, educativa o terapeutica. Ma prima di tutto la danza è la più pura ed essenziale delle arti, è ...
Read More »Perché balliamo? Le motivazioni della danza
Perché balliamo? Cosa ci spinge a intraprendere un corso di danza? Perché ci sottoponiamo alla fatica fisica (e all’occasionale imbarazzo sociale) per diventare dei ballerini? Le risposte sono molteplici. A volte l’allievo è costretto dai genitori a iscriversi a un corso di danza perché la mamma ha sempre voluto ballare, ma non ha potuto realizzare il suo sogno che delega al proprio figlio. Questi allievi di solito finiscono per non amare la danza e smettono di seguire il corso dopo qualche lezione, quindi in questo caso non si può parlare di una reale motivazione. Da una ricerca svolta nel 2015 da un team di psicologi e ricercatori della Eötvös Loránd University di Budapest, è emerso che esercizio fisico e miglioramento dell’umore sono i fattori motivazionali più forti che spingono un individuo ad avvicinarsi alla danza. Quindi, in teoria, danzare sarebbe un’attività ricreativa, perseguita prevalentemente con lo scopo di migliorare il proprio umore e la forma fisica, stimolare i centri di ricompensa del cervello, ridurre lo stress, aumentare la chiarezza mentale, potenziare l’autostima e ottenere stabilità emotiva. E’ vero, la danza regala tutto questo, ma benefici simili possono essere ottenuti con altri mezzi, altri sport, una serata al cinema o uno spritz ...
Read More »Il protocollo del partnering: rispetto, ascolto e responsabilità
Danzare assieme a un’altra persona è difficile, impegnativo e richiede una notevole intesa, sia che si tratti di un pas de deux classico che del partnering moderno-contemporaneo. Mentre imparano, gli allievi potrebbero sentirsi impacciati e insicuri riguardo ai confini fisici. Gli insegnanti possono allentare la tensione spiegando il rispetto e la sensibilità richiesti per eseguire il lavoro in coppia e spiegando che la collaborazione tra i danzatori non deve mai essere invasiva. Danzare in coppia richiede e crea un’intimità che non deve mai superare determinati limiti. È comune nei principianti associare implicitamente il contatto fisico a sentimenti romantici. Questa confusione può essere un limite al lavoro e alla coreografia. Bisogna quindi sempre avere chiaro che il fine del lavoro in sala è creare arte, quindi deve essere svolto con professionalità e consapevolezza. Nel partnering moderno, che può essere più intimo e fisico del lavoro in coppia del balletto, è molto importante rispettare i confini personali. Ancor più essenziale però è assumersi la propria responsabilità nelle mancanze o carenze tecniche, senza scaricarla sul partner. A nessuno piace sbagliare, ma nel ballo in coppia (e nella danza in generale) è indispensabile riconoscere i propri limiti. Ciò significa conoscersi e sviluppare consapevolezza di ...
Read More »A MilanOltre va in scena “AVE MONSTRUM + I OFFER MYSELF TO YOU”
La maschera cambia quando sa di essere guardata? È una delle domande che Chiara Ameglio si aspetta possano emergere in un immaginario dialogo tra maschera e spettatore. Ave Monstrum nasce dal progetto “Indagini sulla mostruosità” partito nel 2018 e si articola in spettacoli, performance, installazioni, e workshop. Una ricerca intorno alla figura del mostro, su normalità e alterità, anomalia e imperfezione, errore e paura. Daniele Ninarello parte con una nuova avventura e incontra, nella distanza, il pensiero, le parole e le immagini di altri corpi, altre menti. Una riflessione sul corpo, sulla postura dell’attesa quando è immerso nella sua solitudine, e sul desiderio di lasciarsi attraversare ed orientare da altre voci. Cristina Donà, Elena Giannotti e Alessandro Sciarroni raccolgono immagini, suoni, istruzioni e tracce, da indirizzare al suo corpo. Un tentativo per colmare una provvisoria solitudine con il loro pensiero, rivolto ad una sua possibile danza. INFO 4 ottobre ore 20.30 Teatro Elfo Puccini – Sala Fassbinder C.so Buenos Aires 33, Milano https://www.milanoltre.org/ www.giornaledelladanza.com
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