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Redattori

Dada Masilo porta al Romaeuropa Festival “The Sacrifice”

Dopo Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo torna a interpretare i grandi classici del balletto avvicinandosi, questa volta, a La Sagra della Primavera di Stravinsky. Ma non è la fusione e la sovrapposizione di danze e bagagli culturali differenti a muovere questa volta la coreografa che sembra invece rivolgersi al minimalismo e all’energia della danza Tswana, nata nel Botswana e unica per ritmo ed espressività. «Malgrado la mia formazione fino ad oggi non ho mai studiato il movimento Tswana – racconta – eppure è parte della mia cultura e delle mie origini». Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento? A partire da queste domande la coreografa costruisce un nuovo tessuto narrativo che la conduce a lavorare sulla sua identità: i canti collettivi, i riti ma anche il dolore e la sofferenza che gli umani possono infliggersi vicendevolmente. Con una comunità di dodici interpreti in scena, Masilo presenta il suo spettacolo come un punto interrogativo sulla possibilità di raccontare e scrivere una nuova Storia che possa liberarci dalla crudeltà. ORARI & INFO 11 e 12 novembre ore 21.00 13 novembre ore 16.00 e 21.00 Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi Via Pietro de Coubertin, 30 Roma www.giornaledelladanza.com

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Dada Masilo a RomaeuropaFestival 2021 con l’intenso “The Sacrifice”

Dopo Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo torna a reinterpretare i grandi classici del balletto con una performance ispirata a La Sagra della Primavera di Igor Stravisnky. L’11, 12 e 13 novembre in occasione di RomaeuropaFestival 2021, la danzatrice, coreografa e performer sudafricana, sarà in scena con The Sacrifice, in prima nazionale. Cresciuta nel gruppo etnico di origine bantu Xhosa, Masilo indaga sulle proprie origini e sulla propria identità. Si interroga sul significato del sacrificio e sull’effettiva o immotivata necessità di metterlo in atto per produrre un cambiamento. The Sacrifice è quindi anche un’esplorazione del dolore e della sofferenza che gli esseri umani infliggono l’uno l’altro ogni giorno, senza il minimo senso di colpa e senza esitazioni. Sul palco, assieme all’artista, quattro musicisti e dodici ballerini danno vita a un’opera intensa e ispirata al minimalismo e all’energia della danza Tswana, unica per ritmo ed espressività. Ci accompagnano nella profondità dell’animo umano, nelle sue debolezze e nella sua possibilità di riscatto. Informazioni Auditorium Parco della Musica / Sala Petrassi – Roma Giovedì 11: ore 21 Venerdì 12: ore  21 Sabato 13: ore 16 e ore 21 Telefono: 06 4555 3050 E-mail: promozione@romaeuropa.net Stefania Napoli Fotografia: John Hogg © www.giornaledelladanza.com

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Il rifiuto ispira la creatività e può arricchire la vena artistica di un danzatore

Ogni danzatore e ogni coreografo hanno dovuto affrontare un rifiuto durante il loro percorso nella danza. Il rifiuto da parte di un maestro che non scorge le potenzialità di un allievo, da parte degli spettatori che preferiscono un altro ballerino o un’altra coreografia, e durante le audizioni per spettacoli. Il rifiuto è un’esperienza il più delle volte dolorosa che rischia di corrodere l’autostima. Tutti siamo insicuri in qualche modo, specialmente gli artisti. Tuttavia, non è tanto importante il rifiuto quanto il modo in cui si reagisce. Per trasformare una situazione apparente sfavorevole in un vantaggio è necessario incrementare il potenziale creativo. Uno studio della John Hopkins University di Baltimora intitolato “Rifiuto sociale e creatività” esplora come l’esperienza del rifiuto sia in grado di innescare un processo psicologico che stimola la creatività anziché soffocarla. Dopo aver sperimentato il rifiuto, infatti, diventa essenziale assumere una mentalità positiva, sperimentare prospettive e approcci insoliti, incanalare l’energia nella ricerca di nuove influenze, ispirazioni e soluzioni. Affrontare un’esperienza spiacevole in maniera propositiva significa identificare i propri punti di forza, utilizzare la creatività per migliorare le performance e massimizzare i risultati. Quindi, il rifiuto e il fallimento non costituiscono di per sé condizioni negative, al contrario, possono ...

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Il Balletto di Milano con “La vie en rose Bolero” al Villoresi di Monza

Al Teatro Villoresi di Monza arriva la danza del Balletto di Milano con La vie en rose Bolero. Presentato per la prima volta al Teatro Donizetti di Bergamo nel 2012, lo spettacolo coreografato da Adriana Mortelliti ha conquistato pubblico e critica tanto da essere attualmente tra i balletti più rappresentati e acclamati in Italia. Un corpo di ballo giovane e possente che racconta Ravel non solo con un gioco di seduzione, ma mettendo in scena l’eterna storia di una nascita, di un’attrazione inevitabile verso un essere simile, di un moltiplicarsi di incontri. Una coreografia dinamica che cresce con la musica e culmina nel finale sensazionale. Il Balletto di Milano è Ambasciatore della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli in tutto il mondo ed è considerato tra le realtà di maggior livello artistico. È diretto da Carlo Pesta dal 1998, riconosciuto e sostenuto da MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), titolare di “Riconoscimento di rilevanza regionale – Regione Lombardia” e patrocinato dal Comune di Milano dove ha sede nel proprio “Teatro di Milano”. Collabora con tutti i più prestigiosi teatri, fondazioni liriche e festival dove ottiene sempre successi di pubblico e critica unanimi. ORARI & INFO 6 ...

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Intervista al Maestro Antonio De Luca: la danza è rispetto ed è di tutti

Domanda: Maestro De Luca, quando e perché si è avvicinato alla danza? Risposta: Sono entrato nella sala danza di Centro Danza Ilaria Dima per la prima volta a 11 anni. All’epoca giocavo anche a calcio come portiere, ma non ho mai considerato le due attività in conflitto o alternative una all’altra. Sono sempre stato fiero di essere un danzatore. A quei tempi, in un paesino della Calabria, un ragazzino che danzava era oggetto di pregiudizi, tuttora fortemente diffusi. I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, sia quando ho iniziato a studiare danza sia quando ho deciso di fare della danza la mia vita e il mio lavoro. Mio padre è stato il promotore della mia carriera. Un ruolo altrettanto importante nella mia decisione e nel mio avvicinamento alla danza è stato svolto da Ilaria Dima. Ilaria è stata la mia maestra, mi ha insegnato i primi passi e mi ha fatto appassionare alla danza, e attualmente è mia moglie.  Abbiamo trasmesso la nostra passione anche a nostra figlia Rossella che a 11 anni e danza con entusiasmo e determinazione. Domanda: Quando ha capito che la danza sarebbe stata il suo mestiere? Risposta: E’ stato un susseguirsi automatico di eventi. Un ...

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“Cinque danze per il futuro” di Davide Valrosso/Nina al Teatro Biblioteca Quarticciolo

Il 4 e 5 Novembre il coreografo Davide Valrosso presenta al Teatro Biblioteca Quarticciolo Cinque danze per il futuro nell’ambito di Romaeuropa Festival. Il progetto, ospitato al Teatro Biblioteca Quarticciolo a giugno nella sua fase creativa all’interno di Fuori Programma Festival diretto da Valentina Marini, trova ora una sua forma compiuta in un organismo scenico tra danza e concerto. Davide Valrosso costruisce cinque quadri, cinque proposte coreografiche per il futuro. In ogni quadro un danzatore (lo stesso Valrosso) e un musicista agiscono dal vivo, attraversando altri tempi a venire e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni. Nel suo percorso coreografico, Davide Valrosso lavora sull’ascolto continuo del presente, concentrando la sua ricerca sull’origine della trasformazione nel gesto e la scoperta delle energie invisibili che guidano il movimento. ORARI & INFO 4, 5 Novembre ore 21.00 Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Castellaneta, 10 Roma www.giornaledelladanza.com Foto di Rebecca Lena

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Come ottenere successo e soddisfazione nella danza: i sette presupposti necessari

Ci sono sette presupposti necessari per ottenere  successo e soddisfazione nella danza, sia come professionisti sia come amatori. Stabilire obiettivi. Stabilire i propri obiettivi è un aspetto importante dell’essere un artista, che si tratti di un danzatore, di un coreografo o di un insegnante. Gli obiettivi guidano le azioni e servono per crescere nella danza e nella vita. Aiutano a non perdere di vista la propria strada e a non considerare gli ostacoli come qualcosa di insormontabile, bensì come intoppi momentanei  e superabili. Suddividere l’obiettivo scelto in piccoli passi aiuterà a intraprendere le azioni necessarie per raggiungerlo. Ma più di tutto è necessario trasformare l’idea in azione, valutando l’impegno necessario per ottenere il risultato. Essere sempre aperti a nuove opportunità. I danzatori non si fermano dopo aver raggiunto i loro obiettivi, ma sono già pronti per ciò che viene dopo. Il Dottor B.J. Fogg, scienziato del comportamento alla Stanford University e ideatore di ‘Design for Dance 2014‘ (evento che vede nella danza un elemento essenziale per promuovere la salute e la felicità nelle persone di ogni età), sostiene che il  successo porta al successo. Aprirsi alle opportunità significa quindi sviluppare le competenze e una rete di esperienza che si crea ...

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La danza è un bisogno, una vocazione e un’opportunità

Tutti noi, atavicamente, sentiamo il bisogno di danzare e tutti dovrebbero avere la possibilità di soddisfare questo bisogno, vincendo eventuali giudizi esterni, timori infondati e spietate auto-critiche. Esistono però alcune persone che vivono questo bisogno con maggiore intensità degli altri. L’amatore danza per la gioia e per i molteplici benefici che derivano dal ballo. Chi invece sente la vocazione alla danza è un artista e lavora per perfezionare gli skills necessari per eseguirla come prevede la tecnica e al meglio delle sue possibilità. L’artista della danza quindi si impegna per condividere con gli altri il risultato della sua passione, del suo lavoro e del suo bisogno di danzare, esibendosi su un palcoscenico o dedicandosi all’insegnamento. Anche l’insegnante di danza, infatti, è un artista che trasmette agli allievi e l’arricchimento derivante dalla pratica di una disciplina così complessa e intensa, al fine di creare nuova bellezza. Il maestro dunque è un artista anche nella comunicazione, quando trova il giusto canale di comunicazione con i suoi allievi che apprendono il linguaggio del movimento, del ritmo e della tecnica. L’allievo inoltre interiorizza l’importanza della dedizione e dell’impegno, impara a conoscere il proprio corpo e le quasi illimitate potenzialità fisiche e mentali. La danza ...

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Homing di Marta Bevilacqua: il viaggio verso il luogo del cuore, una casa intima e diversa per ognuno di noi

Nell’ambito del Festival internazionale di danza “Lasciateci sognare”, organizzato da La Sfera Danza, domenica 7 novembre alle ore 20.00 al Teatro ai Colli di Padova sarà in scena in prima regionale la Compagnia Arearea con Homing, regia, coreografia e performance di Marta Bevilacqua, su musiche di Walter Watta Sguazzin. Gli animali, come gli esseri umani, sfruttano gli elementi visivi che li circondando per trovare una determinata posizione. Essi possiedono tecniche di localizzazione che danno origine a un particolare comportamento che in zoologia è chiamato homing. E’ il percorso che gli animali fanno per trovare il proprio nido, il luogo di caccia o di approvvigionamento, ed è anche il modo che utilizzano per comunicare tra loro. Si tratta di viaggi complessi e avventurosi, ed è su tale capacità che si incentra la performance proposta da Marta Bevilacqua. Attraverso il linguaggio gestuale, poetico e sonoro della danza contemporanea, la performer cerca di rispondere a un interrogativo che ci poniamo da secoli, fin dai tempi di Aristotele: come si orientano gli animali? Come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati o sono stati l’anno precedente? Perché migrano? I migratori sanno quando è il momento di partire, sanno anche ...

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“Spellbound 25”: venticinque anni dell’ensemble in scena a Rieti

Spellbound 25 è il progetto produttivo che celebra il venticinquesimo anniversario di Spellbound Contemporary Ballet. Venticinque anni densi di progetti, produzioni e soprattutto tour internazionali hanno rafforzato la  posizione della Compagnia sulla scena europea e non solo, aprendo nel tempo numerose collaborazioni anche con artisti di provenienza differente. Da qui, per il 25esimo compleanno, la scelta produttiva di abbracciare una progettualità su larga scala costruendo un programma a tre autori che ponga l’accento su un più ampio futuro progettuale. Tre autori diversi Mauro Astolfi, Marco Goecke e Marcos Morau, ma accomunati da una danza densa e precisa, riconoscibile e spesso straordinaria, firmano le quattro creazioni che compongono questo programma: due progetti corali, l’onirico Marte di Morau e l’immaginifico Wonder Bazaar di Astolfi costruiti sull’interno organico di nove performer, e due progetto a solo, l’acclamato Affi di Goecke affidato alla tecnica di Mario Laterza e Unknown Woman di Astolfi dedicato a una straordinaria interprete, Maria Cossu, che nell’anno del venticinquennale festeggia venti stagioni con Spellbound. INFO 23 ottobre ore 21:00 Teatro Flavio Vespasiano Rieti www.giornaledelladanza.com Foto di Sara Meliti  

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