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Redattori

Al via la XXV edizione dell’International Ballet Festival di Miami

Torna l’International Ballet Festival di Miami (IBFM) per la sua XXV° edizione, in programma dal 15 agosto al 13 settembre 2020 proprio nella splendida città internazionale della Florida. Il Festival, considerato da tutta la critica internazionale come il più importante appuntamento coreutico degli USA, ospita ogni anno alcune delle più importanti compagnie di balletto provenienti da varie parti del mondo: Europa, Asia, America Latina e USA.  Il Direttore della prestigiosa manifestazione è Eriberto Jimenez.  Purtroppo la situazione pandemica del Covid-19 che ha determinato le nuove guide di distanziamento normale e sociale  per la sicurezza della comunità, non permetterà il normale svolgimento del Festival che, per questa edizione, presenterà per la prima volta dopo 25 anni tutti gli eventi trasmessi virtualmente on-line. Il programma dell’International Ballet Festival di Miami è come sempre denso di appuntamenti. La kermesse prevede interviste, mostre d’arte, presentazione di libri e corsi di perfezionamento consultabili sulla pagina Facebook di IBFM. Inoltre si terranno ben tre spettacoli LIVE con 12 compagnie ospiti dall’11 al 13 settembre. Altri 19 spettacoli preregistrati di compagnie ospiti si svolgeranno dal 21 agosto al 10 settembre. Sono previste anche cinque serie di film IBFM, prese dagli archivi del Festival con le migliori performance ...

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Panico da ricaduta: il recupero psico-fisico del ballerino dopo l’infortunio

In un precedente articolo abbiamo parlato dell’impatto psicologico dell’infortunio sul danzatore. Le reazioni cognitive tipiche immediatamente conseguenti a un infortunio implicano un’esagerazione della gravità del trauma fisico subito, associata alla colpevolizzazione verso se stessi e alla non accettazione delle proprie debolezze. Durante la fase di riabilitazione tali emozioni negative si affievoliscono progressivamente, ma tendono a riacutizzarsi nel momento in cui si avvicina il ritorno in sala, acuite dall’incertezza di ciò che potrebbe succedere. Il recupero, quindi, non implica solo la guarigione fisica, i fattori psicologici influenzano notevolmente la natura, l’efficacia e la qualità del successivo ritorno all’attività. Il recupero emozionale, infatti, non è un processo lineare, bensì un ciclo che varia in risposta ai progressi e alle eventuali ricadute. Alcuni danzatori vogliono bruciare le tappe e tornare tropo presto all’opera, prima di essere preparati anche psicologicamente, altri si bloccano senza neppure riuscire ad allenarsi negli esercizi più semplici, pur essendo fisicamente pronti. Ed è proprio la paura di una ricaduta a facilitare l’avverarsi di un nuovo infortunio. L’ansia di una nuova lesione, infatti, genera un forte stress che si ripercuote sul corpo, creando a sua volta una tensione che porta il danzatore a sviluppare maggiori rischi di stiramenti e distorsioni. ...

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L.A. Dance Project presenta due nuovi spettacoli in formato…drive-in!

  Tornare – quasi – alla normalità. Si può. O meglio: ci si prova, nel migliore, possibile modo. Come tutti, anche il mondo della danza sta, lentamente, cercando la normalità di cui tutti abbiamo bisogno. Ci prova anche L.A. Dance Project, compagnia di danza contemporanea creata e guidata da Benjamin Millepied, che vuole riportare la danza in scena. Ma in un modo diverso. O meglio: estremamente “losangelino”. L’ensemble, infatti, torna a danzare con due nuove pièce, create durante il periodo del lockdown, via drive-in. Ovvero: chi vuole partecipare dovrà arrivare in auto e gustare lo spettacolo dal proprio veicolo, parcheggiando in uno degli spazi nei pressi degli studio dove solitamente danza la compagnia L.A.Dance Project. Una modalità californiana che consentirà alla danza, piano piano, di riprendersi i suoi spazi. E un modo, per tutti, di poter, lentamente, riassaporare il gusto di uno spettacolo dal vivo. INFO Ladanceproject.org   www.giornaledelladanza.com

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Il potere dell’empatia cinestetica generata dalla danza

Si tende a considerare la danza un lavoro prettamente fisico e non intellettuale, eppure quando separiamo il movimento dall’intelletto, limitiamo ciò che la danza può fare, per il singolo e per la comunità. Il movimento quindi è un mezzo per dar vita a idee complesse e tradurre le conoscenze intellettive in linguaggio corporeo. I nostri corpi pensano, si muovono, reagiscono e, grazie alla danza, raccontano le nostre storie e le diverse culture, travalicando confini e generazioni, creando una connessione tra noi e gli altri. La danza, infatti, possiede il potere di comunicare attraverso un processo noto come empatia cinestetica, quella capacità di stabilire una connessione empatica semplicemente osservando i movimenti di un altro essere vivente. Lo spettatore osserva il danzatore non sono solo con gli occhi, ma con tutto il corpo che accompagna e segue silenziosamente i suoi movimenti. Tale processo avviene grazie ai neuroni specchio, una speciale classe di neuroni motori che si attiva nell’eseguire e nell’osservare un’azione motoria. Oltre che nell’apprendimento imitativo, i neuroni specchio sono implicati anche nella comprensione delle azioni, permettendo addirittura di anticiparne l’esito, e nell’assimilazione delle emozioni, meccanismo correlato alla cosiddetta intelligenza emotiva che ci permette di entrare in empatia con gli altri. La ...

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Riapre il Teatro Petruzzelli di Bari: in programma anche Eleonora Abbagnato

Dopo la forzata chiusura del 4 marzo scorso per il lockdown, il Teatro Petruzzelli riapre al pubblico l’11 settembre con l’Elisir d’amore di Donizetti.  L’annuncio è stato dato dal sovrintendente Massimo Biscardi: “In questi mesi abbiamo lavorato con il massimo impegno per prepararci a questa ripartenza, cercando soluzioni, rimodulando date, studiando la pianta del Teatro e coltivando i rapporti con gli artisti di fama mondiale che danno lustro ai nostri cartelloni. Ciò che possiamo garantire oggi è che il Petruzzelli adotterà ogni forma di tutela nei confronti degli spettatori, degli artisti e dei dipendenti, garantendo la qualità delle sue proposte artistiche”. Per ogni spettacolo sono a disposizione 600 posti per cinque repliche per opera e due per concerto. Dopo Elisir d’amore si prosegue con Falstaff (9 ottobre), Il gallo d’oro di Rimskij Korsakov (30 ottobre), la ripresa di Adriana Lecouvreur sospesa il 4 marzo e il balletto Eleonora Abbagnato in  Le quattro stagioni  – Là dove il cuore ti porta – con musiche di Antonio Vivaldi. La regia e le  coreografie sono firmate da Giuliano Peparini, i costumi di Eleonora Abbagnato sono di Dior e quelli del corpo di ballo sono di Anna Biagiotti. Video Edmondo Angelelli e Giuliano Peparini, ...

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Anthony, il ballerino nigeriano che danzava nel fango ha ricevuto una borsa di studio dall’American Ballet Theatre di New York

Anthony Mmesoma Madu, il ballerino nigeriano la cui storia è diventata di pubblico dominio dopo la pubblicazione di un video in cui si volteggiava a piedi nudi su un pavimento di fango, ha finalmente ricevuto una borsa di studio per coronare il suo sogno. Sarà la prestigiosa American Ballet Theatre di New York a prendersi cura del giovane ragazzo. Ci sono storie, infatti, che non possono lasciarci indifferenti. Sogni di riscatto di popolazioni molto meno fortunate di noi. Come quelli di Anthony, di appena 11 anni, che in un misero villaggio africano volteggia sulle punte immaginandosi un futuro radioso come ballerino internazionale. L’immagine ha commosso l’umanità, sottolineando che ognuno di noi, in fondo, ha diritto ad un futuro di speranza e di felicità. Il tam tam mediatico della foto di Anthony Mmesoma Madu intento ad eseguire dei passi di danza, ha fatto infatti il giro del mondo. Uno scatto forte che ci mette di fronte a realtà così diverse rispetto a quelle a cui siamo soliti confrontarci. E ora, dopo aver conquistato Fade Ogunro, ex ballerina, che ha espresso la volontà di sponsorizzarne l’educazione, è stato contattato dall’ABT Jacqueline Kennedy Onassis School of Dance, una delle scuole di ballo più importanti d’America, ...

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Che cosa trasforma un ballerino in un danzatore di successo?

  In linea generale, il successo può essere definito come la consapevolezza di poter superare gli ostacoli presenti sul cammino che conduce al raggiungimento dei propri obiettivi. Questa convinzione genera un senso di sicurezza che permette di non perdere mai di vista la meta e di seguire il giusto percorso. ln realtà, però, non esiste una definizione univoca di successo perché ognuno ne ha la sua personalissima visione, nella vita come nella danza. Ma che cosa trasforma un ballerino in un danzatore di successo? Non è certo un segreto che trasformare la passione per la danza in una professione è estremamente complicato, il solo talento non è sufficiente. Alcuni grandi ballerini e coreografi hanno espresso la loro opinione a riguardo, spiegando in poche parole quali caratteristiche deve possedere il ballerino e quali comportamenti deve mettere in atto per raggiungere il successo. Secondo Paloma Herrera, ex principal dancer dell’American Ballet Theatre di New York, ora Direttore artistico della Compagnia di balletto del Teatro Colón, una delle chiavi del successo è domandarsi perché si balla, e se la risposta è ‘perché lo adoro’, il successo è assicurato. La passione, infatti, spinge il danzatore a voler migliorare, a continuare a esplorare e a ...

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Carla Fracci e Ludovic Party insieme per uno stage al Molinari Art Center

Un’occasione importantissima per studiare, imparare ma soprattutto crescere come danzatori: sabato 26 e domenica 27 settembre a Roma, presso il Molinari Art Center, si svolgerà uno stage con la Signora Carla Fracci e il Maestro Ludovic Party. Due ore di classico e punte insieme al Maestro Party, due ore di repertorio su Giselle con Carla Fracci, di cui la Signora è, da sempre, la perfetta interprete. Le lezioni saranno accompagnate dal maestro Vinicio Colella. Non sarà, però, un semplice stage, bensì saranno due giornate di masterclass uniche per apprendere tecniche e particolarità dai migliori. Da sempre, la Signora Fracci si impegna a trasmettere tecnica e passione ai più giovani, proprio attraverso questi appuntamenti. Il Maestro Party, forte della sua esperienza come danzatore, direttore artistico e coreografo a livello internazionale insegnerà dettagli tecnici e particolarità che pochi hanno potuto acquisire negli anni. Un’occasione unica che non bisogna assolutamente perdere. Per tutti i dettagli si può far riferimento alla mail: blogexperientiae@gmail.com. Buona danza a tutti!   www.giornaledelladanza.com

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Le dieci frasi che i ballerini non amano sentire

Nello scorso articolo abbiamo parlato delle frasi che un ballerino non dovrebbe mai dire al suo insegnante di danza, vediamo adesso quali sono invece le frasi che il danzatore non ama sentire, in sala danza e fuori. In sala danza. Il famigerato e già segnalato ‘Tutto a sinistra’ si conquista il primo posto in classifica. Come segnalavamo in alcuni articoli precedenti, ogni danzatore teme il momento in cui dovrà attivare l’emisfero cerebrale destro deputato alla gestione del movimento del lato sinistro del suo corpo, e stravolgere completamente quello che pensava di sapere della sequenza. Ed è proprio questo il motivo che spinge l’insegnante a proclamare la fatidica frase. Subito dopo ‘Tutto a sinistra’ nell’indice di ‘sgradimento’ delle frasi sentite in sala, vengono ‘Ripeti il pezzo da solo’ e ‘Adesso improvvisazione’. Nel primo caso entrano in gioco svariate emozioni connesse al timore del giudizio dei compagni nel preformare una diagonale o un brano coreografico che il ballerino non sente ancora di padroneggiare. Tuttavia, è in quell’atroce momento che il danzatore apprende due importanti lezioni che lo accompagneranno per tutta la vita: mettersi alla prova e imparare a gestire gli imprevisti; non è il giudizio degli altri che temiamo, in realtà, bensì ...

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La coreografa Sharon Eyal crea le danze della “Notte della Taranta”

È Sharon Eyal la coreografa delle danze portate in scena dai danzatori de La Notte della Taranta, lo scorso 22 agosto, nel corso del Concertone di Melpignano. L’evento è stato registrato a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid-19 e verrà trasmesso su Rai2 il 28 agosto alle 22.50. Un palco basso e minimal, sullo sfondo il barocco dell’ex Convento degli Agostiniani di Melpignano, a sinistra una composizione di luminarie salentine, ad evocare la tradizione della pizzica che quest’anno non farà ballare tantissime persone a causa delle restrizioni anti covid. Questo lo scenario realizzato e che ha visto protagonista le coreografie di Sharon Eyal. L’artista, nata a Gerusalemme, ha ballato con la Batsheva Dance Company tra il 1990 e il 2008 e ha iniziato a realizzare coreografie nell’ambito del progetto Batsheva Dancers Create. Sharon Eyal vanta diverse e importanti collaborazioni anche in ambiti differenti da quello della danza, tra cui quella con la griffe Dior.  E proprio per la collezione 2021 il direttore creativo del brand, Maria Grazia Chiuri, ha scelto piazza del Duomo a Lecce per uno show lo scorso 22 luglio. Lì è nata la collaborazione con la Fondazione La Notte della Taranta e con Paolo Buonvino, maestro concertatore ...

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