Si torna finalmente anche alle grandi produzioni e il 2022 segna la nuova collaborazione tra il Balletto di Milano e Stephen Delattre, tra i coreografi più apprezzati del panorama europeo, per Notre-Dame de Paris, il nuovo titolo di punta della Compagnia per la stagione 2022/23.
“Una produzione per noi particolarmente significativa – spiega Carlo Pesta, direttore artistico del Balletto di Milano – che segna il ritorno anche sulle tante scene internazionali che ci attendono ormai da oltre due anni. Ho conosciuto Stephen e da subito sono rimasto colpito ed affascinato dal suo lavoro artistico, in cui il suo forte background classico apre al modern in una fusione così dinamica e personale… bellissimo. Uno stile perfetto per una compagnia come il Balletto di Milano i cui danzatori sono scelti non solo per le capacità tecniche (e tutti si contraddistinguono per l’alta tecnica classica) ma come individui. Da noi praticamente tutti sono solisti e devono avere una personalità speciale e grande sensibilità artistica”.
Un entusiasmo al quale partecipa lo stesso Delattre, artista molto noto e presente anche in Italia per Masterclass, in veste di giurato per concorsi e autore di piccole pièces, ma alla sua prima creazione a serata intera per una Compagnia italiana. “Sono felice di poter condividere il mio lavoro e la mia creatività con il pubblico italiano e sono molto ispirato per questo progetto con il Balletto di Milano. La vedo un po’ come un’estensione del mio viaggio qui in Italia…”, dichiara il coreografo.
La creazione di Notre-Dame de Paris di Stephen Delattre per il Balletto di Milano rispetta fedelmente la storia di Esmeralda e di come l’aspetto esteriore e il modo in cui si appare sia oggetto di giudizio – e pregiudizio – da parte della gente. Tra i tanti argomenti anche la denuncia del potere della religione sulla società e l’impossibilità di alcuni amori. L’amore è certamente qualcosa che non si può comprare, né con i soldi, tantomeno con il potere.
Realizzata su un collage di musiche di compositori francesi come Gounod, Saint-Saëns e altri, la produzione si avvarrà delle scenografie di Marco Pesta. Prove e allestimento dello spettacolo, con anteprima il 5 novembre, si terranno al Teatro di Varese recentemente rinnovato dall’impresario teatrale Alessandro De Luigi, mente la prima assoluta è programmata al Teatro Lirico Giorgio Gaber, dal 2022 residenza artistica del Balletto di Milano, il 13 novembre. Repliche anche il 3, 4 e 5 febbraio 2023. Poi la lunga tournée in tutta Italia che toccherà importanti teatri tra cui Teatro Olimpico di Roma, Politeama Genovese, Teatro delle Muse di Ancona, Teatro Team di Bari, in Svizzera a Lugano e Ginevra e in Francia dove lo spettacolo è programmato anche a Sanary sur Mer, città natale di Stephen Delattre.
Stephen Delattre
È considerato un coreografo appassionato e innovativo che utilizza elementi della danza classica e moderna per sviluppare il proprio linguaggio del corpo. Francese, si è diplomato all’Ecole Nationale Supérieure de Danse, sotto la direzione di Roland Petit a Marsiglia. Come danzatore ha lavorato al Ballet International diretto da Rosella Hightower, Saarbrücken State Theatre, Braunschweig State Theatre, Opera di Stato di Hannover, Teatro Statale di Mainz dove si è stabilito e dato vita alla Delattre Dance Company per la quale ha creato numerosi lavori di successo. Ha inoltre creato numerose coreografie per teatri statali in Germania (Saarland State Theatre Saarbrücken, il State Theatre Braunschweig, l’Opera di Stato di Hannover, il Teatro cittadino di Augusta e il Teatro Hagen) e a livello internazionale per Kielce Dance Company in Polonia, il Modern Dance Theatre di Ankara, il Busan International Dance Festival in Corea, il National Center of Performing Arts di Pechino, il Modern Dance Festival in Portogallo, Ecole Nationale Supérieure de Danse di Marsiglia e Ecole Supériere de Dance di Cannes – Francia. È coreografo ospite in importanti istituzioni e ha creato brani per numerosi principal tra cui Rain in her dark eyes per l’étoile dell’Opéra di Parigi Marie-Agnès Gillot presentato al Teatro Bolshoi di Mosca per il 20° anniversario del Benois de la Danse (2012). Tra i premi “Best dance video”, festival internazionale di danza “Side-by-Side” di Düsseldorf; “Best Young Choreographer” 2008 Danceforyou-magazin; “Premio della Critica – International Choreography Competition”, Hannover 2010; I° premio “Dance first Choreography Competition” Svezia 2012. In Italia Delattre ha inoltre ricevuto il “Premio delle Eccellenze della Danza” per gli straordinari risultati nel campo della coreografia internazionale e, pochi mesi fa, è stato premiato dal governo francese con il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres” quale riconoscimento di alta onorificenza dal Ministro della Cultura per il suo lavoro negli ultimi anni.
Recentemente al Teatro dell’Opera di Berlino Delattre ha creato Face my Fears per le étoiles internazionali Polina Semionova e Dmitry Semionov. La prima mondiale di questa nuova piece avrà luogo al Teatro di Stato di Mainz il prossimo 29 maggio in occasione del Gala “10° Anniversario della Delattre Dance Company”.
Ambasciatore della danza italiana nel mondo, il BALLETTO DI MILANO diretto da Carlo Pesta è tra le Compagnie italiane più prestigiose. Riconosciuto e sostenuto da Ministero della Cultura, da Regione Lombardia da cui ha ottenuto anche il prestigioso Riconoscimento di Rilevanza Regionale e dal Comune di Milano, il Balletto di Milano svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero dove è presente in teatri ed istituzioni di primo piano. Il Balletto di Milano è in residenza al Teatro Lirico Giorgio Gaber e vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali e un ampio ed esclusivo repertorio che spazia dai grandi titoli classici rivisitati a produzioni esclusive
TEATRO LIRICO GIORGIO GABER
Via Larga, 14, 20122 Milano MI
13 novembre 2022
BALLETTO DI MILANO in NOTRE-DAME DE PARIS
Prima mondiale
Balletto in due atti su musica di autori vari
libretto, regia e coreografia Stephen Delattre – scenografia Marco Pesta
Redazione