Svolta nelle indagini sull’aggressione con l’acido solforico dello scorso gennaio contro il direttore artistico del teatro Bolscioi, Serghei Filin. Il ballerino solista Pavel Dmitrichenko è stato fermato perchè sospettato di essere stato il mandante dell’attacco, mentre un uomo, Yury Zarutsky, 35 anni, è finito in manette perchè sospettato di aver materialmente eseguito l’attacco. Con Zarutsky è stato arrestato anche un presunto complice, un autista. Zarutski è stato arrestato nel distretto di Romashovski nella regione di Tver. L’autista si chiama invece Andrei Lipatov: avrebbe condotto Zarutski sul luogo dell’attacco ma dopo l’arresto sui è subito dichiarato estraneo ai fatti: non sapeva, ha detto che il suo passeggero avrebbe compiuto l’aggressione.
CONFLITTO INTERNO – In precedenza la polizia aveva perquisito l’appartamento di Dmitrichenko. Il presunto mandante dell’attacco al direttore artistico del corpo di ballo del Bolscioi era inizialmente riuscito a scappare alla polizia, prima di essere catturato. Secondo una fonte di polizia, l’attentato a Filin è legato a un conflitto interno al corpo di ballo del celebre teatro russo. Versione che combacia con quella suggerita dai vertici del Bolscioi e anche dallo stesso Filin, durante i suoi interrogatori e le interviste rilasciate alla stampa. Entrato nel corpo di ballo del Bolscioi nel 2002, il ballerino è ricordato dalla stampa russa come «Ivan il Terribile» per la sua ultima celebre performance nelle vesti del sanguinario zar, l’anno scorso. Nel 2004 ottenne il diploma del Concorso internazionale di Balletto a Roma e un anno dopo terminò la carriera di insegnante di coreografia nell’Istituto di teatro russo.
IL CASO – Filin, ex ballerino, 42 anni, è ricoverato dal 17 gennaio per aver riportato ustioni di terzo grado e serie lesioni agli occhi. Secondo gli ultimi bollettini sanitari, avrebbe recuperato parzialmente la vista a un occhio. Filin ha sempre legato l’accaduto a uno scandalo a luci rosse che aveva travolto il suo predecessore, Gennady Yanin, costretto a dimettersi nel 2011 dopo che erano state pubblicate su internet foto di pornografia gay con qualcuno che gli assomigliava molto. Il direttore del corpo di ballo – la cui vicenda è diventata il simbolo dei mali che affiggono uno dei templi della danza mondiale – si era detto certo in passato di sapere chi è il mandante dell’aggressione, ma aveva sempre rifiutato di fare nomi.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com