Michail Baryšnikov non è soltanto uno dei più grandi ballerini della storia; è un artista che ha saputo portare la grazia e la disciplina della danza classica oltre i confini del teatro, trasformandola in linguaggio cinematografico. Con una carriera che spazia dal palcoscenico al grande schermo, dalla televisione alle installazioni contemporanee, Baryšnikov ha lasciato un’impronta indelebile anche nella settima arte. Due vite, una svolta (The Turning Point – 1977): Nel suo primo ruolo cinematografico, Baryšnikov interpreta Yuri, un giovane ballerino dalla tecnica impeccabile e dal fascino indiscutibile. Il film, diretto da Herbert Ross, ruota attorno alle vite parallele di due donne divise tra carriera e famiglia. La sua performance gli vale una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista: un risultato eccezionale per un esordiente e per un artista che non proviene dal cinema. Il sole a mezzanotte (White Nights – 1985): In questo thriller a sfondo politico ambientato durante la Guerra Fredda, Baryšnikov interpreta un ballerino russo in esilio che si ritrova intrappolato di nuovo nell’URSS. Accanto a lui, il grande Gregory Hines. I due creano una sinergia coreografica che fonde danza classica e tip tap, rendendo le sequenze visive potenti e cariche di significato. La danza qui diventa ...
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