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Storia e Cultura

George Balanchine, classico, rivoluzionario e visionario “Padre” del Balletto

Il 22 gennaio del 1904 nasceva a San Pietroburgo George Balanchine. Quarant’anni fa a New York (30 aprile 1983) , il mondo della danza perdeva uno dei coreografi neoclassici più importanti dello scorso secolo: George Balanchine. George Balanchine in realtà è la forma francese del suo vero nome Georgi Balanchivadze. Era un georgiano, nato A San Pietroburgo il 22 gennaio del 1904, oggi ricorre 120 anni dalla morte,  da un compositore e studiò presso la scuola imperiale a San Pietroburgo. Ha iniziato a prendere lezioni di pianoforte a cinque anni e, all’età di nove anni, inizia a studiare danza presso la Scuola Imperiale di San Pietroburgo, dove ebbe come maestri Pavel Gerdt e Samuil Andrianov (genero di Pavel) e, successivamente, Enrico Cecchetti. Era finito per puro caso alla scuola di balletto del teatro Mariinsky, perché i genitori, che sognavano di vederlo ufficiale della marina, avevano ritardato agli esami d’ingresso all’istituto nautico. Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti, nel 1921, Balanchine si iscrisse al Conservatorio di San Pietroburgo per studiare pianoforte e composizione musicale riuscendo a far conciliare i doveri di ballerino del Teatro Accademico di Stato per l’Opera e il Balletto (GATOB), che prima della rivoluzione si chiamava Balletto Mariinskij (nome con il quale è ...

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Giselle una storia d’amore ancora viva: leggenda, simbolo e realtà

L’amore è una fonte inesorabile di ispirazione artistica e culturale, nel balletto è il soggetto preferito e più adatto per molti coreografi della storia coreutica. Ma nessuna storia d’amore, è equiparabile,  nata per il linguaggio della danza è più bella, intensa, dolorosa, straziante e affascinante di quella raccontata in Giselle. Giselle rappresenta il capolavoro in assoluto dal punto di vista della drammaturgia nel balletto. Che cosa significa? Molti conoscono i dissidi  del balletto d’azione nella seconda metà del XVIII secolo. Questi dissidi animarono il mondo del balletto con l’affermarsi della riforma e il periodo pre-romantico. La Silfide è il primo esempio di balletto romantico pervenuto a noi oggi, ma Giselle, di nove anni dopo,  la supererà in perfezione e bellezza formale. Tutte e due devono la loro origine ad una fonte letteraria, ma Giselle è la sintesi precisa del movimento romantico. Lo aveva ben compreso Gautier, quando nei suoi Ecrits sur la danse scriveva: “A partire dalla Silfide non furono più possibili spettacoli mitologici, e fu lasciato spazio a gnomi, ondine, elfi, villi e a tutto quel popolo strano e misterioso che si presta così bene alle fantasie del balletto. Le case d’oro e marmo degli Olimpici vennero relegate nella polvere e nei magazzini, e ...

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Giornata Internazionale della Danza: storia, quando nasce e perché si festeggia

Il 29 aprile si festeggia in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Danza promossa dall’ International Dance Council dell’UNESCO. Una giornata di festa che accomuna tutti i paesi del mondo.La commemorazione è istituita nel 1982 dal Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI-UNESCO). La data commemora la nascita di Jean–Gerges Noverre (1727–1810), che fu il più grande coreografo della sua epoca, il creatore del balletto moderno. L’intenzione del messaggio della Giornata internazionale della danza è celebrare la danza, godere dell’universalità di questa forma d’arte, attraversare tutte le barriere politiche, culturali ed etniche e riunire le persone con un linguaggio comune: la danza. Ogni anno il messaggio di un coreografo o ballerino eccezionale viene fatto circolare in tutto il mondo. L’autore del messaggio è selezionato dall’International Dance Committee di ITI e dall’Executive Council di ITI. Il messaggio è tradotto in numerose lingue e diffuso a livello globale. Jean-Georges Noverre (29 aprile 1727 – 19 ottobre 1810). Il 29 aprile è la Giornata Internazionale della Danza, una festa che celebra la creatività, la libertà espressiva, l’ingegno della danza, dedicandola all’artefice della riforma del balletto francese: Jean-Georges Noverre (29 aprile 1727 – 19 ottobre 1810). Noverre viene generalmente ricordato per i successi raccolti nei maggiori teatri europei e per Lettres sur la danse et sur ...

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La danza e l’arte non sono emanazione di un governo, sono patrimonio dell’Umanità

A seguito della guerra iniziata di recente, il governo ucraino ha preso una decisione shock: i ballerini delle compagnie ucraine non possono danzare autori russi pena licenziamento o addirittura l’arresto per tradimento. Vengono così demonizzati geni del calibro di Pëtr Il’ič Čajkovskij e i loro capolavori che non sono emanazione di un governo, bensì patrimonio dell’Umanità, eredità artistiche, storiche e culturali appartenenti a tutti gli uomini e le donne del pianeta. Cancellare o limitare l’esibizione di opere come Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci e La bella addormentata equivale a cancellare le radici stesse del balletto. Il divieto imposto dal governo ucraino, incomprensibile, impoverisce i teatri, la danza e assesta un grave colpo all’arte. L’arte rappresenta il miracolo dell’intelligenza e del pensiero umano ed è la base della cultura, delle conoscenze e del progresso. In ogni sua manifestazione, essa permette all’uomo di manifestare la propria interiorità, di condividerla e di creare un potente e profondo canale di comunicazione. E forse è proprio questo che spaventa. Nell’arte risiedono l’identità, le capacità, l’espressione di sé come persone e come comunità, le memorie del passato, l’evoluzione e la proiezione verso il futuro. Eliminarla o limitarla significa ridurre i popoli e gli individui a meri ...

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Lo Schiaccianoci storia, trama e curiosità del balletto di Natale

Centoventidue anni fa, precisamente il 18 dicembre 1892, il Mariinskij Theater di San Pietroburgo mise in scena un‘opera destinata ad entrare nella storia del balletto: si tratta de Lo Schiaccianoci, interpretato per la prima volta da Antonietta Dell’Era e Pavel Gerdt, sulle coreografie di Lev Ivanov e musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La trama è ambientata in casa del ricco signor Stralhbaun, durante una festa organizzata per celebrare la vigilia di Natale. Tra addobbi e danze caratteristiche, il vecchio amico di famiglia Drosselmeyer intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. Clara, figlia degli Stralhbaun, riceve in dono uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino. Entusiasta, alla fine della serata si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci, immaginando un mondo fantastico che di lì a poco prenderà vita sotto i suoi occhi. Dopo aver combattuto contro il Re dei Topi e il suo esercito, inizia un viaggio nel Regno dei Dolci, in cui le leccornie diventano personaggi e ballano per allietare Clara e Fritz, lo schiaccianoci trasformatosi in uno splendido principe. Ma tutto è solo un sogno: Clara, si desta accanto all’albero di Natale con in braccio il suo dono inanimato, a rimanerle è solo il ricordo di creature incantate e affascinanti ...

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“La danza è musica, canto, parola, poesia”. Lo ripeteva spesso Micha van Hoecke

“La danza è musica, canto, parola, poesia”. Lo ripeteva spesso Micha van Hoecke. Micha van Hoecke nasce a Bruxelles, il padre era un pittore belga e la madre una cantante russa; studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 fa parte della Compagnia di Roland Petit. In questo stesso periodo svolge anche attività come attore di cinema (“Les loup dans la bergerie”, “Samdi soir”, “Le petit garcon de l’ascenseur” e numerosi altri). Entra a far parte del “Ballet du XXè siècle” di Maurice Béjart. Van Hocke credeva in un teatro totale e aveva scelto l’Italia per realizzare il suo sogno: “La danza è al di là di ogni tecnica. Il danzatore è per me espressione di un’umanità e non di una forma” Entra a far parte del “Ballet du XXè siècle” di Maurice Béjart Nel 1979 viene nominato direttore artistico della Scuola Mudra, centro di formazione per artisti a Bruxelles. Nel 1981 cura le coreografie del film “Bolero” di Claude Lelouch. Quello stesso anno, con alcuni ballerini della scuola Mudra, fonda l’Ensemble di Micha van Hoecke, compagnia di danza contemporanea. Ha collaborato con famose artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi del calibro di Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone, e ha stretto un particolare sodalizio con il ...

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Eileen Kramer 106 anni in movimento: il potere della danza!

L’età è soltanto un numero e Eileen Kramer lo sa bene: a 106 anni, un’energia inesauribile e un’agenda piena di impegni, la danzatrice australiana ha fatto dell’attività il segreto per vivere bene. Nelle sue giornate non sembra esserci spazio per il riposo: si divide tra i racconti che scrive giornalmente dalla struttura che la ospita, gli allenamenti e il lavoro sul libro che ha intenzione di pubblicare entro la fine dell’anno con la casa editrice di cui è proprietaria. Il segreto di Eileen? Non fermarsi mai Dal posare come modella di nudo degli artisti parigini a diventare la partecipante più anziana del più prestigioso premio d’arte in Australia, l’Archibald Prize, la vita di Kramer si è sempre mossa su due direttrici parallele: l’amore incondizionato per la creatività e il rifiuto di conformarsi a quello che la società imponeva come l’unico modello da seguire. Nata a Sydney, ha studiato come ballerina e, per più di 10 anni, ha girato l’Australia con il Bodenwieser Ballet. Un lavoro che l’ha portata anche a percorrere il mondo in lungo e in largo, a spostarsi fino in India, a vivere tra Parigi e New York, per poi ritornare nuovamente a casa all’età di 99 anni. «Lavorare in una compagnia non ...

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Ciao Raffaella Carrà: la danza la sua più grande passione!

All’inizio la sua passione fu la danza, passione che poi durante la sua carriera è rimasta sempre nel suo cuore. Per seguire la sua vocazione di ballerina, a otto anni lascia Bellaria Igea Marina, cittadina romagnola dove i suoi gestiscono un bar, e arriva a Roma a seguire le lezioni dell’Accademia Nazionale di Danza diretta da Jia Ruskaja. Una cosa è certa, Raffaella Carrà fa parte della vostra vita, con le sue canzoni, i suoi balletti, la sua risata, il suo caschetto alla “Carrà” e i suoi show televisivi è passata attraverso la tv entrando di diritto  nella casa di tutti gli italiani! Raffaella Carrà una bambina destinata al successo Raffaella Carrà, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni è nata a Bologna il 18 giugno del 1943, suo padre era romagnolo, gestiva un bar di Bellaria, una cittadina della riviera adriatica all’epoca in provincia di Forlì, oggi in provincia di Rimini, sua madre, Iris Dellutri era, invece, siciliana. I suoi genitori si separarono poco dopo le nozze e Raffaella ha trascorso gran parte della sua infanzia nel bar del padre e con l’amata nonna. A soli otto anni lasciò la riviera romagnola, per proseguire gli studi direttamente a Roma, prima presso l’Accademia ...

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Eleonora Abbagnato: vita, successi, carriera di una stella della danza italiana a Parigi

  L’11 giugno prossimo la grande étoile Eleonora Abbagnato, fiore all’occhiello della danza italiana, saluterà il suo pubblico all‘Opera di Parigi dopo una lunga e strepitosa carriera. Stentiamo quasi a credere che la splendida interprete, che tutto il mondo ci invidia, possa dare un addio alle scene. Il Giornale della Danza rende quindi omaggio all’Abbagnato ripercorrendo i momenti più salienti della vita, della carriera e gli amori della celebre danzatrice italiana. Eleonora Abbagnato: dalla Sicilia alla conquista del mondo Nata a Palermo il 30 giugno del 1978, Eleonora si imbatte nella danza per caso. La madre aveva un negozio d’abbigliamento, il padre è un dirigente del Palermo, così come lo zio. Eleonora da bambina era solita frequentare la scuola di ballo di Marisa Benassai. In questo modo conosce e si innamora della danza profondamente. “Avevo appena tre anni e mia madre, che aveva un negozio a Palermo, mi lasciava sola e io invece di giocare spiavo le bambine della scuola di danza di Marisa Benassai”, ricorda. Da lì in poi la sua carriera è solo in ascesa. Ad 8 anni Eleonora è già sulle punte, a 11 va in tv grazie a Pippo Baudo. A 12 anni si trasferisce a Montecarlo, ...

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Ismael-Ivo

Ismael Ivo, l’addio al celebre coreografo e danzatore brasiliano

                       “Per fare il coreografo bisogna tenere gli occhi rivolti al futuro. La coreografia è un pensiero interiore”, diceva Ismael Ivo, talento puro della creazione, già direttore della Biennale Danza di Venezia, co-fondatore del viennese ImPulsTanz e direttore del Balé da Cidade de São Paulo. Tra le tremende vittime del covid-19 covid-19 figura purtroppo anche il celebre coreografo brasiliano. Il famoso danzatore è morto a soli 66 anni. Imael Ivo era stato ricoverato oltre un mese fa in un ospedale di São Paulo, la città dove era nato nel 1955. Ismael era una delle figure che maggiormente, negli ultimi 40 anni, ha segnato il mondo dell’arte inteso come danza e coreografia. Ismael Ivo: l’intensa carriera nel mondo della danza Di origini modeste, padre muratore e madre addetta alle pulizie, Ismael Ivo aveva si forma in recitazione e danza al Ruth Rachou Dance Center della sua città natale prima di essere chiamato nel 1983 come danzatore nella compagnia di Alvin Ailey a New York. Fin da adolescente si interessa alla danza e ben presto capisce la sua vocazione. Ottiene borse di studio in scuole di danza moderna ed entra a far ...

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