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Storia e Cultura

95 anni fa nasceva Paul Taylor: l’architetto del movimento

Quando si parla di danza moderna americana, nomi come Martha Graham o Merce Cunningham emergono con prepotenza. Eppure, tra le colonne portanti di questo linguaggio corporeo del Novecento, Paul Taylor ha occupato un posto unico, spesso in bilico tra l’eleganza classica e la ribellione sperimentale. La sua arte ha sfidato le convenzioni pur senza mai distruggerle, trasformando il corpo umano in un veicolo di ironia, lirismo e sorprendente umanità. Paul Taylor nacque il 29 luglio 1930 a Wilkinsburg, in Pennsylvania, e si formò in pittura e nuoto prima di dedicarsi interamente alla danza. Studente alla Juilliard School, si affermò presto come danzatore nel leggendario ensemble di Martha Graham, con cui collaborò negli anni ’50. L’influenza della Graham fu importante, ma Taylor non tardò a trovare una sua propria voce coreografica — una voce a volte ironica, altre volte filosofica, sempre sincera. Ciò che distingue Paul Taylor da molti suoi contemporanei è l’ampiezza della sua visione artistica. Il suo repertorio, che comprende oltre 140 coreografie, è un labirinto stilistico: dalla satira sociale di “Big Bertha” (1970) all’astrazione sublime di “Esplanade” (1975), ogni opera è costruita con un senso profondo della teatralità e del tempo musicale. La “Paul Taylor Dance Company”, fondata ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Fanny Cerrito

Fanny Cerrito (Napoli, 11 maggio 1817 – Parigi, 6 maggio 1909) fu una delle più famose ballerine dell’era romantica. Fu molto apprezzata nella danza di carattere e di mezzo carattere. Il suo nome di battesimo completo era Francesca Teresa Giuseppa Raffaela Cerrito. Veniva apprezzata per “quel bello, che quando si ammira nelle famose opere dei greci artisti, viene detto ideale”. Studiò a Napoli con Filippo Izzo, danzatore e coreografo del Teatro di San Carlo e con Pietro Hus. Danzò per la prima volta in pubblico a quindici anni, al Teatro del Fondo, nel balletto Oroscopo di Giovanni Galzerani del quale è stata anche protagonista in I tre gobbi di Damasco, Gli empirici e Buondelmonte.  A Napoli presentò inoltre i balletti di Salvatore Taglioni: Bianca di Messina, L’Eredità, Amore e Psiche. Negli anni seguenti conquistò i teatri di quasi tutte le capitali europee. Divenne prima ballerina nel 1938 del Teatro alla Scala debuttando nel 1937 in una coreografia di Antonio Monticini intitolata I Veneziani a Costantinopoli. A Milano Fanny Cerrito si perfezionò con Carlo Blasis e con Annunciata Ramaccini. Dal 1840 al 1848 fu prima ballerina presso il His Majesty’s Theatre, conquistando le platee inglesi dove il successo si rivelò straordinario: nessun’altra ballerina dell’epoca ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Fanny Elssler

Fanny Elssler (Gumpendorf, 23 giugno 1810 – 27 novembre 1884) è stata una ballerina austriaca del periodo romantico. Nata in un quartiere di Vienna, suo padre Johann Florian Elssler era un dipendente di Nikolaus I (principe della nobile casata ungherese degli Esterházy) ed in seguito divenne il cameriere del compositore Franz Joseph Haydn (Rohrau, 31 marzo 1732 – Vienna, 31 maggio 1809) rimanendo per tutta la vita a fianco del grande esponente del classicismo viennese. Fanny Elssler visse appieno la stagione del Romanticismo, affascinando il pubblico con un temperamento fortemente sensuale e doti artistiche ineguagliabili, oltre ad una capacità drammatica senza pari. Da giovanissima iniziò a studiare l’arte del balletto. Tenne il suo debutto sul palcoscenico del Kärntnertortheater di Vienna all’età di sei anni. Ballava quasi sempre con la sorella Therese, che aveva due anni più di lei. Entrambe si formarono coreuticamente con il ballerino e coreografo francese Jean-Pierre Aumer (Strasburgo, 21 aprile 1774 – Saint-Martin-de-Boscherville, 6 luglio 1833) e con il maestro di balletto e impresario Friedrich Horschelt (Colonia, 14 aprile 1793 – Monaco di Baviera, 9 dicembre 1876). Studiarono anche a Napoli con il rinomato ballerino e coreografo milanese Gaetano Gioja che giocò un ruolo fondamentale nella trasformazione ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Carlotta Grisi

Nata in Istria (Visinada, 1819 – St. Jean, Ginevra, 1899) da una famiglia di cantanti, Carlotta Grisi (nome completo Caronne Adele Josephine Marie Grisi) decise di dedicarsi allo studio della coreutica. Entrò alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano a sette anni e già a dieci anni danzava nel Corpo di ballo scaligero. Carlo Blasis fu il suo autorevole maestro. Durante una tournée con la Scala a Napoli incontrò Jules Perrot il quale divenne suo Maestro e amante. Debuttò a Londra nel 1836 e si esibì con Jules Perrot. Apparve poi a Parigi al Théâtre de la Renaissance (1840 dove cantò e ballò nella produzione intitolata Le Zingaro) e un anno dopo, andò in tournée con Perrot in altre parti d’Europa. Grazie ai contatti di Perrot, la coppia lavorò a Parigi, Londra, Vienna, Monaco e Milano, dove lei cantò e ballò, anche se divenne celebre e celebrata per l’arte del balletto. Danzando le coreografie di Perrot ottenne forte visibilità e ammirazione sia dal pubblico che dalla critica. Nel 1841 debuttò ne La favorita di Gaetano Donizetti, coreografata da Perrot all’Opéra di Parigi. Il suo ruolo più importante è senza dubbio quello di Giselle nel più grande balletto ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Maria Taglioni

Maria Taglioni, nata Mariana Sophie Taglioni (Stoccolma, 23 aprile 1804 – Marsiglia, 22 aprile 1884) fu l’autentica prima ballerina del periodo romantico e première dame del balletto ottocentesco. Spesso denominata anche Marie in riferimento alla sua carriera internazionale e al contesto francese. Possedeva nel suo albero genealogico numerose figure di danzatori, tra cui il fratello Paolo (Vienna, 12 gennaio 1808 – Berlino, 6 gennaio 1884) che fu un autorevole danzatore e coreografo, e naturalmente il padre Filippo (Milano, 5 novembre 1777 – Como, 11 febbraio 1871) che ebbe un ruolo fondamentale nella formazione di Maria dopo l’inizio degli studi a Parigi con il maestro Jean-François Coulon che tra i suoi allievi ebbe anche Geneviève Gosselin, Pauline Leroux, Louis Henry, Marie Quériau, Pauline Duvernay, Albert, e lo stesso Filippo Taglioni. Il Maestro Coulon lo si ricorda in particolare per aver favorito lo sviluppo della tecnica delle punte. Paolo Taglioni a Berlino sposò la prima ballerina Amalia Golster (Berlino 1801 – Vienna 1881), che fu applaudita interprete di tanti suoi balletti: ebbero una figlia, Maria (Berlino 1833 – Neu-Aigen, Austria Superiore, 1891), che continuò la tradizione tersicorea di famiglia, ricevendo buona parte della sua formazione dal padre. Debuttò a Londra nel 1847. ...

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Anna Karenina (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La leggendaria ballerina Maya Plisetskaya è stata la prima a tradurre Anna Karenina nella lingua del balletto nel 1971 e suo marito Rodion Shchedrin ha composto la musica. La grande produzione in tre atti di Maya Plisetskaya nell’appassionato ritratto della sfortunata protagonista offre una donna lacerata e infine distrutta da una relazione impossibile dimostrando quanto la danza e il teatro siano intrecciati. Esiste una performance registrata dal vivo sul palcoscenico del Bolshoi con la regia di Margarita Michajlovna Pilichina e un cast di prim’ordine con i costumi originali disegnati da Pierre Cardin, in cui la divina Maya cattura la forza drammatica della tragica storia di Tolstoj. Questa produzione si è vista anche al Teatro alla Scala nel 1973 durante la tournée milanese del Teatro Bolscioj dell’allora U.R.S.S. con protagonisti Maya Plisetskaya (Anna), Aleksandr Godunov (Vronskij), Nikolaj Fadeecev (Karenin), Nina Sorokina (Kiti), Iurij Vladimirov (capostazione), Alla Boguslavskaja (Betsi) e molti altri nomi del balletto russo. Questa è stata seguita da coreografie classiche e moderne a cura di Boris Eifman, Jochen Ulrich, Alexei Ratmansky, André Prokovsky, Yuri Possokhov, Teet Kask, John Neumeier per citarne alcune tra le più significative. Da menzionare la recente versione di Christian Spuck ricca di temi su moralità, ...

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Salomè (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La danza dei sette veli è la danza eseguita da Salomè davanti al re Erode Antipa nel teatro moderno, nella letteratura e nelle arti visive. Appartiene alla storia del Nuovo Testamento della festa di Erode e dell’esecuzione di Giovanni Battista, che si riferisce a Salomè che danza davanti al re. Il titolo Danza dei sette veli è stato reso popolare con la traduzione del 1894 del testo teatrale francese di Oscar Wilde Salomè. La danza è stata in seguito incorporata nell’opera lirica Salomè del 1905 del compositore Richard Strauss. Oscar Wilde descrisse la scena semplicemente come Salomè danza la danza dei sette veli. Sebbene l’obiettivo sia sedurre il patrigno, re Erode, le azioni di Salomè non sono apertamente erotiche, almeno inizialmente. Un’introduzione frenetica nella partitura viene interrotta dalla danzatrice, che riprende con un languido e deliberato atto di logoramento, mentre l’orchestra presenta note lunghe riccamente ornate, intervallate da valzer provocanti. Il ritmo di Salomè aumenta gradualmente mentre si libera dei veli in un’ultima frenesia, poi crolla come esausta. Dopo un attimo di pausa, si rialza per gettarsi ai piedi di Erode in trionfo. La prima rappresentazione avvenne a Parigi nel 1896. Lo spettacolo divenne famoso in Germania e il testo ...

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Nijinsky (balletti): storia, personaggi, curiosità e trama

Il più celebre balletto dedicato a Nijinsky, andato in scena nel 2017 presso l’Hamburg State Opera con la regia di Thomas Grimm porta la firma coreografica di John Neumeier. La sua danza è una lucida pennellata, le forme e l’uso dello spazio si sviluppano espressivamente in crescendo, trasformando pagine di vita in sculture viventi che poggiano sulla fragilità dell’animo. Un corpo vivido, un’architettura che ha definito i limiti della follia, i tormenti, la guerra, la pazzia, i silenzi, i fantasmi, le costrizioni umane. Le inquadrature, come in un film, tratteggiano nettamente il personaggio di Nijinsky dove il tormento viene rivissuto mediante flashback evocativi in cui i danzatori illuminano le zone oscure della mente, tamponando le sfumature del male oscuro. Il ballerino protagonista si fonde in totale simbiosi con Nijinsky descrivendo l’azione col pensiero, attento al gesto, al suo valore, ai suoi significati, ai suoi modi. Lo spettacolo, diventato negli anni un cult, rimane ad oggi opera magistrale nel racchiudere i sentimenti e i deliri di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, il cuore e l’anima dei Ballets Russes, narrati da Neumeier con ritmo compulsivo e incalzante, a tratti poetico e malinconico, spingendo lo spettatore più empatico ad ...

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Le Talisman (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Creato in quattro atti e sette scene su coreografia di Marius Petipa con musica di Riccardo Drigo (libretto di Konstantin Augustovich Tarnovsky e Marius Petipa) il balletto fantastico Le Talisman (sottotitolo “La fille en l’air”) venne presentato nel 1889 al Teatro Imperiale Marinskij di San Pietroburgo con protagonisti Elena Cornalba, Marie Petipa, Pavel Gerdt, Enrico Cecchetti, Anna Johansson, Alfred Bekefi. L’interpretazione del Maestro Cecchetti nel ruolo di Uragan gli diede la giusta visibilità per consacrare al meglio la futura danza maschile in Russia. Petipa sfruttò al massimo il potenziale virtuosismo di Cecchetti per mostrare l’incredibile talento, contribuendo a far uscire il ballerino dall’ombra della ballerina. La trama è ambientata nell’antica India dove la splendida dea Ella, figlia di Amravati, la Regina dei Cieli, scende sulla Terra con il suo guardiano, Uragan, il dio del vento, per testare se riesce a resistere alle tentazioni dell’amore mortale. Se fallisce, perderà il suo diritto all’immortalità. Amravati ha donato a sua figlia un talismano sacro che le permetterà di tornare a casa finché rimarrà in suo possesso, perché se lo perdesse, non potrebbe tornare in Paradiso. Durante la loro visita sulla Terra, Ella e Uragan incontrano il giovane Maharajah, Noureddin, che si innamora di ...

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Le Papillon (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Nel 1860 l’Opéra di Parigi presentò alla Salle Le Peletier l’unica coreografia di Maria Taglioni (la prima grande ballerina romantica) creata per la sua allieva prediletta Emma Livry. Un balletto fantastico in due atti, formato da quattro scene, sulla musica di Jacques Offenbach e libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Racconta di una fanciulla che a causa di un sortilegio viene trasformata in una farfalla. In scena oltre alla Livry erano presenti Louis Mérante (Principe Djalma), Louise Marquet (Fata Hamza), Mme Simon (Fata dei Diamanti) e Francisque Berthier, Francois Dauty, Julie Stoikoff, Louis Lenfant, Héloise Lamy, Alexandrine Simon, Virginie Maupérin, Elisa Troisvallets, Eugénie Scholosser. La “Valse des rayons” della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell’opera “Die Rheinnixen” (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di Whittington, “Le Chat du diable” (1893). La trama è ambientata nella Circassia. Dopo il preludio, la prima scena si apre con l’anziana e cattiva fata Hamza che maltratta i suoi servitori. Ha rapito la figlia dell’Emiro Farfalla, la quale le fa da cameriera. Guardandosi allo specchio Hamza desidera solo di ritornare giovane, ma per farlo deve essere baciata da un giovane principe. Di ritorno da ...

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