Caterina Cuppari è una ballerina professionista che da oltre 20 anni si dedica con cura e passione allo studio della Danza proponendo corsi e stage di Tango Argentino a Milano e in tutta Italia. E’ stata nove volte in Argentina a perfezionarsi dalla più grande ballerina al mondo Corina De La Rosa ed ha ottenuto l’attestato di Certified Trainer nello studio della Gyrokinesis, metodologia di allenamento che sviluppa le potenzialità fisiche dei danzatori, utilizzata anche dalle ballerine della Scala quando non sono in tournee.
Per incominciare, mi racconti della tua grande passione per il Tango Argentino?
Tutto è cominciato quasi per caso. Anche se da bambina ho studiato danza classica, crescendo ho concretizzato che la mia più grande passione era il tango argentino. Fin dal principio, infatti, ne sono stata rapita: dalla profondità dell’interpretazione alle assolute difficoltà tecniche tipiche dei balli di coppia. Il tango più si studia e più diventa parte della tua vita. Inspiegabile come si sia potuto arrivare a una sintesi così articolata e diretta: mix di emozioni, disciplina e musicalità proprie del tango argentino. Più si diventa bravi più si deve lavorare in modo maniacale su movimenti semplici che sono quelli che rendono splendide le movenze di una ballerina di tango. Questo ancora oggi non mi permette di pensare ad altro ballo se non al tango argentino.
Cosa prova una ballerina professionista a danzare le “malinconiche” note di questa danza sudamericana così affascinante e sensuale?
Ritengo che anche le ballerine di alto livello, specializzate in altri stili, sarebbero in grossa difficoltà ad apprendere ed interpretare il tango argentino. Infatti, questo non nasce da una coreografia e da passi predeterminati, ma da una continua improvvisazione da parte dell’uomo che guida la coppia, nonché un ascolto e una connessione molto profonda da parte della ballerina. L’uomo è il regista, la ballerina è la prima attrice. Solo rinunciando alla propria volontà di apparire come individuo si può dimostrare il vero tango con la sua profonda connessione di coppia. L’individualismo, se pur ne siamo spesso vittime, nel tango non serve. Come in fisica quantica, quando due corpi entrano in relazione ognuno lascia all’altro qualcosa di se.
Il Tango Argentino cosa rappresenta per te?
Per ora la passione più grande della mia vita. Dico per ora perché tra non molto tempo vorrei diventare mamma e avere una bambina. Sarà lei la mia vera passione, anche se il tango non sarà mai abbandonato.
Emozioni, musica e parole. Poi c’è il ballo di coppia. Tutto ciò che riesci a trasmettere a passi di danza.
Quello che trasmetto attraverso la mia interpretazione del tango dipende molto dalla musica che ballo. Sicuramente profondità delle emozioni e passione. Non parlo mai del tango legato alla sessualità in quanto il tango non è sessuale o sensuale, è passionale. La storpiatura di queste emozioni è purtroppo molto abusata nella nostra zona ma in Argentina non è così. L’abbraccio del tango è un abbraccio che accoglie, che rassicura e che trasmette profonda accettazione dell’altro. Non è un abbraccio che seduce. Il movimento dell’uomo rappresenta il suo carattere e si scambia continuamente tra un sentimento di protezione e di gioco/sfida. Il movimento della donna rappresenta invece la dolcezza e l’accoglienza. Infatti, la parte ritmica della musica viene ballata con maggior fervore dall’uomo, lasciando alla donna l’interpretazione della parte melodica della musica. E’ stato detto che il Tango è un pensiero triste che si balla, ed è effettivamente così; studiando le parole che compongono i testi del tango possiamo entrare in alcuni componimenti poetici di grande spessore, profondità e tristezza. Amori infranti, morti precoci e racconti di vite difficili ma questo fa parte della storia degli immigrati in Argentina e ballando queste canzoni andiamo a rievocare soprattutto il senso sociale e solidale che aveva il tango argentino in quegli anni.
Il Tango continua ad essere una danza molto apprezzato in Italia. E’ ancora vero? E perché?
Il tango argentino è quanto mai attuale. Quello che stiamo vivendo, intesa come crisi economica e sociale, è di per se simile a quello che si trovava a Buenos Aires nei primi anni del ‘900. Oggi siamo spersi tra eccessi di comunicazione virtuale e rapporti effimeri, cose che non potranno mai sostituirsi a un abbraccio o a un rapporto personale. In Italia abbiamo un po’ snaturato il tango portandolo a un insieme di passi e figure, ma non è questo. Il tango è un ballo sociale, improvvisato, “marcato” ad ogni passo dove l’errore non è inteso come tale ma come una semplice interpretazione errata del linguaggio del corpo. Nel tango non esistono differenze intese come tali ma solo cose che non conosciamo e che abbiamo l’opportunità di conoscere attraverso l’abbraccio.
E’ anche una danza che viene spesso scelta dalle coppie per rafforzare il rapporto coniugale. Ma fa così bene all’amore?
Molte coppie si sono formate grazie al tango argentino, molte altre si sono lasciate grazie al tango argentino. L’abbraccio porta a una connessione molto profonda e questa è in grado di sbugiardare qualsiasi “struttura” relazionale. Quando abbracciamo siamo “noi” con il nostro passato, presente e futuro senza filtri e mediazione linguistica. E lo facciamo con l’unica parte del nostro corpo che l’astuto cervello non può comandare: il cuore.
Il tuo stile. La tecnica. Gli insegnamenti. Veniamo all’atto pratico.
Il mio stile di ballo è improntato sicuramente sulla tecnica e sulla ricerca estetica e delle linee di ballo. Ho lavorato molto per liberare il corpo in quanto, quando si balla il tango argentino, il corpo deve essere libero di esprimersi e di esser guidato dall’uomo. Il tango che insegno è il tango argentino inteso come ballo sociale. Non insegno figure fine a se stesse o show (quello si chiama tango scenario) ma grande parte di tecnica e di musicalità. Su queste basi vado a creare delle lezioni specifiche; ma la cosa che ci tengo a precisare che tutto quello che viene fatto a lezione viene “guidato” dall’uomo alla donna e non prevede l’esecuzione di una coreografia.
Cosa pensi degli altri balli latinoamericani?
Mi piacciono tutti i balli. Soprattutto se sono ballati con entusiasmo, passione e divertimento.
Che progetti futuri ci sono per te? Spettacoli e manifestazioni di Tango Argentino.
Tanti progetti. La mia scuola sta crescendo molto, sia come numero di allievi sia come struttura didattica. Quest’anno abbiamo avuto due grandi artisti come ospiti, Maximiliano Cristiani e Juliana Maggioli (Campioni del mondo di tango argentino da pista anno 2013) e Corina De La Rosa, una tra le più grandi insegnanti e ballerine della storia del tango. Per il 2015/2016 oltre a far tornare in Italia gli artisti suddetti, verranno altri due ballerini che hanno dato un grande contributo a questo ballo.
Un tuo sogno nel cassetto.
Il mio sogno più grande è quello di comprare un immobile ben strutturato in grado di ospitare più stili di ballo e dove potrei organizzare anche corsi di Tango per bambini, ragazzi disabili e delle sessioni di tango come terapia riabilitativa per i malati di Alzheimer e di altre malattie degenerative. Mi sto già dedicando a queste attività ma in modo limitato rispetto a quanto vorrei per mancanza di uno spazio idoneo. Un sincero ringraziamento per avermi dato la possibilità di parlare di ciò che amo di più. Il mio lavoro con il Tango Argentino.
Massimiliano Raso
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