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Caterina Lucia Costa: “il flamenco? Mi ha cambiato la vita!”

Caterina Lucia Costa

Caterina Lucia Costa è coreografa, maestra e ballerina internazionale di flamenco. Studia a Siviglia presso l’Academia de danza Manolo Marin, perfezionandosi poi con Loli Flores e Marìa Pagès. Nel 1994 forma la compagnia Pasion Gitana riunendo artisti spagnoli e italiani con la quale sarà in tournée nei più prestigiosi Festival della danza in Italia. Ricordiamo inoltre la sua recente partecipazione al fortunato programma di Rai Uno “Ballando con le stelle” come insegnante e coreografa di flamenco. Sempre impegnata nella diffusione del flamenco in Italia, è diventata icona del flamenco italiano, conquistandosi il soprannome di “Gitana bianca”, grazie al suo profondo temperamento da gitana unito ad una spiccata femminilità, ricca di eleganza e sensualità.

Ci racconti la prima volta che hai ballato davanti ad un pubblico? 

La prima volta che ho ballato davanti ad un pubblico fu davvero eccitante. La mia maestra di allora, Ester Moreno, mi scelse insieme ad altre ragazze per uno spettacolo di flamenco inserito nell’ambito di un festival di teatro. Ero più eccitata che emozionata, per me danzare era ed è un magnifico gioco. Quindi mi divertii molto.

Quali maestri sono stati fondamentali per la tua formazione e la tua carriera? 

Dopo un anno di studio in Italia partii per Siviglia, per continuare i miei studi presso l’Academia de baile Manolo Marin. Manolo Marin fu il mio vero punto di riferimento, la sua tecnica e conoscenza del flamenco mi hanno dato una formazione completa. Successivamente ho avuto anche altri maestri ma Manolo è stato quello fondamentale per la mia formazione.

Cosa non dimentichi mai di fare prima di esibirti? 

Prima di esibirmi? Mi isolo per almeno 10 minuti. Poi respiro e vado…

Quale è il tuo cavallo di battaglia? 

ll mio cavallo di battaglia? La soleà, la danzo da 20 anni!

Quale esibizione tra le tante che hai fatto ti è rimasta nel cuore? 

L’esibizione che mi è rimasta nel cuore è più di una in realtà: l’esibizione con la compagnia Pasion Gitana al Castello Sforzesco di Milano qualche anno fa e il mio ultimo lavoro teatrale: Mis ojos en tu mirada, dove interpretare la figura di Zelda Scott Fitzgerad è stata per me un’emozione allo stato puro.

Alegria o soleà? 

Amo danzare ogni genere del flamenco. Quella che preferisco è la soleà, o comunque i “palos” jondos. Preferisco la soleà perchè ascoltando “el cante” e la chitarra posso interpretare meglio la mia parte più intima, drammatica, oscura e fortemente passionale. Mentre con la Alegria esprimo la mia parte giocosa, quella che si vede ogni giorno.

Come insegnante cosa raccomandi sempre ai tuoi allievi? 

Cosa raccomando? “Disfrutar del baile”, ovvero di gioire con il ballo! Non tutti hanno le capacità tecniche e quindi è importante mantenere sempre un approccio sereno. Tuttavia ho una mania: alle donne raccomando sempre di tenere la testa alta come una “regina” e il “saca pecho “, cioè il petto in fuori, mentre agli uomini di mostrare la loro virilità dalla testa ai piedi.

Il flamenco è uno stile di vita? 

E’ fondamentale conoscere la storia del flamenco prima di entrare in una “Academia”, non si potrebbe  danzarlo se non si approfondisce l’origine storica di quest’arte immensa e misteriosa. Uno stile di vita? Quando un flamenco ti dice: “Que flamenca eres!“, ti sta dicendo che il tuo approccio alla vita è flamenco anche con un semplice gesto.

Uno sguardo al fututo: Progetti? Sogni nel cassetto? 

Progetti? Sono reduce da una produzione teatrale abbastanza ambiziosa e ancora mi nutro del sogno realizzato. In futuro? Vedremo!.

Ti dico tre parole: determinazione, sensualità e passione. Cosa significano per te? 

Determinazione? credere fermamente nel proprio lavoro e nella propria arte evitando i compromessi. Sensualità? un impulso innato che amplifica la capacità di muoversi consapevoli del proprio fascino. Passione? la travolgente sensazione che rende onnipotenti.

Caterina Lucia Costa, il flamenco cos’è? 

Il flamenco? me lo chiedo ogni giorno. Penso che definendolo lo impoverirei del suo significato più profondo e magico. Una cosa è certa: mi ha cambiato la vita!

Leonilde Zuccari

Foto home di Turi Avola

Foto in alto di Stefano Procopio

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