
La stagione 2025/2026 del CCN – Ballet de Lorraine non è semplicemente un cartellone di spettacoli. È una dichiarazione d’intenti.
È la prima vera stagione firmata da Maud Le Pladec, nuova direttrice artistica, ed è anche un gesto preciso: guardare indietro per capire dove andare.
Nancy, cuore della regione Grand Est, diventa così il centro di un movimento coreografico che mescola passato e futuro, architettura storica e tensione contemporanea, disciplina tecnica e urgenza creativa. In questa stagione, la danza non si limita a mostrarsi: si interroga, si riscrive, si moltiplica.
Il punto di partenza è chiaro: il repertorio. Maud Le Pladec non lo mette da parte, anzi. Lo usa come leva per scardinare il già noto e spingere oltre.
Così, The Fugue di Twyla Tharp ritorna sul palco come un ponte tra generazioni di corpi danzanti. Non nostalgia, ma memoria viva.
In parallelo, nuove creazioni prendono forma con la stessa intensità. Le Pladec porta in scena una rivisitazione del suo Works ispirato alla Settima Sinfonia di Beethoven. Non un semplice dialogo con la musica, ma una frizione: il corpo che contraddice il suono, che lo sfida, che lo abita.
Questa stagione ha un cuore pulsante, fatto di temi che ritornano come ritornelli in una composizione aperta.
Corpo collettivo: opere come Malón di Ayelen Parolin interrogano la fisicità condivisa. Il gruppo non come somma di individui, ma come organismo imprevedibile, instabile, urgente.
Musica e danza, un dialogo continuo: Concerto Danzante mette insieme Les Arts Florissants, la direzione musicale di Théotime Langlois de Swarte e i movimenti firmati da coreografi tra cui Josépha Madoki. Dal barocco al waacking, la distanza è meno ampia di quanto sembri.
Radici e aperture: il Ballet de Lorraine resta fedele al suo territorio – con attività formative, atelier e spettacoli locali – ma si espande con tournée in Austria, Italia e altrove. La danza parte da Nancy, ma non si ferma lì.
Novembre 2025
Programma 1: “Works / Turning Burning / The Fugue” – un trittico che definisce il tono dell’intera stagione.
Febbraio 2026
Programma 2: “Mycelium” di Christos Papadopoulos e “La Nuit Transfigurée” di Anne Teresa de Keersmaeker – due modi di concepire la trasformazione attraverso il movimento.
Primavera 2026
Programma 3: “Concerto Danzante” – una delle proposte più audaci della stagione, in scena tra aprile e maggio.
Tournée
In evidenza la data del 21 marzo 2026 al Festspielhaus di St. Pölten, in Austria. Ma il viaggio continua in Francia e fuori.
Il Ballet de Lorraine non ha paura di osare. La scelta di Maud Le Pladec come direttrice artistica lo dimostra: una figura capace di unire riflessione intellettuale e potenza scenica, di parlare tanto alla testa quanto al corpo.
Questa stagione non chiede allo spettatore di riconoscere, ma di scoprire. Non di “piacersi”, ma di mettersi in discussione.
È una proposta audace, ma mai chiusa. Inclusiva, nella misura in cui la complessità viene mostrata con cura, mai con compiacimento.
Il CCN – Ballet de Lorraine, oggi più che mai, è uno di quei luoghi in cui l’arte non si limita a “succedere”. Lì, l’arte si trasforma.
Michele Olivieri
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