Venerdì 14 marzo 2025, al Teatro Rossini di Pesaro, debutta, in prima assoluta, Stabat Mater, una produzione della Compagnia Artemis Danza, realizzata in collaborazione con AMAT e il Teatro Rossini di Pesaro, con il sostegno di: Ministero della Cultura; Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura Comune di Parma. La creazione porta la firma della coreografa ferrarese Monica Casadei con un nuovo lavoro dedicato allo Stabat Mater di Gioachino Rossini; un tributo corale all’anima delle donne, al loro amore universale, incarnato dalla madre per eccellenza. Lo spettacolo rappresenta l’evoluzione di un percorso di ricerca pluriennale che la coreografa ha dedicato all’incontro fra danza e musica religiosa. In scena i danzatori Michelle Atoe, Julia Canard, Monica Castorina, Arianna Cunsolo, Alfonso Donnarumma, Chiara Falzone, Costanza Leporatti, Enrico Luly, Gioele Marcante, Chiara Matterazzo, Mattia Molini, Minami Michiwaki, Christian Pellino, Clarissa Pizzo, Carlotta Quercetani.
Una preghiera collettiva
Stabat Mater segna una tappa significativa nell’indagine artistica di Monica Casadei, da anni impegnata nell’incontro tra danza e musica religiosa. L’opera si configura come una preghiera collettiva senza tempo, dedicata alla mater dolorosa, la madre il cui cuore è trafitto dal dolore immenso per la perdita del proprio figlio. In questa composizione, la figura materna diventa simbolo universale di sofferenza, ma anche di una forza e resilienza che trascendono la tragedia. La danza, come linguaggio espressivo, si fa veicolo di emozioni contrastanti: da un lato, il corpo si trasforma in un grido straziante, in una manifestazione di un dolore fisico ed emotivo che esplode nei gesti; dall’altro, si fa anche sussurro, un movimento più delicato che rivela la fragilità e la vulnerabilità dell’anima.
Un affresco di dolore e speranza
Stabat Mater offre un profondo e commovente affresco della maternità, in una tensione profonda e lirica tra dolore e speranza, che rende la sofferenza della madre un simbolo universale di empatia e resilienza. La coreografia non si limita a raccontare il lutto, ma esplora la trasformazione del legame primordiale tra madre e figlio, in cui la perdita non distrugge, ma in qualche modo evolve in un amore che, pur senza la presenza fisica, continua a illuminare l’esistenza della madre. Il corpo, così, diventa il mezzo in cui il dolore si trasforma in memoria viva, e l’assenza non segna la fine, ma una continuità di amore e speranza che attraversa il tempo. La potenza della composizione di Rossini gioca un ruolo cruciale nel veicolare l’intensità emotiva del testo, e la dinamicità musicale eleva la narrazione ed esalta la carica emotiva della narrazione, trasformando il dolore in canto di speranza. A impreziosire ulteriormente lo spettacolo, le suggestive immagini create da Giuliano Del Sorbo si materializzano in un live painting dal tratto potente.
Un incontro tra musica e corpo
La creazione di Stabat Mater non è solo un incontro tra danza e musica sacra, ma una fusione profonda tra il linguaggio del corpo e le potenti sonorità della musica di Rossini. La coreografia di Monica Casadei riesce a dare corpo alle emozioni più intime e universali, facendo esplodere attraverso il movimento il conflitto interiore della madre, il suo dolore, la sua forza, ma anche la sua continua speranza. Ogni gesto, ogni posizione, ogni contatto tra i danzatori è un richiamo a una sofferenza condivisa, ma anche a una ricerca di riscatto attraverso l’arte, che unisce il pubblico in un’esperienza emotiva collettiva. La danza diventa così non solo un’espressione individuale, ma un linguaggio universale che attraversa il tempo e lo spazio, creando una connessione profonda con la spiritualità del momento e con l’intensità della musica che accompagna ogni passo, ogni respiro.
ORARI & INFO
Venerdì 14 marzo, ore 21:00
Teatro Rossini
Piazza Lazzarini, 1 – Pesaro
Infoline: +39 0721 387621
Lorena Coppola
www.giornaledelladanza.com
Photo Credits: Claudio Montanari