Il Teatro Metastasio di Prato riapre dal 17 al 26 settembre con “CONTEMPORANEA FESTIVAL_21” un progetto teatrale che raccoglie percorsi artistici nazionali e internazionali provenienti da diverse discipline, dove la trasversalità dei linguaggi caratterizza la ricerca compositiva e la metodologia della visione.
Il tema della nuova edizione è il futuro e la fragilità della vita, “il dipanarsi del nostro intimo destino che ci tiene in equilibrio senza lasciarci cadere”. Il programma, con spettacoli, performance e produzioni site specific, accoglie 18 compagnie nazionali e internazionali per un totale di 25 repliche e più di 80 artisti ospiti.
Grande attesa per il ritorno della provocatoria performer francese Phia Ménard con un lavoro per sette danzatrici che nutre l’idea di sfida al potere patriarcale e della libera scelta dall’assegnazione dei generi il 17 e 18 settembre, e del coreografo Boris Charmatz che giunge sempre dalla Francia per dare forma all’infinito con un ipnotico conto alla rovescia – da 120 allo 0 – interpretato da sei inesauribili ballerini risucchiati da una cacofonia di numeri in scena il 26 settembre.
Arrivano poi la performer tedesca Eva Meyer-Keller che elabora un ampio ricettario per meticolosi omicidi di belle e polpose ciliegie dal 17 al 19 settembre.
Il cecoslovacco Viktor Černický porta a Prato il 18 settembre una performance che attua una riflessione fisica della filosofia di Leibniz attraverso un lavoro di costruzione, decostruzione e ricostruzione schizofrenica dell’Universo.
La danzatrice e coreografa greca Lenio Kaklea il 19 settembre ricostruirà il paesaggio di una città attraverso gesti e abitudini invisibili, sociali o intimi dei suoi abitanti.
L’artista ginevrino Simon Senn sarà a Prato il 24 settembre con una conferenza/spettacolo piena di domande esistenziali, legali e psicoanalitiche legate al fenomeno del motion capture.
La coreografa svizzera Tabea Martin che sfrutta ingenuità e fantasia proprie dell’immaginario infantile per tematizzare giocosamente le comuni percezioni della vita dopo la morte porterà il suo spettacolo al Metastasio il 25 settembre.
Il 26 settembre è in programma un assolo dell’artista e performer nata ad Amsterdam da genitori surinamesi Cherish Menzo che rivisita le modelle iper-sensuali protagoniste dei video delle canzoni hip-hop di fine anni ’90 e inizio 2000 per toccare temi attuali e discussi come le nuove forme di femminismo e di misoginia nella cultura hip-hop.
Il 17 settembre sarà il turno di una pièce della svizzera Teresa Vittucci che decostruisce metaforicamente il mito della Vergine Maria e smantella i codici di proprietà e di dominazione sessuale, pro e contro il capitalismo.
Un focus sulla coreografia italiana si accenderà il 19 settembre con un assolo della coreografa Elisabetta Lauro sul tema della sovraesposizione alla luce fisica e metaforica.
Una coreografia di Luna Cenere riporterà al grado zero della vita una piccola comunità di corpi il 19 settembre, mentre il 23 settembre si terrà un lavoro di Francesca Foscarini attorno a emminismo e libertà ispirato agli elementi rivoluzionari dell’estetica del punk-rock.
Il festival accoglie uno spettacolo della compagnia TPO sull’incontro di una ninfa con un satiro dal 17 al 19 settembre.
Un appassionato monologo di Oscar De Summa racconterà il suo doppio viaggio, geografico ed emotivo, verso il paese natio per l’ultimo saluto al padre morente dal 23 al 25 settembre.
In scena due operazioni di Maniaci d’Amore e Kronoteatro, la prima analizza i meccanismi velenosi dei piccoli paesi, il violento maschilismo e razzismo che li guida e le logiche spietate della gogna pubblica il 18 settembre, la seconda riflette su come la debolezza umana possa trasformarsi in aggressività fornendo ad ogni spettatore in modo smart, interattivo e ironico un capro-espiatorio con cui sfogarsi il 23 settembre.
Il 24 settembre sul palco si terrà una performance di Elisa Pol che, in dialogo con Raffaella Giordano, riflette sulle corrispondenze tra paesaggio e individuo, tra spazi, odori e suoni dei luoghi e i loro intimi riflessi nell’animo umano.
E’ in calendario il 25 settembre uno spettacolo di D’Amato/Stahly, scritto da Maurizio Braucci e Annalisa D’Amato e da lei diretto per osservare come il fenomeno del casting trasformi vite intere in forme di spettacolo.
l festival dedica anche uno spazio specifico alle produzioni e agli incontri curati dagli studenti pratesi e allestisce un angolo del giardino di Palazzo Buonamici con sdraio, cuscini e cuffie wireless per l’ascolto di due podcast realizzati a partire da una serie di interviste a coetanei, conoscenti e perfetti sconosciuti sui temi della salute mentale e dei diritti in carcere, il 24, 25 e 26 settembre.
La rielaborazione dei podcast nella forma ibrida di un dj set dal vivo e in diretta streaming viene poi affidata all’emittente web Fango Radio il 25 settembre. E, sempre a cura dei ragazzi della School of Met, ci sarà un incontro/lunch aperto al pubblico con lo scrittore, sceneggiatore e direttore artistico del progetto Arrevuoto Maurizio Braucci, la regista e drammaturga Annalisa D’Amato e le attrici e gli attori della loro particolare compagnia formata da professionisti e adolescenti napoletani il 26 settembre.
Sara Zuccari
Photo Nelly Rodriguez
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