Il Teatro Municipale di Piacenza presenta una stagione 25-26 tra classico, emozione e nuove visioni. Da dicembre 2025 ad aprile 2026, cinque appuntamenti disegneranno un percorso scenico capace di unire il grande repertorio classico con nuove riletture coreografiche e contaminazioni contemporanee.
Un invito al pubblico a farsi trasportare dalla potenza evocativa del corpo in movimento, tra eleganza, narrazione e sperimentazione. Ad aprire il sipario, il 28 dicembre, sarà La Bella Addormentata, portata in scena dal celebre Balletto dell’Opera di Tbilisi. Con una compagnia storica e una lettura filologica della coreografia di Marius Petipa, lo spettacolo promette una sontuosità visiva che richiama il fasto dei grandi teatri imperiali.
Il primo appuntamento del nuovo anno, il 1° febbraio, sarà affidato alla compagnia Tam Ballet, che proporrà una Cenerentola dal respiro poetico e incantevole. Una produzione che coniuga grazia e modernità, pensata per dialogare con il pubblico giovane e adulto attraverso un linguaggio immediato.
Il 15 febbraio, in pieno clima carnevalesco, andrà in scena Le Maschere – Gran Galà di Carnevale, produzione del Balletto del Sud: un’esplosione di colori, travestimenti e virtuosismi, in una serata che celebra la festa come esperienza teatrale collettiva, con tanto di invito al pubblico a presentarsi in maschera.
Segue, l’8 marzo, Coppélia del Balletto dell’Opera di Varna, balletto brillante e ironico, tra i più amati del repertorio. L’opera gioca sul confine tra umano e artificiale, sogno e realtà, regalando momenti di danza pura e gag teatrali.
Gran finale il 12 aprile con uno spettacolo dal forte impatto emotivo e visivo: Rodin – Lo Scultore delle Emozioni, della Sergio Bernal Dance Company, accompagnata dall’Orchestra Cruz Diez. Un progetto coreografico che mette in dialogo la scultura, la musica e il corpo, evocando la poetica di Auguste Rodin in una fusione di danza classica, flamenco e performance contemporanea.
La direzione artistica punta ad offrire un cartellone trasversale, adatto a pubblici differenti: appassionati di balletto classico, famiglie, studenti, e anche spettatori in cerca di esperienze estetiche innovative.
Quello di Piacenza si conferma un teatro che guarda lontano, ma con i piedi ben piantati nella tradizione. La scelta delle compagnie in cartellone riflette questa tensione dinamica: formazioni storiche come il Balletto di Tbilisi e di Varna convivono con realtà più giovani e sperimentali, come Tam Ballet e la compagnia di Sergio Bernal. Ogni spettacolo è pensato come un’occasione per raccontare, emozionare e avvicinare, senza rinunciare al rigore tecnico e all’eccellenza interpretativa.
In un tempo in cui la danza compete con mille stimoli digitali e visivi, il Teatro Municipale lancia una sfida coraggiosa: riportare la centralità del corpo vivo, danzante, sul palcoscenico. Farlo oggi significa credere ancora nella forza del gesto, nell’energia del qui e ora, nel teatro come spazio condiviso di bellezza e umanità.
Michele Olivieri
Foto di Di Lorenzo Gaudenzi
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