Gentilissima, forse le sembrerà una domanda indiscreta, ma mi piacerebbe sapere come trascorre le giornate e se l’allenamento di danza rientra ancora nella sua routine quotidiana.
(Rebecca da Udine)
Cara Rebecca, lei non è indiscreta! Le mie giornate sono variegate e diverse l’una dall’altra. Non amo essere abitudinaria, anche se per moltissimi anni lo sono stata, con grande dedizione verso la mia professione. Ora posso scegliere cosa fare e i miei impegni sono meno gravosi. Ovviamente amo tuttora la danza e me ne occupo sempre! Infatti, oltre ad andare in palestra due volte la settimana (per stretching specifico ed esercizi di danza), tengo corsi annuali per Insegnanti, partecipo a stage soprattutto all’estero, fornisco consulenze, scrivo articoli e testi di ballo e cerco di essere utile nel sociale. Seguo gli spettacoli di Balletto, danza contemporanea e di prosa. Ultimo ma non meno importante …..faccio la nonna ! Mi è sempre piaciuto molto, anche se ora i miei nipoti sono cresciuti e i miei interventi sono naturalmente diminuiti.
Cari saluti
Tra tutti gli spettacoli che ha visto, qual è il suo preferito in assoluto, parlando di repertorio classico?
(Beatrice da Belluno)
Cara Beatrice, la risposta alla sua domanda non può avere un solo titolo….mi limiterò a tre titoli! Giselle perché è il balletto perfetto per antonomasia come costruzione e aderenza alla musica. Bella addormentata e Lago dei cigni innanzitutto perché ci portano in mondi di favola che ci fanno sognare e che sono immortali, ma anche perché dal punto di vista storico ci riportano ai grandi geni del passato –Petipa e Ivanov- che li hanno creati in collaborazione con Ciaikovsky e alle nostre dive di allora Carlotta Brianza e Pierina Legnani.
Cari saluti
Lei ha girato il mondo, qual è la città che più le è rimasta nel cuore?
(Federico da Roma)
Caro Federico, senz’altro ho viaggiato moltissimo e con grande gioia ho goduto della ricchezza e dell’apertura mentale che offrono i vari Paesi.
La città che più mi è rimasta nel cuore è senza dubbio Mosca. E’ una città a cui sono ormai legata dai lontani anni ’60, quando mi recai con altre quattro ballerine scaligere (Cosi, Savignano, Merla e Pastore) per il primo stage di Perfezionamento al Teatro Bolshoi. Questa iniziativa, promossa dal Sovrintendente Antonio Ghiringhelli e dall’allora Ministro della cultura sovietico Ekaterina Fursteva, venne denominata “Scambio culturale” poiché in pratica le ballerine scaligere si recavano a Mosca a studiare Danza e i cantanti sovietici venivano a Milano a studiare nella Patria del Bel canto. Gli insegnamenti ricevuti nei primi due anni e in quelli seguenti hanno influenzato la mia vita e il mio modo di vedere la Danza consentendomi di migliorare e seguire, poi, la carriera didattica. Tutt’oggi ho amicizie a Mosca e vi ritorno ogni tanto.
Cari saluti
La posta di Anna Maria Prina
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