Gentile Signora Prina, vorrei sapere se Lei che ha conquistato tanti traguardi professionali, ha ancora qualche aspirazione da realizzare (Sandra da Bergamo)
Gentile Sandra, in effetti nella mia vita professionale sono riuscita a realizzare buona parte di ciò che desideravo, non per me ma per gli altri. Mi pare che, comunque, molto non sia ancora stato realizzato Fra ciò che ora manca – mio malgrado – è una maggiore diffusione della cultura sociale e artistica della danza. Il mio impegno personale è sempre attivo.
Cara Signora Prina, sono una madre preoccupata, mio figlio studia danza e, poiché abitiamo in un piccolo paesino del Sud, i pregiudizi della gente pesano sulla Sua quotidianità, come posso affrontare questo problema nel migliore dei modi, cosa mi consiglia? (Fernanda, provincia di Catania)
Cara Signora, comprendo che da parte di qualcuno possano non mancare battute e allusioni che scaturiscono da dicerie popolari e ignoranti che tendono ad etichettare alcuni mestieri erroneamente definiti “femminili”. Per quanto riguarda suo figlio (di cui, peraltro non mi dice l’età ), il saper e voler sopportare le maldicenze dipende non solo dalla forza di volontà, ma anche dalle capacità tecniche e artistiche dello stesso. Voglio dire che se lui è dotato, migliora velocemente e ha buone prospettive future, vale sicuramente la pena di ignorare eventuali azioni di disturbo per poi, con gli anni, continuare gli studi in un’Accademia internazionale e lavorare nel mondo. La danza richiede grande concentrazione e passione, che non possono essere distrutti dall’ignoranza altrui. Mi sento di consigliare a suo figlio un comportamento corretto, sincero e aperto, senza raccogliere eventuali provocazioni Infine la famiglia intorno a lui dovrebbe supportarlo anche nella sua scelta artistica.
Gentile Signora Prina, vorrei sapere se Lei che ha danzato tanti ruoli di repertorio ama allo stesso modo anche la danza contemporanea o i cosiddetti nuovi generi (Flavia da Torino)
Gentile Flavia, i ruoli che ho preferito sono quelli neoclassici, pur amando sempre il grande classico su cui si basa la cultura della Danza. Mi piace molto anche la danza contemporanea, che già praticavo nei lontani anni ’60 (in particolare Graham). Ai giorni nostri ci sono proposte di vario genere e qualità. Vediamo nuovi artisti creativi e intelligenti che mettono in scena novità molto interessanti, altri che, volendo essere a tutti i costi innovativi, mettono in scena di tutto e di più, compreso il nulla. Quindi posso dire di amare la danza contemporanea colta, ma non provocatoria.
La Posta di Annamaria Prina
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